Le produzioni videoludiche in stile anime sono diventate, da ormai diversi anni, il cavallo di battaglia di Bandai Namco. Nel corso dell’ultimo decennio, abbiamo potuto tastare con mano diversi adattamenti di anime celebri – come non citare le varie iterazioni videoludiche di One Piece e Dragon Ball – ma anche alcuni titoli originali, come Code Vein, che hanno saputo intrattenere il giocatore a dovere con gameplay ricercati e art design di tutto rispetto.
Scarlet Nexus, oggetto della nostra odierna disamina, è l’ultimo titolo di questa fortunata serie di titoli anime: pur trattandosi di un prodotto originale, dal titolo Bandai Namco è stata recentemente tratta una serie animata, andata in onda da pochissimi giorni in digitale.

Del titolo Bandai Namco sapevamo ben poco e, in tutta onestà, il titolo non fu in grado di catturare a dovere le nostre attenzioni durante il suo annuncio, vuoi per una somiglianza, inizialmente, troppo marcata con l’esclusiva Nintendo Switch, Astral Chain, vuoi per una presentazione fin troppo “blanda” che mancava di ergere a dovere gli aspetti di forza del titolo.

In ogni caso, dopo aver provato a dovere il titolo Scarlet Nexus – grazie ad un codice review fornitoci dal publisher – possiamo esclamare a gran voce: sì, c’eravamo sbagliati. Ecco quindi le nostre finali considerazioni sul titolo: buona lettura!

Due eroi, un destino, differenti esperienze

Scarlet Nexus ci porta in un futuro imprecisato, all’interno della metropoli di New Himuka. La scoperta di un ormone psionico, all’interno del cervello umano, è stata in grado di donare alle persone poteri extra-sensoriali. Conseguentemente a questa incredibile scoperta, l’umanità è stata costretta a prepararsi all’arrivo di una letale minaccia dai cieli: schiere di mutanti alieni – affamati di cervella – venuti dal cielo, noti come Estranei, hanno infatti preso di mira la popolazione di New Himuka, portando le forze di difesa ad organizzarsi in maniera rapida e decisa. In quanto immuni alle armi convenzionali, l’umanità ha dovuto adottare delle misure estreme, atte a contenere questa minaccia: gli psionici, precedentemente citati, sono stati selezionati e reclutati nelle cosiddette Forze di Soppressione Estranei (FSE), l’ultima linea difensiva dell’umanità. Trattati quasi come mega-star televisive – oltre che tartassati costantemente dalle televisioni, tramite droni-paparazzi eccessivamente invadenti – gli FSE sono considerati dei veri e propri eroi dalla popolazione di New Himuka, tanto da essere quasi divinizzati, per la loro straordinaria abilità nel respingere gli Estranei.

Inizieremo quindi la nostra avventura tra i cadetti dell’FSE, scegliendo – fin dal menu iniziale – uno tra i due protagonisti: Yuito Sumeragi e Kasane Randall. Seppur molto simili nell’impostazione (specialmente nelle fasi iniziali dell’avventura), le due campagne differiscono sensibilmente in alcuni spezzoni di campagna, rendendo di fatto necessario il completamento di entrambe le storie per carpire al meglio gli eventi di Scarlet Nexus.

Entrambe le campagne saranno in grado di portarvi via una trentina di ore di gioco ciascuna e, in tutta onestà, abbiamo apprezzato molto la narrativa proposta dai ragazzi di Bandai Namco, anche se alcuni palesi “riempitivi” andavano gestiti meglio, causando cali di ritmo non sempre piacevoli. Buoni anche gli intermezzi che, nonostante uno stile di dialoghi “statico”, riescono comunque nell’intento di raccontare al meglio la trama di gioco.

Telecinesi, Estranei e abilità: benvenuti nell’FSE!

Scarlet Nexus può essere definito un action rpg dall’impostazione piuttosto classica. Non aspettiamoci quindi livelli aperti o mappe di gioco vaste ed esplorabili a perdita d’occhio: Scarlet Nexus è un titolo impostato “all’antica”, dove la linearità dei livelli la farà da padrone. Questo non è necessariamente un grosso difetto, anche se in tutta onestà una interconnessione delle mappe “alla Souls” non avrebbe affatto guastato, rendendo anche le operazioni di backtracking molto meno macchinose rispetto a quelle proposte. Non viene molto in aiuto il riciclo degli assets utilizzati dagli sviluppatori, provocando un marcato effetto “deja vu” che, dopo qualche ora di gioco, inizierà a pesare un po’.

