Le origini del serpente solido

Definire “Metal Gear Solid ” solo ed esclusivamente un videogioco è un errore quasi madornale: la natura stessa del titolo targato Konami affonda radici che si estendono dalla politica alla fantascienza, dall’etica alla filosofia fino ad arrivare alla comprensione di ideali sacri, come la lotta per la libertà. L’opera di Hideo Kojima è semplicemente un capolavoro assoluto di fine anni ’90.

Il game director giapponese non ha solo creato una storia e dei personaggi memorabili ma, prima ancora, ha un genere: quello degli stealth action. Uscito nel lontano 1987 per MSX2 e successivamente per Nes, “Metal Gear” metteva il giocatore nei panni di Solid Snake , una recluta dell’ unità Fox Hound (organizzazione militare comandata dal più grande soldato del XX secolo: il leggendario Big Boss). La sua missione era quella di penetrare nella base militare segreta Outer Heaven e distruggere il Metal Gear, una terribile arma nucleare di distruzione di massa. La particolarità del titolo risiedeva nel gamaplay: Snake si muoveva in un ambiente bidimensionale diviso in schermate collegate tra loro senza alcuna arma (doveva infatti recuperare il proprio equipaggiamento sul luogo della missione); i nemici, quindi, piuttosto che essere eliminati dovevano essere addormentati o evitati silenziosamente.

Tale innovazione portò al successo del brand, che nel 1990 sfornò il suo secondo capitolo, “Metal Gear: Solid Snake” raggiungendo altrettanta fama e gloria (vi consigliamo caldamente di recuperare queste due perle del passato). A otto anni di distanza, dopo un lungo periodo di duro lavoro, Kojima e il suo team presentano con orgoglio il terzo capitolo della serie del serpente: “Metal Gear Solid” per Playstation, l’episodio che segnerà il successo planetario dell’intera saga.

Fuori in 24 ore

Sconfitto una volta per tutte il suo mentore/nemico Big Boss alla fine del secondo capitolo, Solid Snake viene incaricato di una nuova missione: penetrare nell’isola di Shadow Moses, in Alaska ,nel mare di Bering, per liberare il presidente della DARPA Donald Anderson e il presidente della ArmsTech Kenneth Baker, tenuti in ostaggio da un gruppo di terroristi della Fox Hound che hanno minacciato di lanciare una bomba nucleare se non verrà loro consegnato un miliardo di dollari e il cadavere di Big Boss entro 24 ore. L’arma in questione? Un gigantesco carro armato bipede chiamato Metal Gear Rex. Ci fermiamo qui con gli indizi salienti sulla storia per evitare di rovinarvi una delle storie più appassionanti mai raccontate in un videogioco. La trama è caratterizzata da un forte taglio cinematografico, non solo grazie alla sceneggiatura impeccabile e alla regia a tratti hollywoodiana ma soprattutto grazie all’eccellente caratterizzazione dei personaggi. Ogni singolo individuo incontrato durante l’avventura, che sia un nemico o un compagno, vanta una propria storia personale, proprie abilità belliche o soprannaturali e una determinata emotività. Non sono tanto le azioni quanto le emozioni a tirare i fili della storia, impreziosita da colpi di scena incredibili quanto inaspettati e che vanta il giusto dosaggio di azione e tensione psicologica. Giocare a “Metal Gear Solid” significa anche godersi un film interattivo che difficilmente scorderete.

Benvenuti a Shadow Moses

Tecnicamente, “Metal Gear Solid” rappresenta il top di questa generazione ed è anche uno dei primi titoli del suo genere a sfruttare la terza dimensione. Anzitutto il gioco vanta un sistema di telecamere avanzato che offre una comoda visuale dall’alto, in grado di regalare una visione totale e completa sull’ambiente circostante. Anche se l’azione in terza persona è seguita da punti di vista fissi (non si può ruotare la telecamera), si può sempre passare momentaneamente alla visuale in prima persona premendo un tasto e cosi osservare, per esempio, particolari troppo piccoli o semplicemente dare un’occhiata più da vicino all’ambiente. Il modelli poligonali di Snake, degli altri personaggi, dei boss e perfino dei soldati sono assolutamente dettagliati e ricchi di particolari ben visibili, come l’equipaggiamento e i dispositivi elettronici, con un grandissimo lavoro svolto sulle texture. I movimenti sono realistici e fluidi e il gioco vanta la completa assenza di rallentamenti. L’unico particolare che spezza l’immersione totale è rappresentato solo dalle brevissime fasi di caricamento tra un ambiente e l’altro, ma è un piccolissimo prezzo da pagare che dopo un po’ nemmeno si nota. Le ambientazioni sono molto varie: interni di centri di stoccaggio, fornaci ardenti, magazzini congelati, corridoi e uffici gestionali ed esterni spaziosi completamente innevati e circondati da alberi. Ogni stanza è ricca di particolari come sale macchine, computer, congegni elettronici di ogni sorta e tanto altro ancora. La colonna sonora regala momenti di pura emozione, grazie a temi epici durante la narrazione e motivi ansiogeni e frenetici durante la fuga dalle guardie. Il doppiaggio si attesta su buoni livelli ed è interamente in italiano, un privilegio davvero raro quando si parla di produzioni nipponiche.

