Dead Cells viene definito dai suoi stessi creatori come un action game che fonde gli stili “Metroidvania” e “Rogue-like” e, mentre questa semplice descrizione gli calza decisamente a pennello, non rende però merito all’ingegno con cui questo gioco è stato concepito e realizzato.

Sviluppato dalla casa indie francese Motion Twin, composta da 10 appassionati videogamer che vi stanno lavorando da ormai 3 anni, illustriamo oggi le nostre impressioni sulla versione – quasi – definitiva del gioco (update 6), che non dimostra affatto di essere un Early Access, ma un titolo assolutamente completo e solido.

Cellule morte

Generalmente, quando ci accingiamo ad iniziare un nuovo gioco, siamo abituati a una proposta di storia – più o meno lunga ed interessante – per poi tuffarci in un compiacente tutorial, in grado di mostrarci le meccaniche di gioco. In Dead Cells questo non accade, dato che si parte direttamente in quarta e c’è davvero poco spazio per orpelli narrativi. La storia si riassume velocemente: una misteriosa cellula verde, dotata di raziocinio, finendo dentro una prigione, raggiunge strisciando un cadavere senza testa e tramite un innato potere riesce ad impossessarsene. Da qui inizia la vostra avventura in cui saremo tenuti a trovare l’uscita dalla prigione, facendoci strada tra innumerevoli livelli ricolmi di creature grottesche e trappole mortali.

Il gameplay è tipico di un platform, ma con grande enfasi sui combattimenti che sono davvero selvaggi e repentini. Occorrono infatti riflessi fulminei ed una grande maestria nell’utilizzo del controller (obbligatorio) per evitare di essere massacrati.
Come in tutti i giochi che brandiscono l’appellativo “rogue-like” il game over in Dead Cells è definitivo e senza scappatoie: fate arrivare la vostra barra della vita a 0 e siete finiti. Per curare il nostro eroe, avremo a disposizione – una tantum a livello – un’unica pozione in grado di ripristinare parte della vita (si ricarica tra un livello ed un altro), ma a parte questo niente partite salvate, niente “retry”. Ad ogni morte saremo costretti a ricominciare tutto da capo, e la nostra “orrenda” cellula tornerà nella prigione e agguanterà un altro cadavere per ricominciare la crociata.
Per affrontare le orde immonde che vi aspettano durante l’esplorazione dei livelli potrete trovare innumerevoli armi e poteri più o meno devastanti e, ovviamente, più in profondità saremo in grado di arrivare più i tesori trovati saranno preziosi – su questo aspetto occorre aprire una doverosa parentesi perché il patriarca indiscusso del “loot” è senza dubbio Diablo 2 (seguito a ruota da Diablo 3), e i nostri amici francesi, consapevolmente o no, hanno preso in prestito davvero molte idee dal classico Blizzard.
Dead Cells infatti, offre al momento una sovrabbondanza di armi (solo le armi bianche sono quasi 30) ognuna dotata di un potere speciale (una spada ferisce e fa sanguinare gli avversari, un’altra li incendia, alcune generano colpi critici su condizioni specifiche, etc.) più alcuni poteri casuali sulla falsariga dei suffissi e i prefissi di Diablo 2 che possono aggiungere reazioni aggiuntive ai colpi sferzati (eg. +50% danno su nemici in fiamme, avvelenamenti, e cose così).
I mezzi offensivi includono tutta una serie di archi per fare danno a distanza, e gli scudi che hanno lo scopo di parare o riflettere i colpi dei nemici e ridurre drasticamente il danno subito (servono però riflessi eccezionali per usarli a dovere). Non potrete, purtroppo, portarvi appresso tutto il repertorio di armi, dato che per queste 3 categorie appena menzionate avete a disposizione solo 2 slot (per esempio potete portare con voi 1 arma bianca e 1 scudo, oppure 1 arma bianca e 1 arco, etc.); sono presenti anche 2 slot aggiuntivi per delle categorie di congegni differenti: i poteri (teletrasporto, vampirismo, etc), le trappole (torrette, tagliole, etc) ed alcune granate (esplosive, congelanti, magnetiche, etc.) – insomma si può senza dubbio affermare che la varietà dell’arsenale a vostra disposizione concede davvero moltissima libertà di costruire “build” vincenti, scegliendo tattiche davvero molto diverse per annientare i nostri nemici – si può realizzare una build del personaggio che somministra tutto il danno tramite torrette e trappole oppure una che si basa completamente sul combattimento corpo a corpo! Tutto questo dona a Dead Cells un fattore di rigiocabilità altissimo: se eravate preoccupati che ricominciare tutto da capo ad ogni partita fosse tedioso dovrete presto ricredervi.

