Buttarsi a capofitto in qualsiasi iterazione videoludica che abbia il nome “Warhammer”, è sempre un evento catalizzante. Qualsiasi titolo elettroludico che abbracci i temi, gli umori e le atmosfere dell’eterno gioco da tavolo creato negli anni ‘80, è sempre percepito come una nuova possibilità di apprendere, esplorare e respirare osmoticamente il brutale fascino del mondo partorito dalle menti di Ansell, Halliwell e Priestley. Un evento ancor più catalizzante se ci si avvicina, con immensa circospezione, alla saga Total War, uno dei titoli dedicati a Warhammer più “fedele” ai ritmi e allo spirito originale che trasuda dal gioco da tavolo. Total War: Warhammer III, sviluppato da Creative Assembly ed edito da SEGA, si ripresenta sugli scaffali virtuali dopo circa cinque anni dalla seconda iterazione che, tra (tanti) alti e (pochi) bassi, si era imposta come lo strategico di riferimento dedicato al mondo di Warhammer.

Riuscirà la terza iterazione della saga a conquistare l’ambito trono? Ecco a voi la recensione della versione PC!

Il Caos

Total War: Warhammer III è un gioco di strategia incentrato fortemente non solo sull’esplorazione di vaste mappe e sulla gestione di insediamenti, accampamenti e fortezze, ma anche e soprattutto su battaglie campali in cui vestiremo i panni di veri e propri “generali” al comando di truppe di vario tipo. Un sinolo di caratteristiche che rendono il titolo, ma più generalmente la saga, uno dei punti di riferimento globali per gli appassionati di Risiko e affini, anche grazie alle tantissime iterazioni che il brand “Total War” ha storicamente portato con sé.

Total War: Warhammer III è, come specificato, l’ultima iterazione della “sotto-saga” della famiglia Total War iniziata nel 2016. E, come in quell’occasione, anche il terzo capitolo porta con sé una linea narrativa di peso, andando sostanzialmente a concludere la storia iniziata, appunto, con il primo capitolo. Nella terza iterazione, il fulcro dell’intera storyline verterà sul potere del dio Ursun, ferito e sulla soglia del tramonto che, alla fine del prologo propostoci dal gioco (che fungerà da tutorial e durerà circa tre ore), scopriremo in realtà esser intrappolato dal demone Be’lakor. Di lì, per il giocatore, si aprono tante possibilità: opteremo per un salvataggio, oppure punteremo a “rubare” il potere divino del dio orso? Qualsiasi sia la nostra strategia (e ogni razza presente nel gioco ne avrà una diversa), l’unica cosa certa è che ben presto ci ritroveremo ad attraversare i vari regni del caos con il compito di ottenere quattro anime dei Principi Demoni, capi “assoluti” degli stessi, e poter quindi sfidare Be’lakor. Naturalmente, la profondità degli eventi narrati sarà relativa e, in generale, nonostante ogni campagna avrà delle “movenze” diverse, esse comunque saranno sempre piuttosto vicine concettualmente: dunque, una storyline sicuramente interessante e che rende sufficientemente giustizia all’intricato mondo di Warhammer, seppur non particolarmente complessa e piuttosto lineare.

Luce e buio: le fiamme della guerra

Il fulcro ludico di Total War: Warhammer III è naturalmente costituito dalla campagna in singolo che ci offrirà l’opportunità di saggiare l’affascinante quanto oscuro mondo di gioco con ben otto fazioni differenti, le quali saranno correlate non solo a personaggi principali usabili differenti ma anche e soprattutto ad unità militari e poteri accessibili completamente diversi. Ognuna d’esse avrà dunque caratteristiche uniche e, naturalmente, ci costringerà ad una approccio al gioco completamente differente. In questo senso, le fazioni non saranno egualmente “difficili”, con alcune razze che proporranno una sfida nettamente superiore rispetto ad altre più “semplici” (come le fazioni Grand Cathay o Khorne). Se volessimo riassumere il gameplay in modo conciso e diretto, in Total War: Warhammer III confluiranno le classiche “movenze” della saga Total War con dei “twist” specifici legati all’immensa tradizione narrativa della famiglia Warhammer. Com’è consuetudine, gran parte della campagna sarà tradizionalmente legata ai canonici crismi di Total War: le nostre peripezie avverranno su di una mappa suddivisa in regioni e province che saremo chiamati a conquistare. Una conquista che potrà avvenire non solo sui campi di battaglia, con la classica transizione che ci porterà in arene piuttosto vaste con le nostre truppe e quelle dei nostri nemici schierate, ma anche utilizzando l’economia, la politica e la diplomazia (che in questo capitolo sono state rese più semplici e dirette rispetto al passato ma che, comunque, occuperanno un ruolo tendenzialmente secondario rispetto all’utilizzo della forza bruta).