Sul fronte combat system, Scarlet Nexus – pad alla mano – si comporta egregiamente, rappresentando, senza alcun dubbio, l’aspetto più riuscito della produzione. Nei panni di Yuito e Kasane gli scontri saranno quasi sempre frenetici e divertenti, senza comunque disdegnare aspetti strategici che, specialmente negli scontri con i boss, saranno necessari per non soccombere anzitempo. Alla base il gioco Bandai Namco è molto semplice: attacchi semplici, attacchi ad area e schivate, i tre “classiconi” del genere action fungono in realtà da supporto ai poteri psionici dei due protagonisti. Grazie al potere della psicocinesi, i due eroi potranno sfruttare gli oggetti sparsi per lo scenario e scagliarli, con violenza, contro i malcapitati Estranei. I due eroi potranno inoltre “assorbire” i poteri degli altri membri del party, prendendo in prestito effetti collaterali in grado di provocare più danni ai nemici. Procedendo all’interno delle due campagne, sbloccheremo gradualmente chicche sempre più interessanti, sul fronte combat system, tra cui l’effetto “Brain Drive”, in grado di potenziare temporaneamente attacchi all’arma bianca e abilità psioniche dei nostri eroi, mutando addirittura l’aspetto fisico.

Oltre a sfruttare in battaglia gli altri membri del party, avremo a disposizione oggetti da usare con parsimonia, che spaziano dalle più classiche cure a rigenerazione dei poteri. Guadagnando punti esperienza dal completamento di missioni principali e secondarie, potremo potenziare i nostri eroi attraverso la mappa neurale, una sorta di albero delle abilità composto da perks sbloccabili.

Il combat system diverte anche se, data la natura stessa del titolo, nelle fasi centrali dell’avventura si inizierà a risentire di una certa ripetitività, data da una fase di grinding latente – ma necessaria – atta a portarci alle fasi successive della campagna.

Anime in movimento

Costruito sulle solide fondamenta dell’Unreal Engine 4, Scarlet Nexus mette in mostra un comparto audiovisivo assolutamente convincente. Nel nostro caso, giocato in versione PC su di una configurazione di fascia alta, abbiamo apprezzato a dovere l’art design proposto dai ragazzi di Bandai Namco, in grado di sfoggiare uno stile anime assolutamente impeccabile, tanto da darci l’impressione – in più di un’occasione – di giocare ad un film di animazione giapponese in movimento.
Il design delle ambientazioni, seppur fin troppo riciclate, unite all’ottimo character design, regalano spesso un bello spettacolo e il tutto senza il minimo affanno in termini di frame rate.

Molto buono anche il comparto sonoro, caratterizzato da un’ottima selezione di musiche originali (con tanto di sigla d’apertura) e da un altrettanto convincente doppiaggio in giapponese e lingua inglese, supportato come sempre da testi in italiano.

Concludendo…

Scarlet Nexus si è saputa dimostrare una piacevole sorpresa in questo 2021 videoludico. Nonostante le iniziali riserve, il titolo Bandai Namco diverte grazie ad un solido e appagante combat system, supportato da una buona narrativa e un art design unico e particolareggiato. Peccato solamente per un frequente riciclo degli assets e una ripetitività latente nelle fasi centrali dell’avventura che, di fatto, spezzano non poco il ritmo di gioco.

Configurazione di prova:
Monitor: AOC CU34G2X/BK
Scheda video: GeForce RTX 3080 Ti
Processore: Intel Core i7-8700k
RAM: 16 GB DDR4

CI PIACE
  • Comparto artistico di tutto rispetto
  • Due campagne al prezzo di una, caratterizzate da una longevità di tutto rispetto
  • Combat system vario e incredibilmente appagante
  • Ottimo comparto narrativo
NON CI PIACE
  • Ripetitività latente nelle missioni principali e non
  • Backtracking a volte eccessivo
  • Livelli troppo lineari
Conclusioni

Nonostante le iniziali riserve, Scarlet Nexus si è saputo dimostrare un solido e divertente action rpg. I fan del genere troveranno estremamente appagante il combat system proposto dai ragazzi di Bandai Namco, così come gli appassionati di anime che rimarranno assolutamente soddisfatti dal character design del titolo. Se riuscirete a sopportare la ripetitività latente del gameplay e il ripetersi – costante – delle ambientazioni di gioco, potreste trovare in Scarlet Nexus una tra le più piacevoli sorprese videoludiche dell’anno.

8Cyberludus.com

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Nerd purosangue classe 1992, si avvicina al mondo dei videogiochi grazie al SEGA Master System di sua madre. Destreggiandosi tra Alex Kidd e Sonic the Hedgehog, comincia a farsi una importante cultura videoludica a base di platform e beat ‘em up. Fedele seguace della “master race”, consuma giochi di ruolo dalla mattina alla sera, anche se la sua saga preferita rimane Grand Theft Auto degli inarrivabili Rockstar Games, che fin dal primo capitolo lo ha aiutato a diventare la brutta persona che imparerete a conoscere.

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