Sea Of Thieves è l’ultima fatica di Rare, storica e prolifica compagnia di videogames acquisita da Microsoft nel 2002. Dopo un tormentato sviluppo durato 3 anni, possiamo finalmente mettere le mani sul primo gioco multiplayer-only integralmente a tema piratesco. Continuate a leggere e scoprirete le nostre impressioni.
Per una bottiglia di rum!
In Sea Of Thieves il preambolo è semplice: vestirete i panni di un pirata principiante e avrete a disposizione un intero mondo brulicante di isole che aspettano solo di essere depredate.
Inizializzata la prima partita, ci verrà chiesto di creare il nostro avatar “bucaniere” tramite un’interfaccia che vi permetterà di scegliere sesso, altezza, corporatura, viso, eventuali pelurie, etc. Dopo questa fase iniziale, abbastanza scontata, dovrete fare la scelta della nave: desiderate un grosso galeone oppure salpare su una piccola sloop?
Realizzerete presto che uno dei primi problemi che dovrete affrontare è che il gioco è assolutamente privo di tutorial, o aiuti in-game di alcun tipo. Vi ritroverete su un’isola proprietari di una nave, senza nessuna preparazione su quello che vi aspetta, a spendere le prime ore di gioco per capire i vari meccanismi di gameplay.
Decisamente si tratta di una scelta molto riprovevole: sarebbe bastata anche una piccola presentazione in stile “powerpoint” per introdurre le basi, ma gli sviluppatori – evidentemente – hanno pensato che o siamo già stati tutti beta tester, oppure che era tutto così ovvio da non meritare di investire su questo aspetto – peccato.
Una volta familiarizzato a dovere con i diversi aspetti del gameplay, i concetti di base sono piuttosto semplici: il vostro scopo sostanzialmente è quello di accumulare ricchezze e aumentare la reputazione. In Sea of Thieves esistono 3 fazioni che forniscono missioni agli aspiranti pirati: Cacciatori D’oro, Ordine delle Anime e Alleanza del Mercante. Terminando correttamente le missioni assegnate otterrete soldi e punti reputazione per la fazione interessata e salirete di livello – più alto il livello più complesse e redditizie saranno le missioni disponibili per quella fazione. Il massimo livello per tutte le fazioni è il 50 – raggiungendolo in tutte e tre otterrete il titolo di “Leggenda Pirata” che sblocca una nuova area di gioco e in futuro anche la modalità “Capitani Leggendari” (al momento assente, ma promessa dagli sviluppatori). Potrete portare con voi un massimo di 3 missioni contemporaneamente – se ne volete una quarta dovrete prima completare una delle 3 già in vostro possesso. A seconda della fazione scelta le missioni saranno fondamentalmente differenti: per i Cacciatori D’Oro lo scopo è sempre la ricerca di un tesoro, l’Ordine delle Anime impone l’uccisione di scheletri per ottenere particolari teschi fluorescenti mentre l’Alleanza del Mercante fornirà missioni sulla cattura di animali o il recupero di oggetti in un tempo limitato.
Una volta ottenuta una missione dovrete attivarla – per fare questo è sufficiente salire sulla vostra nave, dirigervi verso la cabina del capitano e piazzare la mappa sul tavolo vuoto, quindi votarla. Se siete soli verrà automaticamente attivata, in alternativa la maggioranza dei voti determinerà la missione attiva.
Le prime missioni ottenute tra i livelli 0-5 di una fazione sono totalmente gratis, ma le successive saliranno conseguentemente di prezzo, e ovviamente i ricavi saranno decisamente maggiori (ma anche i pericoli).
I soldi che guadagnate vi permetteranno di acquistare gadget di vario tipo, dal vestiario, accessori per la nave, etc. ma nessun tipo di potenziamento – si tratta di una scelta che forse a molti farà storcere il naso, ma decisamente dettata da un nobile proposito: impedire che si crei disparità di forza tra una ciurma od un giocatore rispetto ad altri. Se siete dei casual player, con poche ore a disposizione per giocare durante la settimana, in questo modo non partirete svantaggiati rispetto al giocatore che investe 10 ore al giorno navigando tra i mari… al massimo sarete vestiti peggio o avrete una nave più spartana.
