Un terrore tutto nuovo
Tutti gli appassionati di avventure horror sanno bene che questo genere videoludico nasce con il celebre primo capitolo di “Alone in The Dark”. Case stregate, enigmi da risolvere durante l’esplorazione e salti dalla sedia erano gli ingredienti fondamentali per spaventare il giocatore. La stessa formula è stata successivamente presa come modello (ma condita da elementi marcatamente action e fantascientifici) da Capcom, per creare “Resident Evil”. In questo panorama fertile per il survival horror, Konami annuncia “Silent Hill”, un ‘oscura avventura dalle tinte dark, che vede come protagonista indiscussa una misteriosa cittadina avvolta nella nebbia. Il gioco è poi arrivato nei negozi e vi anticipiamo che questa esperienza ci ha semplicemente terrorizzato dall’inizio alla fine. Seguiteci lungo la strada per Silent Hill!
Incubo o realtà?
Harry Mason è uno scrittore vedovo di moglie da circa tre anni; la sua grande gioia rimastagli è la piccola figlia Cheryl , con la quale si sta recando in vacanza nella località turistica di Silent Hill . Ma ecco che, durante il tragitto in autostrada, appare la sagoma di una ragazza. Harry frena di colpo per evitare una tragedia, va fuoristrada e perde i sensi. Al suo risveglio scopre che Cheryl è sparita e la sua missione è cercala tra le strade della città. Il protagonista si accorge bene presto che, oltre alla fitta nebbia e all’insolita neve, c’è qualcosa di strano nella località turistica, apparentemente deserta, come una città fantasma. Di colpo la luce lascia posto al buio e alla pioggia; i palazzi si coprono di ruggine, sangue e cadaveri. E qualcosa in lontananza avanza verso il malcapitato turista… Descrivere la stroria di ” Silent Hill” è difficile, non solo perché si potrebbe rovinare la sorpresa, ma anche perché la trama di questo capolavoro affonda le proprie radice nei meandri più profondi delle nostre paure, dei nostri incubi, della nostra psiche. Per tutto il tempo, il giocatore non avrà mai la piena certezza di dove si trovi; il protagonista sta sognando? O realmente sta vivendo questo inferno? A rendere ancora più misteriosa la città, sono i pochi esseri umani che interagiranno con Harry, come l’infermiera Lisa, la strega pazza Dalhia e il dottor Kaufman, che sembrano nascondere segreti personali, oltre che rivelazioni sulle reali conseguenze che hanno portato questa città a diventare una sorta di purgatorio, dove i malcapitati attendono di essere redenti o condannati a bruciare per l’eternità. Magia nera, droga, conflitti interiori, traumi psicologici e fuga dalla realtà: queste tematiche rendono ” Silent Hill” una storia contorta ma cosi profonda da conquistare il giocatore dal prologo fino ai titoli di coda, lasciandolo in una spirale di terrore e di libere interpretazioni su ciò che ha vissuto.
I colori della follia
Tecnicamente ” Silent Hill” offre uno spettacolo mai visto su Playstation. Le classiche inquadrature bidimensionali lasciano qui il posto alle tre dimensioni, permettendo al protagonista di osservare ciò che lo circonda semplicemente ruotando lo stick analogico destro. La città è enorme e diversificata a seconda delle zone, come quella turistica caratterizzata dal molo, il parco giochi e gli alberghi, o come quella industriale con l’ospedale, il centro commerciale, la stazione di polizia e i vari negozi. Ogni schermata è caratterizzata da uno strato di nebbia, volutamente inserita per creare da un lato la sensazione di smarrimento e tensione a causa di ciò che potrebbe apparire da un momento all’altro, e dall’altro lato per coprire gli inevitabili problemi di pop up, causati dalla vastità delle aree di gioco. Sia gli esterni che gli interni suscitano una sensazione di degrado e abbandono, grazie all’effetto sporco e alla onnipresente ruggine. Ma il pezzo forte sono le strade interrotte da frane e strapiombi, che fanno della città un luogo tagliato fuori da tutto, forse dalla realtà stessa. La sensazione di irreale si innesca quando, senza preavviso, la nebbia lascia il posto all’oscurità; i colori sbiaditi diventano adesso scuri e caratterizzati dal rosso del sangue, dalla presenza di carne putrefatta e naturalmente dall’ingresso dei nemici. Il design delle creature è semplicemente disturbante: uccelli e cani squoiati, bambini completamente ustionati e infermiere controllate da parassiti sulla schiena, fino ad arrivare ai terrificanti boss di fine livello. Ciò che più spaventa non è solo il pericolo ma la sensazione che i nemici stiano soffrendo nella loro condizione, come se puniti da qualcosa di soprannaturale. I modelli poligonali di Harry e dei personaggi secondari sono ben realizzati e caratterizzati da tantissimi dettagli. Peccato per le animazioni, a tratti buffe, ma non abbastanza da smorzare quel senso di tensione costante. Superba la colonna sonora firmata dal celebre compositore Akira Yamaoka, che regala momenti di puro terrore grazie anche ad un campionario sonoro da brivido. Buono il doppiaggio inglese e coerenti i sottotitoli in italiano.
Sopravvivere all’orrore
Come già detto in precedenza, la città di Silent Hill è liberamente percorribile, di conseguenza spetterà al giocatore scegliere se esplorare da cima a fondo la città o se seguire gli indizi lasciati da Cheryl lungo la strada. Oltre all’esplorazione, sono gli enigmi a ricoprire gran parte dell’esperienza di gioco; porte da aprire, oggetti particolari da recuperare e combinazioni da scoprire. Naturalmente andare a zonzo per la città non sarà un’impresa facile: i mostri sono sempre in agguato e, anche se Harry può affrontarli con le armi che troverà lungo il cammino, il più delle volte la fuga sarà la scelta più saggia da prendere in considerazione. Il protagonista non è un militare nè un super eroe; di conseguenza i suoi movimenti sono impacciati e la sua resistenza agli attacchi dei nemici vulnerabile (potrete curarvi con le bevande energetiche e i kit medici che troverete). Inoltre le munizioni che si possono trovare in giro sono molto scarse per rendere volutamente ansiogena l’esperienza di gioco. L’intera avventura può essere portata a termine dopo parecchie ore. Inoltre ” Silent Hill” vanta diversi finali, influenzati dalle scelte del protagonista effettuate in determinati punti della storia. Ogni finale sbloccato regalerà oggetti e armi extra ( tra le quali una potente quanto improbabile pistola aliena!), oltre che una buona curva di longevità che non vi farà rimettere questo gioco nell’apposita custodia per parecchio tempo.
Conclusioni
“Silent Hill” è un’esperienza unica e coinvolgente; un incubo ad occhi aperti che fa del terrore psicologico il suo biglietto da visita. La sua atmosfera disturbante e la trama contorta quanto affascinante, lo rendono unico nel suo genere. Se a tutto questo aggiungiamo un ottimo comparto tecnico e una colonna sonora indimenticabile, va da sè che il titolo targato Konami è una perla imprescindibile per la collezione degli appassionati.
A cura di Marco “Seth” Delle Fave