Mentre Sony si prepara, in pompa magna, a lanciare la sua nuova console di punta – di cui attendiamo maggiori dettagli in termini di date e prezzi – Playstation 4 si avvia, a grandi passi, sul viale del tramonto, regalando perle assolute che rimarranno scolpite nell’olimpo dei videogiochi. In attesa della nuova esclusiva targata Sucker Punch, Ghost of Tsushima, abbiamo spolpato a dovere il capolavoro assoluto di Naughty Dog, The Last of Us Parte II che, sulle nostre pagine, è stato capace di guadagnarsi il voto massimo, così come la precedente grande esclusiva God of War.

Trattandosi della “stagione dei saluti”, poteva mancare la chiusura di Sony a Playstation VR? Certo che no! Marvel’s Iron Man VR è quello che molti potrebbero considerare il “canto del cigno” di PSVR, visto che racchiude appieno tutte le potenzialità del visore targato Sony. Dopo aver ricevuto un codice review dal publisher, pieni di paura nel dover affrontare un titolo in realtà virtuale in pieno periodo estivo, abbiamo indossato – per forse l’ultima volta – il casco targato Playstation, all’interno della tuta di uno tra gli eroi Marvel più apprezzati degli ultimi tempi: Tony Stark aka Iron Man.

Dopo aver affrontato headcrabs, combine e i sottofondi di City 17 nella grande produzione VR di Valve, Half Life Alyx, siamo pronti a fare qualche passo indietro per dirvi la nostra sul lavoro svolto dallo studio americano di Camouflaj, responsabile di questa nuova esclusiva targata PSVR. Ecco la nostra recensione…

Io sono Iron Man

Dopo qualche mese passato a impersonare il nostro amichevole arrampicamuri di quartiere, per Sony è arrivato il momento di metterci nei panni del genio, miliardario, playboy, filantropo Tony Stark, altresì noto come Iron Man. Marvel’s Iron Man VR non segue le innumerevoli iterazioni cinematografiche del cinematic universe di Marvel, ma propone una storia a se stante che, in tutta onestà, mostra qualche debolezza fin dalle prime battute.

Tony Stark, dopo i mesi passati in prigionia, decide finalmente di abbandonare la vendita di armi, cercando in qualche modo di abbracciare appieno la sua nuova natura di eroe, lasciando inoltre le redini delle Stark Industries alla sua assistente Pepper Potts. Ad entrare in scena, fin dalle prime battute, troveremo il villain del gioco, Ghost, un misterioso individuo interessato a far pagare a Tony tutti gli errori compiuti in passato.

L’esperienza di gioco di Marvel’s Iron Man VR si divide, sostanzialmente, in due parti: troveremo le parti narrative, dove inevitabilmente saremo tenuti ad assistere (in maniera passiva) ai dialoghi/interazioni con gli altri personaggi, e altre tipicamente action dove, con una certa ripetitività, verremo chiamati ad indossare la tuta e volare per i cieli a caccia di nemici. La componente narrativa, purtroppo, mette in mostra fin da subito i diversi limiti della produzione targata Sony: il gioco non riesce a garantire molta libertà al giocatore, con un sistema di teleport “obbligato” che ci consentirà solamente di seguire un unico binario che ci porterà dritti all’obiettivo. Anche la stessa qualità dei dialoghi lascia parecchio a desiderare, con una scrittura abbastanza deludente e un doppiaggio, in lingua italiana, assolutamente privo di mordente (il nostro consiglio, come sempre, è quello di optare per un cambio lingua, puntando a quella originale). La cosa che sorprende, in negativo, fin dai primi minuti di gioco, è la costante presenza di caricamenti che, inevitabilmente, spezzano all’inverosimile il ritmo di gioco, costringendoci a rimanere in attesa, per molto tempo, sotto il caldo visore di Sony.
La frequenza dei caricamenti, inoltre, mina costantemente il fattore immersività, fattore molto importante per un titolo in realtà virtuale che, come obiettivo principale, dovrebbe immergere a dovere il videogiocatore all’interno del mondo di gioco. Purtroppo, su questo aspetto, Marvel’s Iron Man VR fallisce clamorosamente. Peccato.

