Microsoft smentisce le voci sul ritiro di Phil Spencer, CEO di Microsoft Gaming e guida di Xbox dal 2014, in un momento in cui gli hashtag relativi alla sua presunta uscita di scena impazzano sui social.

In una dichiarazione rilasciata a The Verge, Kari Perez, responsabile delle comunicazioni di Xbox, ha affermato con decisione: “Phil non andrà in pensione a breve”. La precisazione arriva in risposta a un leak attribuito al noto insider di Call of Duty GhostOfHope, secondo cui “Phil Spencer lascerà il suo ruolo di CEO di Microsoft Gaming dopo il lancio della prossima console di nuova generazione” e che la presidente Xbox Sarah Bond ne prenderà il posto.

Pur non smentendo ogni dettaglio della voce, il commento ufficiale di Microsoft chiarisce che non ci sono piani imminenti per il ritiro di Spencer. Anche Frank Shaw, responsabile delle comunicazioni corporate di Microsoft, è intervenuto su X per definire almeno parte del rumor “privo di fondamento”.

Dalla sua nomina a capo di Microsoft Studios nel 2014 e successiva promozione a guida di Xbox, Phil Spencer ha supervisionato progetti di grande impatto: il lancio delle console Xbox Series X/S, l’espansione di Xbox Game Pass, le acquisizioni di colossi come Activision Blizzard e ZeniMax Media, e l’approdo di titoli esclusivi su piattaforme rivali come PlayStation e Nintendo Switch.

Nonostante le rassicurazioni sul futuro di Spencer, restano in corso i recenti tagli che hanno colpito lo studio The Initiative, con la cancellazione di Perfect Dark e Everwild, insieme ai licenziamenti in casa Turn 10 Studios (oltre 70 esuberi per Forza Motorsport) e la chiusura del progetto MMORPG Blackbird di ZeniMax Online Studios.

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Nerd purosangue classe 1992, si avvicina al mondo dei videogiochi grazie al SEGA Master System di sua madre. Destreggiandosi tra Alex Kidd e Sonic the Hedgehog, comincia a farsi una importante cultura videoludica a base di platform e beat ‘em up. Fedele seguace della “master race”, consuma giochi di ruolo dalla mattina alla sera, anche se la sua saga preferita rimane Grand Theft Auto degli inarrivabili Rockstar Games, che fin dal primo capitolo lo ha aiutato a diventare la brutta persona che imparerete a conoscere.

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