Come parlare di una coppia di titoli di cui la metà di voi saprà sicuramente tutto, e di cui probabilmente l’altra metà ignorerà persino l’esistenza? Certo, chi ha posseduto una Playstation 2 o comunque ha seguito la scena videoludica tra il 2001 e il 2005 conoscerà sicuramente – anche solo per sentito dire – i due indiscussi capolavori di Fumito Ueda. Altri, invece, più semplicemente, ricorderanno con nostalgica commozione le esperienze vissute con ICO e Shadow of the Colossus , e con tutta probabilità staranno già giocando Team ICO Collection nel momento in cui scriviamo queste righe. Ma qualunque sia il vostro caso, non ha alcuna rilevanza. Che la nuova raccolta HD proposta da Sony vi sia familiare o sconosciuta, per voi giocarla sarà una nuova scoperta. Non perché siano stati aggiunti nuovi contenuti, né perché queste due opere abbiano ricevuto un restyling grafico tale da renderle del tutto nuove agli occhi degli utenti; ma perché, più propriamente, è insito nella loro stessa natura apparire come diverse ogni qual volta vengono giocate nuovamente. E non servono di certo una rimasterizzazione in blu-ray e un po’ di anti-aliasing per far sì che ciò avvenga: l’unico ingrediente necessario è essere cresciuti un po’, aver fatto passare un po’ di tempo dall’ultima volta; non serve nient’altro. A distanza di sei anni dall’uscita di Shadow of the Colossus, con un pugno di mesi che ci separano dal prossimo titolo del Team ICO, The Last Guardian , ci troviamo ancora una volta spiazzati, sconvolti. Ma, come abbiamo già detto, i giochi sono rimasti identici: siamo noi ad essere cambiati.
Rimasterizzare, che passione
Come per molte altre ri-edizioni HD, il ritorno di ICO e Shadow of the Colossus su console next-gen vuol dire sostanzialmente due cose: giocare entrambi i titoli ad alta risoluzione (e privi di aliasing e isotropia) e di vederli finalmente girare su una console degna delle loro esose richieste hardware. Chi ha buona memoria ricorderà sicuramente che ambedue i giochi del Team ICO zoppicavano non poco, durante certi filmati o certe sezioni particolari. L’ultimo in ordine cronologico, specialmente, era da giocarsi tutto al rallentatore durante le battaglie con i colossi più grandi: era un piccolo, grande prezzo da pagare per una maestosità grafica e artistica insuperate su Playstation 2. Ma, a prescindere dalla nostra religiosa riverenza nei confronti di Ueda, non possiamo esimerci dal ricordare che i frequenti cali di frame-rate a cui queste due gemme avevano abituato l’utenza fossero quantomeno fastidiose e irritanti. Tutto ciò, com’era auspicabile, è soltanto un mero ricordo su Playstation 3: finalmente potrete salvare Mono o scappare con Yorda liberi dalle limitazioni tecnologiche degli anni 2000.
Anche i colori risultano più brillanti e luminosi: forse qualcuno vorrà regolare la saturazione e la luminosità dello schermo per evitare di accecarsi nei momenti più bui, ma nel corso della nostra prova non abbiamo ne abbiamo sentito minimamente il bisogno. Piuttosto, siamo rimasti un po’ delusi da alcune fascette nere laterali che compaiono nel corso delle cinematiche, almeno a 1080p: ci si sarebbe sicuramente potuti sforzare di più per adattare i filmati alle risoluzioni moderne. Intanto però, abbiamo notato con piacere quanto il lavoro di riadattamento di Sony abbia giovato al character design: nella fattispecie, i volti dei personaggi hanno guadagnato in realismo e qualità del dettaglio, pur dovendo fare i conti con il motore datato. L’unica grossa perplessità risiede nelle animazioni, che sebbene molto “contestualizzate” rispetto all’ambiente risultano uno degli aspetti peggio invecchiati di queste due produzioni, specialmente nel caso di ICO , che oltretutto soffre di un sistema di controllo non proprio precisissimo – che avremmo gradito fosse stato perfezionato.
Sul fronte degli Extra, invece, l’offerta di Sony risulta un po’ povera. Oltre all’aggiunta dei trofei e della stereoscopia, non c’è davvero nulla di nuovo da spulciare tra i menù di gioco; ed è davvero un peccato, considerando che l’aggiunta di bozzetti, artwork e quant’altro si sarebbe rivelata un ghiotto incentivo all’acquisto della collezione.
Fortuna che laddove c’è pochezza di contenuti aggiuntivi, compensa ampiamente la sostanza dei due titoli inclusi nel pacchetto, la cui indiscussa qualità non teme il confronto con le uscite degli ultimi anni – e forse nemmeno di quelli futuri. Sia ICO che Shadow of the Colossus conservano tutta la propria ineguagliabile, monolitica carica emotiva che li ha resi così speciali e imperdibili al momento dell’uscita. Vi commuoverete ancora una volta, e ancora una volta rimarrete a bocca aperta fino ai titoli di coda. E ancora una volta, scommettiamo, vorrete ricominciarli da capo: e tante volte li rigiocherete, tante volte scoprirete qualcosa di nuovo.
Commento
ICO & Shadow of The Colossus Collection è poco più che una mera conversione in HD dei due omonimi capolavori usciti per Playstation 2. L’aggiunta dei trofei e qualche miglioramento grafico è tutto ciò che avrete da questo pacchetto, ma con tutta probabilità anche tutto ciò che chiederete. Le due perle che lo compongono giustificano da sole il prezzo di 39,90′