Salto di qualità. Non esistono parole che possano descrivere in modo più dignitoso quanto di buono è stato fatto con The Talos Principle; nient’altro che un bestiale, inatteso, eccezionale salto di qualità. Il percorso evolutivo dei ragazzi di Croteam ha quasi dell’assurdo, se li si immagina ancora come quel piccolo team cresciuto a pane e Serious Sam, un’icona che ha sì lasciato il segno nella storia videoludica – soprattutto nelle menti dei giocatori più vecchiotti – ma che mai aveva osato spingersi così lontano.

From Zero to Hero…

The Talos Principle è la prova lampante che il videogioco può ambire a vette ben più elevate dell’ignorante spara-spara, e va ad affiancarsi alla già nutrita schiera di “opere” che ha avuto il coraggio di distaccarsi nettamente dalla qualità media per offrirci qualcosa di maggiormente impegnato. “Impegnato”, tra l’altro, descrive perfettamente l’essenza di questa piccola, grande perla. Ma se è vero che da un lato The Talos Principle riesce ad offire un’esperienza nuova, filosofica e zeppa di rimandi letterario/religiosi, dall’altro – come spesso accade per i racconti più profondi – occorre anche una buona dose di dedizione per fruirne appieno e coglierne le sue numerose sfaccettature.

Se è vero che chiunque riuscirebbe a cogliere la metafora del “primo uomo” celata dietro il nostro protagonista, è altrettanto vero che comprenderne tutte le sfumature e sfamare la voracità del proprio intelletto con decine – anzi, centinaia – di documenti, potrebbe risultare un po’ indigesto. Del resto, è anche legittimo che il giocatore medio possa decidere di godere dei rompicapi senza sentirsi costretto a seguire una sceneggiatura che, a tratti, risulta anche fin troppo criptica. Ma la forza di The Talos Principle è anche questa: permettere di essere completato anche senza dar conto alle numerose linee di testo o retroscena di sorta, alla stregua di ogni altro puzzle-game. Eppure, possiamo assicurarvi che non esiste idea più bestiale di questa, considerata la magnificenza ed una profondità più unica che rara di ogni piccolo dialogo o riferimento.

Domande…

Cos’è un uomo? Qual è il suo scopo sulla Terra? Chi è a comandarlo, e quanto può definirsi libero il suo arbitrio, se in cima alla piramide c’è sempre qualcun’altro a tirarne le fila? Il povero Talos, freddo e robotico solo nell’aspetto ma non nella mente, si ritrova a nascere in un mondo totalmente sconosciuto, una sorta di giardino dell’Eden artificiale che fa un po’ da culla a tutte le civiltà più classiche. Con il semplice obiettivo di “superare le prove per ambire all’immortalità”, Talos finirà per esplorare questa terra mistica e grondante di segreti solo per acquisire pian piano una maggiore consapevolezza del proprio essere. Guidati dalla possente voce di Elohim (Dio, nel vero senso della parola) ci ritroveremo ad affrontare più di 120 enigmi di difficoltà ascendente, nella speranza di divenire degni abbastanza da poter calpestare il suolo divino e raggiungere quindi l’illuminazione. Eppure, quell’inquietante torre al centro di tutto – quell’albero proibito di lamiere e acciaio – è tentatrice, e a poco serviranno le parole di monito di Elohim che, a più riprese, ci ricorderà come “non sia posto per comuni mortali”.

Uno stile grafico azzeccatissimo e delle colonne sonore a dir poco eccezionali innalzano il comparto artistico verso vette inimmaginabili, arricchendo ulteriormente un’esperienza generale già corposa di suo. Come abbiamo già detto, l’avventura di Talos – anche se non si tratta del vero Talos, ma di un semplice parallelismo con il golem della mitologia greca – consisterà nel rientrare nelle grazie di Dio facendosi strada tra intricati enigmi, torrette difensive e marchingegni più futuristici del solito. I vari mondi sono collegati tra loro da una grossa stanza, una sorta di HUB centrale capace di guidarci senza troppi fronzoli tra i vari rompicapi. Proseguire si tradurrà più di una volta nello sbloccare varie porte tramite chiavi del tutto simili a dei “pezzi del Tetris”, guadagnate alla risoluzione di ogni puzzle. Raccoglierle tutte non è affatto obbligatorio, ma lo diventerà nel caso abbiate voglia di visitare il mondo di gioco nella sua interezza e di sviscerarne ogni suo piccolo mistero.