Gran parte degli oggetti sovra menzionati dovranno essere sbloccati tramite un processo già conosciuto dai giocatori più smaliziati – durante i vostri viaggi alcuni particolari tipologie di nemici posseggono una percentuale di “drop” degli schemi degli oggetti (ancora una volta Diablo 2 docet); una volta raccolti questi schemi, se riuscirete ad arrivare indenni alla fine del livello, potrete incontrare il Collezionista, una creatura NPC che prenderà i vostri schemi e pagando un opportuno prezzo in “Cellule” (una sorta di sfera luminosa che si ottiene uccidendo nemici) potrà sbloccare gli oggetti. Dal momento dell’acquisto, con un po’ di fortuna, le armi potranno essere trovate nei livelli o acquistate presso i negozi attraverso tutti i quadri di gioco in qualsiasi momento, anche dopo la vostra eventuale morte.
Il fatto che dobbiate raggiungere la fine del livello per poter usufruire degli schemi e delle cellule raccolte aggiunge un pizzico di sfida in più, dato che morire nel tragitto causerà inesorabilmente la perdita di tutto quanto raccolto.

Al momento la campagna principale di Dead Cells è composta da un totale di 13 livelli e 4 scontri con boss. Fatta eccezione per le arene dei boss, tutti gli altri livelli sono generati casualmente, ma l’ordine degli stessi segue una sequenza prefissata (il livello iniziale ha 2 uscite per esempio, sta a voi scegliere dove proseguire). Alcuni rami dell’albero di progressione non sono immediatamente accessibili perché i poteri necessari per sbloccarli si ottengono procedendo più in profondità (in stile Metroid, per intenderci) – se siete interessati nella Wiki ufficiale del gioco c’è un’ottima mappa che mostra in maniera dettagliata l’attuale struttura della campagna.

Ad arricchire i contenuti di gioco ci pensa una modalità denominata “Partita del giorno”, dove una mappa fissa ogni 24 ore viene pubblicata online dagli sviluppatori per far competere i giocatori in una classifica mondiale (il punteggio viene dato in base al tempo impiegato ed al numero di creature uccise). Anche se a molti questo tipo di competizione potrebbe non interessare, tenete presente che giocando in questa modalità si possono sbloccare anche alcune armi altresì precluse nella campagna principale.

Non solo pixel

La grafica in pixel art è tutta rigorosamente in 2D, ma dalla fluidità delle animazioni si potrebbe giurare che siamo di fronte ad un gioco 3D. I grafici francesi hanno studiato un ingegnoso sistema che gli permette di creare i modelli 3D dei personaggi per poi trasformare le animazioni degli stessi in sequenze di sprite bidimensionali a bassa risoluzione. Il risultato finale è che tutti i personaggi sono davvero resi magistralmente e le animazioni sono fluide e precise: durante gli scontri, stupendi effetti di luce e particellari completano l’azione in un tripudio di pixel che riempiono il monitor (a volte c’è così tanta roba in movimento sullo schermo che si fa fatica a capire cosa sta succedendo e si rischia di essere colpiti dai nemici senza rendersene conto).

Nel comparto audio si apprezzano gli ottimi effetti sonori, davvero perfetti per il tipo di gioco, mentre le musiche di sottofondo (diverse per tutti i livelli) ricoprono un ruolo volutamente secondario per non distrarre mai il giocatore dall’azione, ma la qualità è sempre comunque più che buona.

Concludendo…

Insomma se non l’avete ancora capito Dead Cells ci è proprio piaciuto. Il titolo dei Motion Twin è un gioco d’azione magistralmente realizzato, estremamente appagante e vario. Dato che i livelli sono casuali e non avete facoltà di scegliere le armi con cui combattere, il gioco vi costringe ad affrontare ogni partita in modi completamente differenti: dovrete adattarvi a combattere con quello che avete a disposizione ed è molto appagante riuscire a costruire una sinergia efficace con l’armamentario di volta in volta raccolto.
Qualche difetto è presente, e vale la pena menzionarlo: c’è ancora spazio per calibrare opportunamente l’arsenale a disposizione, il danno subito è ancora troppo incoerente (se perdete la concentrazione per un istante alcuni avversari possono realmente prosciugare tutta la vostra energia in pochi secondi, vanificando ore di gioco), e se da un lato tutti i personaggi e le creature sono splendidamente animati e sfoggiano personalità, la grafica dei paesaggi è poco varia e meno curata, occasionalmente anche di difficile interpretazione, mentre le trappole posizionate per ostacolarvi si limitano a punzoni di metallo e palle ferrate rotanti.

CI PIACE
  • Giocabilità ai massimi livelli
  • Varietà dell’arsenale
  • Campagna principale lunga ed appagante
NON CI PIACE
  • Sporadicamente confusionario
  • Ancora sbilanciato
  • Storia praticamente assente
Conclusioni

Un action game che ha tutte le carte in regola per diventare un classico! Se non disdegnate gli elementi rogue-like, amate lo stile metroidvania e volete mettere a dura prova i vostri riflessi e abilità, questo è un acquisto imprescindibile che vi regalerà tantissime ore di divertimento!

VERDETTO

Articolo precedenteThe Crew 2 verrà rilasciato a giugno
Prossimo articoloFar Cry 5: ecco le 10 novità del titolo targato Ubisoft – Anteprima
Gabriele o “Gabe” per gli amici, è un informatico di professione ed inguaribile videogiocatore. Cresciuto a colpi di Commodore 64 ed Amiga è papà di due bellissimi bimbi che ormai gli rubano quasi tutto il tempo. La sua passione sono l’informatica, il cinema, la musica ed un giorno spera di finire e vedere pubblicato il suo primo videogame … quando trova il tempo!

E tu che ne pensi? Facci conoscere la tua opinione!