Quindi ora abbiamo la nostra missione e possiamo iniziare a solcare i mari, massacrare pirati, bere grog e depredare tesori? Beh in effetti sì, ma prima occorre saper navigare!
Scoprirete presto che guidare una nave in Sea Of Thieves non è proprio semplice come guidare una jeep in Battlefield. La navigazione nel titolo Rare è molto realistica – e curata – per cui dovrete, innanzitutto, pianificare il tragitto: i vostri incarichi non saranno mai troppo specifici sulla vostra meta e spesso dovrete spendere del tempo nella cabina del capitano dove una generosa mappa dell’intero arcipelago vi permetterà di trovare la vostra destinazione e quindi tracciare una rotta dalla vostra attuale posizione.
A questo punto è sufficiente levare l’ancora, spiegare le vele (una sola nel caso dello sloop e ben 3 alberi da gestire nel galeone), ruotarle per cercare di brandire più vento possibile e stare attaccati al timone per direzionare costantemente la nostra nave ed evitare di incappare in scogli o altri ostacoli.
E’ doveroso dire che questa parte del gameplay è davvero brillante: la fisica della nave e del mare sono di prim’ordine e fornisce fortissime emozioni specialmente nelle prime ore di gioco, dato che la sensazione di realismo è davvero incredibile!
Se da un parte il realismo della navigazione rasenta la simulazione, il concetto di inventario invece è molto semplificato, avrete infatti sempre con voi ogni oggetto: 2 armi, bussola, secchio, strumenti musicali (2 selezionabili in successione), pala, boccale di grog, cannocchiale, orologio – ognuno con uno specifica utilità (a parte gli strumenti musicali che sono presenti ‘just for fun’). Le uniche cose che dovrete raccogliere sono le palle di cannone, le assi di legno e le banane (per ripristinare la vostra energia): la vostra nave, inizialmente, ne avrà un rifornimento limitato e starà a voi dover rimpinguare le scorte raccogliendole in giro per le isole o dai barili dispersi nell’oceano.
Abbiamo parlato di multiplayer giusto? Vero – tutto quanto descritto sopra sarà condiviso con altri giocatori – al massimo 4 nella stessa ciurma – e, ovviamente, altre ciurme che saranno proiettate nel vostro mondo di turno e con le quali dovrete confrontarvi.
Difficilmente i rapporti con gli altri giocatori saranno amichevoli – in Sea Of Thieves, volenti o nolenti, sarete costretti a combattere! In questo caso il vostro arsenale è abbastanza essenziale e molto stereotipato: avrete la vostra fida sciabola e un’arma da fuoco aggiuntiva a scelta tra la pistola, una specie di schioppo per gli scontri ravvicinati e un moschetto dotato di mirino per colpire i nemici a distanza. A queste si aggiungono, ovviamente, i cannoni montati sulla nave – anche in questo caso sparare è un’operazione complessa dato che dovrete ricaricare le palle di cannone tra un colpo e l’altro, e vi possiamo garantire che colpire un’altra nave in movimento è davvero un’impresa che richiede molto allenamento.
Quando una nave viene danneggiata si creano delle falle che la ciurma di turno deve tappare quanto prima per evitare di vedere la propria imbarcazione affondare; la riparazione viene fatta prelevando delle assi di legno sotto coperta e applicandole al buco, senza contare che dopo è necessario espellere l’acqua a secchiate. Una volta finita l’energia, la morte verrà a reclamarvi, spedendovi in una sorta di “limbo” a bordo di una nave fantasma (il Traghetto dei Dannati), dove vi dovrete restare per qualche secondo – ovviamente insieme a tutti gli altri giocatori eventualmente morti in quel momento – fino a quando non si aprirà la porta per tornare nel mondo dei vivi. Se la vostra nave è ancora intatta vi ci ritroverete direttamente sopra, in alternativa verrete spediti su un’isola a caso con un veliero nuovo di zecca anche se, in questo caso, perderete tutti i tesori che vi stavate trasportando sopra.