Risposte…

Gli enigmi in sè, a differenza di molti altri titoli famosi (primo su tutti, Portal), non richiederanno chissà quanta velocità di pensiero o prontezza di riflessi, ma pura e “semplice” capacità di pensiero. Le virgolette son d’obbligo, considerata l’elevata difficoltà di alcuni di essi. In linea di massima, The Talos Principle non si discosta troppo dai canoni classici già percorsi dai concorrenti, ma riesce comunque a risultare fresco ed interessante senza mai porre troppa pressione sull’elemento frustrazione. Alcune stanze si riveleranno essere indubbiamente più ostiche di altre, ma con l’utilizzo di un po’ di materia grigia non esisterà labirinto così tosto da non poter essere risolto in qualche ora. Il suo punto di forza, però, è il continuo mescolamento delle carte in tavola, un vero e proprio cavallo di battaglia capace di donare continue ventate d’aria fresca sul gameplay e con tempismi a dir poco perfetti. Il pericolo che l’avventura inizi a stagnare e a puzzare di già visto, in pratica, è rimandato di un bel po’. Si inizia con un Jammer elettronico (un disturbatore magnetico utile per disfarsi di campi di forza e torrette nemiche) e si passa subito a dei condensatori capaci di incanalare e “far rimbalzare” varie forme d’energia. Poi ancora a delle scatole con cui facilitarci gli spostamenti, delle ventole capaci di farci raggiungere vette inimmaginabili e tanto altro ancora. La maniera in cui ogni gadget viene inserito nel contesto lascia davvero poco spazio ai dubbi, ma quella sana dose di sperimentazione – un must, per prodotti del genere – non ne risulta mai intaccata.

Non un capolavoro, ma poco ci manca…

Se proprio dovessimo trovargli un difetto, andrebbe sottolineato come non tutti i rompicapi siano sempre all’altezza delle aspettative. The Talos Principle, a dirla tutta, ha un tipo di gameplay che non potremmo definire propriamente “geniale”. Ad esempio, non riesce a stravolgere il genere e a lasciare il segno come la sua sceneggiatura. Non che sia un male, ovviamente, dato che l’offerta resta comunque solida e godibile. Non sarebbe stato un problema se la profondità del gioco si fosse mantenuta stabile per tutta la durata dell’avventura, invece di dondolare come un’altalena da un capo all’altro della barra della qualità. Può infatti capitare di incappare in alcune stanze piazzate lì palesemente per allungare il brodo, o in altre di facilissima risoluzione seppur collocate in sezioni avanzate. Ma soffermarsi fin troppo su queste piccolezze – visto il numero esiguo di suddetti problemi – sarebbe un po’ come cercare il pelo in un invitantissimo uovo il cui conto dei pregi batte quello dei difetti di almeno 10 a 1.

Concludendo…

Per quanto chiunque sia liberissimo di chiedersi se il medium videoludico sia quello più adatto per parlare di religione ed esistenzialismo, non si può non ammettere come The Talos Principle vada considerato più come un’opera a tutto tondo che come un semplice gioco. La profondità dei dialoghi e la direzione artistica, uniche nel loro genere, ci impattano addosso come dei treni senza controllo. Treni accompagnati da un comparto ludico magari non altrettanto sopra le righe, ma comunque solidissimo e capace di impegnare il giocatore per decine di ore grazie ad intricati e fantasiosi rompicapi sempre diversi tra loro. In altre parole, l’esempio perfetto che anche il videogioco può ambire ad uno status superiore, a patto che si abbia la volontà e la forza di spulciarne ogni segreto, anche quello apparentemente più inutile. Tutti gli altri, invece, troveranno “semplicemente” un ottimo puzzle-game.

CI PIACE
  • Trama profonda e piena di retroscena interessanti.
  • Tanti enigmi fantasiosi con cui tenersi occupati.
  • Direzione artistica di altissimo livello.
NON CI PIACE
  • Non tutti gli enigmi si rivelano all’altezza.
  • Tematiche non adatte a tutti.
Conclusioni

Un’esperienza unica e profonda contornata da enigmi interessanti.

8.5Cyberludus.com

Articolo precedenteLa fauna di Final Fantasy XV si mostra in un nuovo video
Prossimo articoloThe Witcher 3 è completo all’85%
CyberLudus è un'Associazione Culturale che opera nel settore videoludico dal lontano 2007, a stretto contatto con produttori e distributori di tutto il panorama internazionale. La nostra redazione segue con passione ed entusiasmo l'evolversi di questo mondo, organizzando tornei e contest, partecipando a manifestazioni ed eventi e, attraverso il nostro portale, fornendo all'utenza un piano editoriale che prevede recensioni, anteprime, guide strategiche, soluzioni, rubriche ed approfondimenti.