Nascondino

Per sua stessa natura, “Metal Gear Solid” predilige un approccio cauto e silenzioso. Correre all’impazzata e sparare alla cieca porterà istantaneamente a morte sicura. Snake deve affrontare una missione segreta: di conseguenza la regola sarà il camuffamento e il passo silenzioso. Non a caso il gameplay del titolo Konami permette al protagonista di camminare a passi felpati, di accucciarsi e strisciare lungo muri e pareti, dietro le quali può spiare e, circostanze permettendo, braccare alle spalle i soldati puntandogli la pistola. Il discorso cambia con i boss di fine livello: le tattiche per distruggerli vanno studiate a tavolino e in alcuni casi, come con Psyco Mantis, vi sorprenderanno non poco! Il comodo radar in alto sullo schermo offre una visione planimetrica degli ambienti, oltre che la posizione dei nemici e il loro raggio di azione. In questo modo sarà più facile anticipare le mosse e tracciare un percorso per farsi strada lungo i livelli sorvegliati. Se verrete avvistati scatterà l’allarme e lo schermo si riempirà di guardie pronte a darvi la caccia. Per fortuna Kojima ha ideato non pochi stratagemmi per la mimetizzazione del protagonista: le scatole di cartone, che coprono totalmente il corpo di Snake e dentro le quali può addirittura camminare e spiare l’ambiente, sono solo un esempio su tanti. Lungo l’avventura entrerete in possesso anche di armi da fuoco, come pistole e mitragliatrici. Oltre alle armi entrerete in possesso di congegni utilissimi, come il C4 per creare esplosioni, le chaff per disturbare il segnale video delle telecamere, riviste porno per distrarre le guardie ed altri fantasiosi stratagemmi che vi strapperanno più di un sorriso. Ma lo strumento più utile sarà il codec, un apparecchio sottocutaneo che finge da radio, con cui il protagonista può intraprendere (lunghissime) conversazioni con gli alleati e i personaggi con cui entra in contatto (basterà conoscere la loro frequenza radio). In questo modo Snake sarà sempre aggiornato sulla missione, sui nemici, sulle armi e le tecniche da sfruttare e soprattutto su aspetti della trama non raccontati dalla storia principale. La longevità non proprio alta è influenzata dal livello di difficoltà che sceglierete: più alto sarà più tempo impiegherete a portare a termine l’avventura a causa dello stato di allerta delle guardie. Finita l’avventura entrerete in possesso di extra divertenti che vi invoglieranno a giocare più e più volte.

Conclusioni

“Metal Gear Solid” è un capolavoro assoluto, una di quelle opere che verranno sempre citate o utilizzate come termine di paragone. Una trama e una regia cinematografiche mozzafiato, un comparto tecnico d’avanguardia e un gameplay innovativo lo hanno reso molto più che un semplice videogioco. L’ultima fatica firmata da Hideo Kojima rappresenta il primo passo verso il confine tra cinema e videogioco, che da oggi inizia piano piano ad intravedersi.

Scritto da Marco Delle Fave in data 14-09-2010

CI PIACE
  • Trama e personaggi memorabili
  • Comparto tecnico eccezionale
  • Giocabilità immediata e innovativa
NON CI PIACE
  • Longevità non proprio alta
  • Prima o poi finisce
Conclusioni

“Metal Gear Solid” è un capolavoro assoluto, una di quelle opere che verranno sempre citate o utilizzate come termine di paragone. Una trama e una regia cinematografiche mozzafiato, un comparto tecnico d’avanguardia e un gameplay innovativo lo hanno reso molto più che un semplice videogioco.

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