Arrivato in Europa nel maggio del 2002, Final Fantasy X è stato il primo Jrpg griffato Square Software ad approdare su PlayStation 2 per la gioia di milioni di appassionati del genere. Visuale in terza persona, tante missioni primarie e secondarie da fare, sviluppo dei personaggi – tutto sommato – in linea con i canoni imposti dalla serie e successo assicurato. Già allora in molti iniziavano a rimpiangere i fasti di Final Fantasy VII (soprattutto) e Final Fantasy VIII, ma grazie ad un carattere tutto proprio ed originale, Final Fantasy X si è ritagliato un posto di riguardo nel cuore di molti appassionati della serie. A dodici anni di distanza riecco apparire sugli scaffali un cofanetto che contiene sia Final Fantasy X che il suo diretto sequel: Final Fantasy X-2, in esclusiva per PlayStation 3 e rimasterizzati per essere goduti in televisori di alta definizione.
Nostalgia canaglia
Che la settima generazione di videogiochi – iniziata nel 2004 con il Nintendo DS ed esplosa con l’avvento di Wii e Xbox 360 prima, PlayStation 3 infine – accusasse una patologica nostalgia delle generazioni passate lo si è capito da subito: pochissimi titoli originali a far da contraltare con terze, quinte, seste installazioni di serie che avevano esordito su vecchio hardware (Devil May Cry, Resident Evil, God of War, Killzone e tanti altri). L’implorata retrocompatibilità c’è stata, Microsoft e Nintendo l’hanno importata più o meno gradualmente ma Sony non ci ha perso più tempo del dovuto: poche PlayStation 3 hanno il pregio di poter eseguire titoli di PlayStation 2 e su questo, Sony, ha fondato una parte del suo successo commerciale di ottava generazione. Metal Gear Solid, Silent Hill, Devil May Cry, Ico & Shadow of the Colossus, Prince of Persia, Splinter Cell, Tomb Raider hanno ricevuto le loro “HD Trilogy” oppure “HD Collection”, cioè l’unico modo per potersi godere su PlayStation 3 e Tv di alta definizione alcuni grandi classici del passato. Mancava giusto Final Fantasy all’appello, ma ecco che Square Enix accorre a colmare la lacuna con la sua “Remaster Collection” che ripropone le avventure di Tidus e Yuna, proponendole sotto veste grafica migliorata per le nuove leve di videogiocatori che non hanno potuto godere di questo (da molti riconosciuto) grande gioco di ruolo giapponese.
Tanta gioia per occhi ed orecchie
I primi aspetti a subire migliorie (molto raramente modifiche letterali) sono quelli visivo e sonoro. In questo senso, il lavoro di Square Enix si allinea con quello degli altri, proponendo una grafica più pulita e dettagliata. Il numero di poligoni è sempre quello, quindi non aspettarti personaggi nuovi di pacca. Aspettati, piuttosto, una fluidità che su PlayStation 2, in qualche caso, non è sempre stata ottimale. Le musiche sono sempre quelle, ma sono state ri-arrangiate dagli stessi compositori di un tempo. Il risultato è che alle orecchie di chi ha già giocato su PlayStation 2 possono risultare leggermente diverse, ma tirando le somme è un lavoro che si fa apprezzare perché – avendo riscritto alcune sonorità con il senno di poi – molte scene hanno guadagnato qualche punto emozionale in più.
La salvezza di Spira passa per le nostre mani
Final Fantasy X narra delle vicende che portano Yuna, Tidus e i loro compagni di avventure, a salvare il mondo di Spira da una malefica forza chiamata Sin. Nel farlo, occorre portare a termine incarichi principali e secondari che servono ad accumulare punti esperienza, necessari all’evoluzione ed al miglioramento delle abilità di tutti. Final Fantasy X fu il primo Jrpg di Square ad introdurre sferografia ed un modo diverso di gestire i combattimenti. Prima di lui, questi ultimi, erano gestiti dalle barre Active Time Battle che rendevano ogni battaglia a turni, ma con la sensazione che tutto fosse più dinamico e fluido. Qui incontriamo i CTB, un sistema di turnazione fisso che premia i personaggi con alto tasso di agilità, perché sono quelli che attaccano più di una volta nell’arco del turno. La sferografia, invece, espone il gioco ad una buonissimo livello di libertà di evoluzione del personaggio. L’esempio più classico è quello di prendere un personaggio predisposto alla magia e di potenziarlo nel verso opposto, rendendolo un combattente temibile: in Final Fantasy X si può fare.
E Final Fantasy divenne una specie di action game con Sailor Moon
Final Fantasy X-2 è sequel diretto di Final Fantasy X per quel che concerne i fatti narrati: due anni dopo l’epilogo di Final Fantasy X Yuna si ritrova a gestire il nuovo status di pop-star di Spira, leader del gruppo dei Gabbiani, nonché cacciatrice di sfere credute perdute. Ce n’è abbastanza per rievocare Dragon Ball e Sailor Moon, due degli anime più visti negli anni ’90. Final Fantasy X-2 è un gioco sostanzialmente diverso dal suo predecessore: torna la barra ATB descritta più sopra, che lo rende molto più dinamico ed action, cambia la gestione delle abilità dei personaggi ed in generale non si respira più l’aria del classico Jrpg che tutti i puristi del genere riunisce quella perla di Final Fantasy X. Questa edizione di Final Fantasy X-2 è quella “International”, mai arrivata in Europa a suo tempo, quindi pregna di novità di contenuti come un editor per NPC e mostri.
Per i puristi del genere e per gli appassionati curiosi
Final Fantasy X | X-2 HD Remaster si propone di essere una delle poche rimasterizzazioni in alta definizione di classici PlayStation 2 che non dovrebbe mancare nella bacheca di collezionisti ed appassionati di un certo spessore specie quelli che fanno del gioco di ruolo nipponico una cultura di tutto rispetto. Sono entrambi giochi ben realizzati e non lasciano nulla al caso. Le differenze sostanziali tra un Final Fantasy X estremamente classico ed un Final Fantasy X-2 che è da sempre uno strano esperimento che può piacere oppure no, non intaccano la qualità complessiva dell’operazione di recupero e proposizione su PlayStation 3, che si arricchisce di altri due bei titoli che non la manderanno in pensione tanto presto.