The Talos Principle 2 è ovviamente il seguito diretto del gioco di avventura/puzzle The Talos Principle, rilasciato nell’ormai lontano 2014. Come potete leggere dalla nostra recensione, il primo titolo fu un piccolo capolavoro che catturò l’attenzione dei giocatori di tutto il mondo con un connubio perfetto tra narrazione “filosofica” e la risoluzione di enigmi ben progettati. Eccoci quindi nove anni dopo, con Croteam che dopo molti anni ha deciso di sfornare un seguito che tenta (con parziale successo) di riprendere la stessa miscela di generi del primo capitolo. Abbiamo quindi una parte narrativa che continua esattamente dove finiva il predecessore e, ovviamente, tantissimi puzzle da giocare in prima (o terza) persona… il risultato? Scopritelo leggendo la nostra recensione…
NB: Prima di partire un piccolo avviso: la trama originale di The Talos Principle riuscì ad essere sia innovativa che profonda, arrivando a costringere il giocatore a riflettere su temi morali ed etici – in sostanza, a nostro avviso si tratta di una esperienzache merita di essere vissuta. Nella recensione che segue sarà impossibile evitare spoiler relativi al primo capitolo, quindi, se non avete ancora giocato il precursore di Talos, ma intendete ancora farlo, smettete subito di leggere e andate a giocare!
Benvenunti nella nuova umanità
Il vero finale di The Talos Principle è la base di partenza di The Talos Principle 2. Alla fine del gioco, infatti, il protagonista scopre che il mondo di puzzle in cui si trovava era in realtà un universo virtuale governato da un’entità chiamata Elohim. Questa simulazione fu creata da uno degli originali esseri umani ormai estinti, Alexandra Drennan, ed aveva lo scopo di sviluppare la prima vera Intelligenza Artificiale, attraverso la soluzione di numerosi puzzle virtuali. Il processo durò molti anni, che furono necessari per sviluppare le capacità cognitive della IA e darle la forza di fuggire dal loop di rompicapi imposto da Elohim. Dopo la fase finale la IA finalmente diventa cosciente e si risveglia dentro un corpo meccanico nel pianeta Terra, ormai desolato e privo della presenza umana. Nasce così la nuova umanità. La storia di The Talos Principle 2 riprende qualche secolo dopo questi eventi, quando il primo “nuovo umano”, Athena, ha concepito una società di android e il giocatore rappresenta il raggiungimento dell’Obiettivo finale: la creazione di 1000 “umani”. Il nostro avatar, appena cosciente, è il numero 1000 (1k, per gli amici).
Nella fase iniziale si ha modo di assaggiare una parte di New Jerusalem, la gigantesca struttura urbana che gli androidi hanno creato per vivere. Si impara celermente che ognuno dei 1000 esseri senzienti, sebbene fisicamente tutti esattamente uguali, a parte il colore, possiede un nome, una propria personalità, un timbro vocale, aspirazioni ed idee. Esiste persino un social di cui fanno uso gli automi, integrato nella loro coscienza, che consente loro di interagire e diffondere notizie.
Durante la celebrazione del raggiungimento dell’Obiettivo, accade qualcosa di impensato: una proiezione di energia violacea, che si fa chiamare Prometeo, si paventa davanti alla folla con l’aspetto di un gigantesco essere antropomorfo dalle fattezze di una divinità greca. Questi sembra volere fornire un avvertimento alla neonata comunità, ma appare venire bloccato da un altro essere che lui chiama Minerva, e scompare.
Senza scendere troppo nel dettaglio, dopo pochi minuti di gioco l’amministrazione della comunità artificiale vota democraticamente di dover indagare su questo mistero e un piccolo gruppo, noi compresi, parte in viaggio. La destinazione è un enorme arcipelago di isole dove presumibilmente è presente la sorgente di questa incomprensibile entità di energia e alcune gigantesche strutture di origine ignota … decisamente non male come premessa!
More of the same, ma con più libertà…
Il gameplay di The Talos Principle 2 non è sostanzialmente mutato rispetto al passato, nel bene e nel male. La visuale principale è in prima persona, sebbene sia presente la possibilità di passare ad una terza persona con la semplice pressione di un tasto. In questo capitolo però, non ci si trova vincolati ad una simulazione e di conseguenza la libertà di movimento è molto più ampia. Grazie al VTOL (un avveniristico velivolo esplorativo) e un sistema di trasporto con capsula ci si sposta così tra dodici grandi aree, liberamente esplorabili, zeppe di enigmi da affrontare e segreti da scoprire. La parte prominente del gioco verrà investita a risolvere puzzle e affrontare risvolti controvertibili sull’esistenza, sull’etica e sulla morale; si tratta di temi profondi, quasi interamente nell’ambito della pura filosofia, sviluppati sapientemente tramite i testi recuperati in giro, i post sui social della comunità androide, gli innumerevoli dialoghi con gli altri androidi e con le entità che si incontreranno nel corso dell’avventura. Le aree sono molto vaste e riccamente dettagliate, fondendo sapientemente elementi naturali come flora, terreno e rocce con le gigantesche strutture artificiali che compongono i puzzle.