“Volare oh, oh…”

Inizialmente molto scettici sul gameplay di Marvel’s Iron Man VR, una volta indossato il visore e imbracciati entrambi i controller Playstation Move, tutte le nostre paure hanno trovato un concreto riscontro. Parliamo dell’atroce sistema di volo: oltre a rappresentare l’incubo più grande per tutti i giocatori che soffrono di motion sickness, il sistema proposto dai ragazzi di Camouflaj è semplicemente non adatto ai limiti tecnici di PSVR. Ma come funziona il sistema di volo proposto? Attraverso i grilletti del Move potremo attivare i propulsori e, a seconda del direzionamento delle mani potremo dare o no diversa inclinazione al nostro eroe. Il sistema, già dai primi minuti di gioco, comincia a mettere in mostra diversi limiti, tra tutti il tracking totalmente inefficace di PSVR, basato esclusivamente sulla Playstation Camera che, in più di un’occasione, perderà completamente di focus, costringendoci a pause frequenti per spostarci fronte televisione. L’HUD presente, ci offre una minima protezione dai fenomeni di motion sickness che, tra i giocatori VR meno navigati, potrebbero presentarsi, peccato che la sua estrema vicinanza agli occhi potrebbe rappresentare un serio problema per chi indossa occhiali da vista sotto il visore (come il sottoscritto) rendendo, di fatto, totalmente illeggibili le informazioni sullo stato di Tony.

Il sistema di combattimento ci consentirà di sbaragliare diverse orde di nemici attraverso un discreto armamentario. Una tra le feature sicuramente più apprezzabili è la possibilità di potenziare completamente la tuta di Tony, all’interno della base che fungerà da vero e proprio HUB tra una missione ed un’altra (in totale 12 per una durata totale di circa sette ore). I potenziamenti cercano, invano, di aggiungere un pizzico di varietà al gameplay del titolo che, per tutta la durata dell’avventura, ci costringerà a ripetere alla nausea i soliti task.

Il canto del cigno di PSVR?

Sul fronte tecnico, Marvel’s Iron Man VR si appoggia al motore Unity, spesso utilizzato nelle produzioni indipendenti. Il gioco, purtroppo, non riesce a regalare quell’appeal grafico che ci saremmo aspettati da una produzione di tal calibro. Ok, stiamo parlando di PSVR e i limiti tecnici sono ormai noti a tutti, ma se messo a confronto con alcune precedenti esclusive come Blood & Truth o ASTRO BOT, il gioco perde non pochi punti.
Il dettaglio povero delle ambientazioni e il costante effetto “blur” rendono di fatto l’intera esperienza di gioco poco piacevole, sul fronte estetico.

Anche il comparto sonoro, purtroppo, non riesce a risollevare di molto la situazione, visto il doppiaggio in lingua italiana poco più che sufficiente (a questo pro, vi consigliamo sempre di usufruire dell’audio in lingua originale).

Concludendo…

Marvel’s Iron Man VR non è il saluto che ci saremmo aspettati, da parte di Sony, per Playstation VR. Il titolo è assolutamente insufficiente, sotto diversi aspetti, a partire da un gameplay ripetitivo, appoggiato ad un sistema di volo a tratti atroce. Anche tecnicamente, il titolo Camouflaj non riesce a regalare nulla di unico, proponendo scenari poco dettagliati e soprattutto, scarsamente definiti in termine di risoluzione. Una vera e propria occasione persa. Peccato.

CI PIACE
  • I fan più sfegatati del personaggio potrebbero apprezzarlo
  • Tuta interamente potenziabile
NON CI PIACE
  • Sistema di controllo atroce
  • Gameplay altamente ripetitivo
  • Tecnicamente deludente
  • Caricamenti eccessivi e frequenti
Conclusioni

Un tristissimo addio da parte di Sony a Playstation VR, ecco come ci sentiamo di definire l’ultima esclusiva Marvel’s Iron Man VR. Un gameplay ripetitivo, tenuto “in piedi” da un sistema di controllo semplicemente pessimo, insieme ad un’eccessiva presenza di caricamenti, non fanno altro che affossare ancor di più la finale valutazione di questo titolo che, per forza di cose, non può essere che negativa.

4.5Cyberludus.com

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Nerd purosangue classe 1992, si avvicina al mondo dei videogiochi grazie al SEGA Master System di sua madre. Destreggiandosi tra Alex Kidd e Sonic the Hedgehog, comincia a farsi una importante cultura videoludica a base di platform e beat ‘em up. Fedele seguace della “master race”, consuma giochi di ruolo dalla mattina alla sera, anche se la sua saga preferita rimane Grand Theft Auto degli inarrivabili Rockstar Games, che fin dal primo capitolo lo ha aiutato a diventare la brutta persona che imparerete a conoscere.

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