Oggi vi presentiamo un gioco indie che nasconde al suo interno un piccolo mondo virtuale deliziosamente retrò: Objects In Space. Chi di voi ricorda con nostalgia giochi come Star Flight o Sentinel Worlds sicuramente apprezzerà questo titolo sviluppato da Flat Earth Games, un piccolissimo team di appassionati sviluppatori australiani già autori di altri titoli ispirati ai primi anni 90.
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In Space Everyone Can Read Your Emissions …
Objects In Space è ambientato in un lontano futuro, in un ammasso di stelle denominato Apollo che si trova a decine di anni luce dalla Terra. In qualità di capitano di una piccola nave spaziale sarà nostro compito cercare di sopravvivere comprando e vendendo beni, restando alla larga da pirati, criminalità organizzata, governi corrotti ed oscure leggi spaziali.
Peculiarità di questo titolo è che le navi spaziali sono governate alla stregua di sottomarini piuttosto che come caccia da combattimento. Gli incontri con gli altri oggetti nello spazio (ed ecco spiegata la provenienza dell’enigmatico titolo) avviene ben lontano dal raggio visivo, esclusivamente tramite i sensori in dotazione alla nave: ogni volta che questi individuano un’entità in lontananza il giocatore tramite l’interpretazione di alcuni grafici delle emissioni rilevate dovrà letteralmente cercare di dedurre di quale oggetto si tratta: potrebbe trattarsi di un innocuo asteroide, ma anche di una nave pirata che cerca di nascondere la sua presenza in attesa dell’arrivo di un ignaro vascello transitante. Questa quindi è l’innovativa premessa di Objects In Space.
Come si può vedere dalle immagini il gioco offre un’interessante mix di grafica anni 80/90 mescolata ad un pizzico di elementi tridimensionali. La maggior parte del tempo di gioco viene speso a bordo della nave spaziale, che viene esibita su schermate separate: utilizzando le frecce direzionali ci si sposta da una stanza all’altra, iniziando dal ponte dove si governa la nave, la sala macchine dove è possibile ispezionare i vari componenti che consentono le singole funzioni, quindi la sezione dedicata alle comunicazioni, l’alloggio e così via. In qualità di capitano del vascello sarà importante tenere sempre sotto controllo la situazione e gestire tutto con prontezza e decisione.
Ogni vascello dispone infatti di numerosi elementi che lo rendono governabile: l’immancabile motore, il reattore che produce energia, il NavComputer per la navigazione, il modulo comunicazioni, le batterie, il gruppo sensori, gli armamenti, etc. Ogni ambiente a disposizione permette l’interazione con i vari sistemi tramite interfacce differenti; a parte i vari bottoni, leve e simili per alcuni sistemi è stato addirittura ricreato un terminale interattivo dotato di alcuni semplici comandi alla stregua di un prompt MS-DOS!
Scopo di Objects In Space è sopravvivere, scambiare merci e risolvere missioni guadagnando cospicue somme di crediti che serviranno ad aggiustare e potenziare il mezzo di trasporto di nostra proprietà. Le missioni si ottengono principalmente quando si attracca su una stazione spaziale.
L’estesa mappa di Apollo è infatti divisa in settori che contengono svariati pianeti e stazioni; quando si attracca ad una di queste è possibile scendere e spostarsi tra le varie zone in maniera non dissimile dall’interno della nave; alcuni appositi terminali permetteranno quindi di interagire con negozi virtuali dove è possibile effettuare scambi, ottenere contratti di lavoro casuali oppure prestiti dalle banche. Fortuitamente si potranno incontrare degli NPC che proporranno missioni che si distaccano dagli schemi standard essendo dotate di una storia di contesto e durante le quali sarà anche possibile prendere decisioni tramite i dialoghi proposti. I combattimenti prevedibilmente sembrano fuoriuscire direttamente da un film di sottomarini. Si utilizzano siluri di tipologie differenti utilizzando i sensori per capire da che parte colpire e come governare per schivare le munizioni esplose dagli avversari. Il tutto avviene molto lentamente mentre il suono del sonar che rileva l’avvicinamento dei missili nemici fa oscillare gli altoparlanti e la tensione sale…
Tecnicamente Parlando…
Objects In Space non brilla certo per l’aspetto tecnologico della sua realizzazione. La grafica è volutamente semplice e quadrettosa, ma per fortuna si sposa molto bene con l’idea alla base del gioco, e cioè di proporre un’ambientazione fantascientifica ed antiquata allo stesso tempo. Il comparto sonoro fa decisamente il suo dovere: gli effetti sonori sono pochi ma molto azzeccati, mentre le piacevoli musiche di sottofondo, che vanno azionate a mano tramite una piccola console audio sul ponte, sono un po’ eterogenee: alcune molto ispirate, alcune un po’ fuori tema, ma nel complesso sempre di buona qualità. Infine non aspettatevi di poter giocare utilizzando un joypad – questo videogame è stato progettato per essere giocato con tastiera e mouse!
Conclusioni
Objects In Space è un titolo che abbiamo trovato decisamente affascinante, ma, ci teniamo a precisarlo, non si tratta di una pietanza confacente a tutti i palati. Per apprezzarlo appieno occorre possedere un’innata voglia di complicarsi la vita – se pensate che lanciare dei comandi da una shell immaginaria per leggere una email sia un’assurdità forse è meglio lasciare perdere e guardare altrove.
Tutto in questo gioco è stato studiato con cura per cercare di immergere il giocatore in un’ambientazione particolare molto vicina allo steampunk, dove le navi spaziali non sono semplici giocattoli dotati di una cloche e torrette laser, ma veicoli pesanti, lenti, sgraziati e complessi. Prima di comprendere tutte le molteplicità sui loro meccanismi occorrerà del tempo, ma riuscire a governare a dovere il nostro mezzo è un’esperienza alquanto appagante.
A nostro avviso ci sono ancora molti bilanciamenti da effettuare e un numero ancora apprezzabile di bug, ma il team australiano sta rilasciando regolarmente aggiornamenti – la sensazione è che siano sulla buona strada per perfezionare un titolo che già allo stato attuale è comunque integralmente godibile.