Uscito poco più di un anno fa su Playstation 4, Ghost of Tsushima, per molti giocatori, non è stato il tanto atteso addio “con il botto” di Sony alla vecchia generazione di console. Nonostante una buona qualità media dell’intera produzione, il titolo firmato Sucker Punch Productions non riuscì a proporre un’avventura totalmente soddisfacente, specialmente lato gameplay e varietà delle attività proposte dal mondo di gioco.
Con l’arrivo di PS5, l’avventura dell’ultimo samurai dell’isola di Tsushima, fu “rinfrescata” da un corposo game boost, capace di sfruttare il potente SDK cross-generazionale di Sony che permise, appunto, a titoli come Ghost of Tsushima e Days Gone di viaggiare ad un frame rate di 60 fps.

Con l’annuncio della Director’s Cut, Ghost of Tsushima approda ufficialmente su PS5, non più in retrocompatibilità ma con un’esperienza di gioco interamente ricostruita sulla nuova ammiraglia di Sony, aggiornata a dovere e contenutisticamente “rimpolpata” dall’espansione ambientata a Iki Island.

Grazie ad un codice review fornitoci proprio da Sony, abbiamo potuto mettere le mani sul nuovo Ghost of Tsushima: Director’s Cut, provando con mano le novità di questa versione e affrontando i nuovi contenuti dell’espansione.

Ecco, come sempre, le nostre finali considerazioni sul titolo: buona lettura!

Il samurai caduto dell’Isola di Tsushima

Come già evidenziato nella nostra precedente recensione, il titolo dei Sucker Punch prende vita nell’isola di Tsushima, in Giappone, dove nei panni del samurai Jin Sakai saremo tenuti a sopravvivere all’invasione mongola guidata da Khotun Khan – cugino di Kublai Khan nonché nipote del celebre Genghis Khan – autore di un sanguinoso scontro sulle coste dell’isola che, in poco tempo, è stato in grado di sbaragliare le più agguerrite difese giapponesi.

Con questo storico ma importante incipit narrativo, assumeremo i panni del “samurai caduto” Jin Sakai, miracolosamente scampato all’invasione mongola del Khan, intento a liberare l’isola di Tsushima dal giogo nemico, stringendo improbabili alleanze, aiutando abitanti in difficoltà e villaggi.

La sola trama principale, che farà da sfondo alle avventure di Jin, sarà in grado di portarci via circa venticinque ore di gameplay, un numero non indifferente a cui possiamo sommarne tranquillamente altrettante per il completamento delle quest secondarie.
Nonostante l’intrinseca ripetitività delle attività secondarie e dei cosiddetti collezionabili (che altro non sono che speciali “luoghi” sparsi per la mappa, in grado di dare al protagonista benefits di vario tipo) – che spaziano da santuari, templi nascosti e laghetti termali – Ghost of Tsushima è un titolo che incentiva molto l’esplorazione della mappa di gioco che, seppur molto suggestiva, risulta in sostanza molto vuota e priva di elementi unici in grado di rendere alcuni regioni uniche, rispetto alle altre.

La forte impronta cinematografica, data dai ragazzi di Sucker Punch alla trama di gioco, si riflette anche sul gameplay vero e proprio, a partire da un combat system tanto semplice quanto funzionale: dal punto di vista del combattimento all’arma bianca, gli sviluppatori hanno infatti optato per una revisione del free flow dei Batman Arkham, proponendo ben quattro stili diversi di combattimento (da switchare in tempo reale a seconda della categoria di nemico che ci troveremo davanti) che richiedono, come da tradizione, riflessi pronti e velocità di esecuzione. La parata e la schivata ci verranno in aiuto per contrastare con successo l’offensiva nemica e, in alternativa, avremo modo di sfruttare l’ampio armamentario di Jim, a supporto negli scontri. Pensiamo ad esempio a kunai, granata fumogene o esplosive, senza contare il letale arco, capace di fornire a Jin una discreta potenza d’attacco sulla distanza. In puro stile Assassin’s Creed, Jin Sakai potrà sfruttare nascondigli, erba alta o elementi dello scenario per celarsi alla vista dei nemici, colpendoli di sorpresa e liberando interi accampamenti nel silenzio più assoluto. Questa componente stealth, seppur basata su meccaniche già viste nel sopraccitato titolo Ubisoft, permettono un approccio diversificato al giocatore, che potrà così “eludere” la semplicistica IA nemica ed eliminare intere truppe di mongoli in silenzio.

Su Playstation 5, pad alla mano, il feeling proposto dai ragazzi di Sucker Punch è sì sensibilmente migliorato. Il gioco sfrutta appieno le caratteristiche tecniche del DualSense, come il feedback aptico, grilletti adattivi e touchpad. Il piccolo speaker posto al centro del controller, inoltre, emetterà effetti gli effetti sonori del vento che, come sappiamo, all’interno del gioco funge da vera e propria linea guida verso i successivi obiettivi. Insomma, l’esperienza sensoriale di Ghost of Tsushima, sebbene non eccellente come quella vista in titoli come Returnal o Astro’s Playroom, rende in qualche modo unica l’esperienza di gioco di questa edizione Playstation 5, da noi provata.