Quindici uomini…
Il comparto tecnico di Sea Of Thieves è decisamente di ottima qualità, specialmente per quanto concerne la resa dell’oceano e gli effetti atmosferici. Lo stile di personaggi e paesaggi è molto fumettoso e non mira al fotorealismo, ma tutto è caratterizzato a dovere ed è dipinto in maniera molto vivida e ricca di colori, grazie al supporto di Unreal Engine 4 che garantisce ottime performance e compatibilità anche su sistemi meno performanti.
I movimenti e le animazioni dei giocatori sono un po’ legnosi e poco elaborati, specialmente durante i combattimenti – qui evidentemente è stata investita meno cura rispetto alle navi e in generale alla navigazione che come abbiamo già rimarcato è davvero entusiasmante.
Sul settore menu e interfaccia siamo rimasti un po’ amareggiati, ci ha dato l’idea di essere tutto un po’ scarno e poco curato, come l’interazione con gli NPC che si limita a poche scelte di conversazione per acquistare merce oppure per ricevere consigli. Durante il gameplay, inoltre, mancano alcune funzioni davvero basilari: non c’è un indicatore della stamina oppure del respiro quando ci si trova sott’acqua, e neanche un segnalatore di qualsiasi tipo sulla posizione dei nostri compagni.
Nel comparto audio si apprezzano gli eccellenti effetti sonori davvero di prim’ordine sotto tutti gli aspetti, a partire dal suono del mare fino al cigolio della vostra nave che ondeggia durante le tempeste, o il suono dei colpi di cannone che vi sfrecciano vicino – sotto questo aspetto hanno realizzato davvero un lavoro eccelso. Le musiche sono assortite, dai pochi semplici pezzi marinareschi senza troppe pretese, a stupende musiche ambientali molto sinistre che contribuiscono a costruire un’atmosfera tetra durante le missioni.
Durante i test non abbiamo notato bug o rallentamenti degni di nota; è giusto menzionare che durante il day-one era praticamente impossibile collegarsi per via di problemi ai server, ma da allora è diventato un problema quasi inesistente.
Concludendo…
I giochi multiplayer-only ormai non sono più una novità – da una parte sono un’ottimo investimento per le software house in quanto scongiurano, di fatto, l’annoso problema della pirateria, ma d’altro canto le costringono anche al mantenimento costante dei servizi online. L’alchimia per il successo di questa formula è decisamente nel cercare di tenere alto l’interesse dei giocatori nel tempo e tenere alla larga i cheater.
Sea Of Thieves è appena uscito ed è impossibile prevedere come evolverà, ma possiamo senza dubbio parlare della mole contenutistica allo stato attuale, che purtroppo non è moltissima. Una volta passate le prime 15-20 ore di gioco le missioni purtroppo sembrano tutte più o meno uguali, e non avendo a disposizione potenziamenti di alcun tipo, manca un senso di reale progressione all’interno delle nostre avventure piratesche.
I gadget e abbellimenti vari che si possono comprare non ci hanno dato l’impressione di essere un incentivo sufficiente per continuare a giocare a lungo, e c’è un serio rischio che tra qualche mese i server rimangano deserti, se Rare non stimolerà a dovere i loro acquirenti (cosa che comunque ha già promesso di fare).
Una cosa è certa, Sea Of Thieves va giocato con almeno un compagno per essere goduto appieno: se siete da soli molte attività sono davvero tediose, se non impossibili, come il combattimento in mare dato che non potrete sparare e governare allo stesso tempo – ad ogni incontro con altre ciurme ostili finirete inesorabilmente sconfitti e depredati del vostro carico, e alla lunga il tutto potrebbe risultare estremamente frustrante.
Ovviamente è possibile unirsi ad una ciurma casuale ma, al contrario di altri giochi multiplayer, in Sea of Thieves la coordinazione di squadra è determinante. Quindi, se in compagnia di amici, il titolo Rare potrebbe seriamente fare al caso vostro, in caso contrario rivolgete pure le vostre attenzioni altrove.