Sebbene graficamente sia estremamente dettagliato, abbiamo percepito alcune stonature che, in parte, disilludono l’esperienza. Si nota subito infatti che la fisica del gioco sia poco efficace nel simulare i movimenti dei vari personaggi, oggetti, veicoli: ogni cosa si muove quasi senza subire l’effetto di inerzia, gli oggetti vengono raccolti e appoggiati quasi istantaneamente, l’acqua non si increspa quando ci si interagisce. Un problema simile è presente anche nella realizzazione della fauna che, seppur molto limitata, ravviva un po’ l’ambiente; se ci si fa caso, gli animali si muovono su “binari”: i percorsi sono sempre gli stessi e in pratica girano in tondo ad intervalli regolari. Tutto considerato, escludendo la parte dove si risolvono puzzle, The Talos Principle 2 non si discosta molto da un walking simulator.
Enigmi, enigmi, enigmi…
Inutile girarci intorno: gli enigmi sono decisamente il fulcro di questa produzione. In soldoni si tratta di ambienti tridimensionali, spesso suddivisi in più stanze, dove occorre aprire una specifica porta che consente di accedere al pannello di attivazione e completare il puzzle. L’apertura della soglia finale di solito necessita di utilizzare alcuni oggetti per consentire ad uno o più raggi laser di caricarla ed attivarla , ma la natura dei puzzle è molto variabile e ci si trova a dover gestire situazioni differenti. In parte questi oggetti sono riciclati dal primo capitolo, come i raggi laser colorati o i robot-cloni, mentre in parte sono nuovi, come le trivelle che possono creare buchi temporanei su determinate pareti o gli accumulatori.
La difficoltà è un aspetto molto soggettivo, ma non ci è sembrata particolarmente lineare; considerato che proseguendo nell’avventura si continuano ad aggiungere elementi differenti per la risoluzione dei puzzle, verso la fine ci si trova davanti a dei veri labirinti e la difficoltà aumenta esponenzialmente. In totale ci sono più di 100 puzzle da risolvere: preparatevi a decine di ore di gioco dove dovrete spremere le meningi. A parte gli otto puzzle principali, ogni locazione offre molti contenuti opzionali da trovare, come laboratori segreti, audio-log, monumenti, oggetti da collezione, token per saltare i puzzle e, ovviamente, alcuni enigmi extra. Tutti i principali punti di interesse sono contrassegnati su una bussola visibile nella parte superiore dello schermo e i giocatori possono esplorare e risolvere i puzzle in qualsiasi ordine preferiscono. Inoltre i compagni di viaggio di 1K vagano per i livelli e, interagendovi, possono spesso offrire un interessante punto di vista sull’andamento della missione, tramite dialoghi interattivi.
Comparto tecnico
The Talos Principle 2 utilizza il nuovissimo Unreal Engine 5, per la prima volta in un prodotto Croteam, che storicamente ha sempre utilizzato il proprio Serious Engine. La grafica dei paesaggi è decisamente sopra la media, gli scenari sono ricchi di dettagli e l’engine riesce a mostrare ambienti all’aperto molto vasti, con geometrie complesse e texture di ottimo livello. Ogni area funge come una sorta di bioma differente, con condizioni climatiche diverse e un suo stile che lo rende particolare rispetto agli altri. Tralasciando i nostri amici “umani”, le forme di vita sono poche e piuttosto semplici, rispetto al resto, ma comunque non sfigurano. Il comparto audio è generalmente ottimo, a partire dalla colonna sonora che funziona in armonia con il gioco, combinando pezzi orchestrati con musiche eteree, con pianoforti, chitarre e cori. Questo, insieme agli ottimi effetti sonori ambientali, creano una sensazione che infonde meraviglia, malinconia ed ispirazione al giocatore. Le voci dei vari personaggi sono doppiate esclusivamente in inglese, con risultati altalenanti, alcuni attori sembra proprio che leggano mentre altri riescono ad essere convincenti. Aggiungiamo una nota decisamente negativa per noi Italiani, perché tutto il testo del gioco, estremamente vasto, non è disponibile nella nostra lingua.
Concludendo…
The Talos Principle 2 conferma, ancora una volta, che unire la filosofia agli enigmi è un connubio che riesce ad essere seducente. I due elementi sono perfettamente integrati, uno concentrato sul tangibile, l’altro legato all’indeterminato e alla fine si sposano felicemente. Non è un titolo del tutto impeccabile, perché alcune prove sono piuttosto mal concepite (quelle dei ponti da costruire, in primis, piuttosto banali e insensati), la difficoltà in generale non è altissima e alcune zone sono davvero troppo vaste e vuote, obbligando il giocatore a camminare per minuti interminabili tra un puzzle e il successivo senza null’altro da fare. Ma in realtà si tratta di difetti marginali, perchè The Talos Principle 2 rimane un titolo raro, intelligente, una degna continuazione del primo, che non possiamo fare altro che consigliare caldamente.