Iki e Leggende di Tsushima: i nuovi contenuti della Director’s Cut

Lanciata ufficialmente ad ottobre dello scorso anno, l’espansione Ghost of Tsushima: Legends è da oggi ufficialmente un prodotto standalone, oltre che essere interamente fruibile per tutti gli utenti in dotazione del gioco base o della Director’s Cut, da noi trattata in questa disamina.

Ma sostanzialmente come funziona Legends? Legends è una modalità multiplayer, totalmente slegata dal gioco principale, che “trasforma” il giappone rappresentato da Ghost of Tsushima, rendendolo estremamente più dark, oltre che ispirato al folklore supernaturale della cultura nipponica (qualcuno ha detto Nioh?). In Legends, dopo un corposo tutorial iniziale che ci presenterà le quattro classi disponibili – Samurai, Assassino, Cacciatore e Ronin – ci consentirà di prendere parte ad una modalità storia, interamente PvE, che richiede un forte spirito collaborativo con gli altri membri del team. Ad arricchire l’offerta contenutistica dell’espansione, al momento della pubblicazione di questo articolo, sarà disponibile la modalità Rivals, che avremo modo di approfondire nei prossimi giorni con articoli dedicati.

A completare l’offerta contenutistica di questa Ghost of Tsushima: Director’s Cut troviamo Iki Island, una sorta di contenuto aggiuntivo della “discordia” visto che, in soldoni, non offre nulla di nuovo all’esperienza di gioco proposta dal titolo base. A fronte di una trama principale piuttosto breve – parliamo di circa 3-4 ore di gameplay – e un buon numero di contenuti secondari (ripresi, per la maggior parte, dal gioco base, con l’aggiunta delle sole sfide con l’arco e l’arena), Iki Island non è l’espansione che ci saremmo aspettati, anche se chi ha amato alla follia l’avventura principale, sicuramente non vedrà l’ora di tornare nei panni di Jin con questo contenuto aggiuntivo.

La Ghost of Tsushima: Director’s Cut, provata da noi in versione Playstation 5, offre un lavoro di pulizia grafica senza dubbio convincente, che portano il gioco ad assomigliare in maniera più concreta ad una vera esclusiva next-gen. Il dettaglio delle ambientazioni, dell’effettistica – a partire dal vento, le foglie che si levano nel cielo, ecc. – e la stessa modellazione poligonale di strutture e personaggi è convincente, ma ancora più convincente è vedere il titolo girare ad una risoluzione 4K e ad un frame rate granitico di 60 fps.

Miglioramenti anche sul fronte sonoro, che ora può vantare un doppiaggio giapponese in lip synch, e un audio 3D di pregevole fattura, sfruttabile da chi in possesso dell’equipaggiamento adeguato.

Concludendo…

Ghost of Tsushima: Director’s Cut non rivoluziona il titolo originale approda lo scorso anno su Playstation 4, ma riesce a proporre un’esperienza di gioco “ripulita” ed ottimizzata a dovere per l’attuale generazione di console, rimpolpata dai contenuti multiplayer di Legends e l’espansione ambientata all’isola Iki. Consigliato a tutti gli appassionati della cultura giapponese e degli action game che, sicuramente, apprezzeranno a dovere l’avventura di Jin Sakai e l’isola di Tsushima.

CI PIACE
  • Offerta contenutistica valida e solida
  • Trama godibile dal forte taglio cinematografico
  • Comparto audiovisivo migliorato, grazie alla risoluzione 4K e i granitici 60 fps
  • Ambientazione affascinante…
NON CI PIACE
  • …anche se a tratti “vuota”
  • Ripetitività intrinseca delle attività secondarie
  • IA dei nemici piuttosto basilare
  • Telecamera ancora piuttosto problematica
Conclusioni

Senza rivoluzionare il gioco base, la Ghost of Tsushima: Director’s Cut si presenta tirata a lucido su Playstation 5, con un comparto grafico rinvigorito dai 4K e 60 fps e una mole di contenuti rimpolpata da Iki Island e il multiplayer standalone di Legends.

8Cyberludus.com

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Nerd purosangue classe 1992, si avvicina al mondo dei videogiochi grazie al SEGA Master System di sua madre. Destreggiandosi tra Alex Kidd e Sonic the Hedgehog, comincia a farsi una importante cultura videoludica a base di platform e beat ‘em up. Fedele seguace della “master race”, consuma giochi di ruolo dalla mattina alla sera, anche se la sua saga preferita rimane Grand Theft Auto degli inarrivabili Rockstar Games, che fin dal primo capitolo lo ha aiutato a diventare la brutta persona che imparerete a conoscere.

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