Guardando al passato, ci saranno delle novelle aggiunte, come la possibilità con pochi click di comprare con moneta sonante degli insediamenti, oltre che accedere ad una serie di opzioni utili in strategie che comprendono anche alleati e unità militari amiche. Aggiunte che vanno indubbiamente a migliorare la “vita” del giocatore e ridurre l’assedio “concettuale” nel memorizzare pattern specifici legati a funzioni specifiche. Ma, come anticipato, ci sarà tanta carne “particolare” al fuoco: durante le sessioni di gioco, i terribili ruggiti del dio Ursun apriranno veri e propri portali che ci consentiranno non solo di giungere in un punto diverso della stessa mappa, ma addirittura addentrarci in uno dei regni del Caos (che, però, sarà appannaggio solo dell’eroe utilizzabile collegato alla fazione prescelta). Come già anticipato, ognuno dei regni avrà caratteristiche completamente diverse e che ci costringeranno anche, sulla carta, a mutare le nostre strategie. Se nel primo regno del caos, quello di Khorne, saremo semplicemente chiamati ad annientare le forze nemiche, addentrarci nel regno del Signore della Pestilenza, Nurgle, ci obbligherà a fare i conti con una specie di “peste” in grado di distruggere integralmente il nostro esercito.

Scudi, magie e demoni

Ogni regno del caos, assieme a caratteristiche “fisiche” differenti, ci imporrà obiettivi diversi mascherati da “enigmi ambientali” specifici (come il raggiungere un punto particolare della mappa oppure scovare il giusto portale) per poter finalmente sfidare il principe demoniaco, padrone del piano. Ma, com’è lecito attendersi, il fulcro ludico resterà sempre e comunque il clamore della guerra: in questo senso, Total War: Warhammer III è un gioiello estremamente gustoso da saggiare e un miglioramento visibile rispetto ai precedenti capitoli. A partire dalle mappe di gioco, piuttosto intricate e vaste e che ci offriranno diversi “motivi” per visitarne ogni angolo. Esse saranno infatti ricolme di punti di interesse, insediamenti, grandi fortezze ed eserciti vaganti di varia grandezza e che, com’è lecito attendersi, andranno ad influenzare la nostra strategia e le nostre scelte. Oltre ai classici scontri colossali in campo aperto, nel gioco assalteremo grandi e piccoli insediamenti, sino ad assediare enormi fortezze in cui, in sostanza, accederemo a diverse funzionalità in base al “ruolo” occupato (ad esempio, da difensori potremo costruire diverse trappole aggiuntive, da attaccanti invece dovremo abbattere le difese in modo progressivo). In questo senso, la caratteristica ludica più interessante è quella costituita dalle “survival battle”: esse, sostanzialmente, costituiranno il climax di ogni sessione dedicata alla conquista di un regno. In sostanza, assalteremo immensi bastioni occupati dai principi demoniaci: l’assalto sarà suddiviso in diverse fasi, ognuna delle quali ci proporrà degli obiettivi specifici differenti (anche se, in linea di massima, legati al vincere scontri) e ci vedrà resistere ad ondate e ondate di nuovi nemici. Al contempo, potremo utilizzare le risorse recuperate sul campo per ottenere rinforzi o imbastire difese “on the run” per tamponare gli eserciti avversi. Una modalità interessante e che rende il gameplay non troppo distante da un più canonico tower defense, andando parzialmente a spezzare la routine centrale del gioco.

Total War: Warhammer III offrirà, in aggiunta, un corposo comparto multiplayer, che comprenderà un minimo di due sino ad un massimo di otto giocatori che condivideranno il campo di battaglia utilizzando turni simultanei. L’esperienza online sarà suddivisa tra sessioni “one-shot” e che prenderanno le mosse dalle citate feature dell’esperienza in singolo, e vere e proprie mini-campagne (al momento, ve ne saranno 2), che sarà possibile giocare sino ad un massimo di tre giocatori. In generale, un’aggiunta piacevolissima e che rende il titolo ancora più longevo e rigiocabile quasi all’infinito, anche grazie ai differenti approcci concessi non solo dalla varietà delle mappe ma anche e soprattutto dalle diverse possibilità derivanti dalle caratteristiche specifiche di ogni fazione.

Tecniche infernali

In generale, Total War: Warhammer III non ha nulla da invidiare ai “classici” capitoli delle serie Total, andandosi ad imporre non solo come il migliore della trilogia dedicata a Warhammer ma come, probabilmente, uno dei migliori e più “sofisticati” dell’intera famiglia, grazie alle citate “feature” specifiche del capitolo. Naturalmente, il titolo potrebbe non esser particolarmente apprezzato dai veterani degli strategici, specialmente quelli più hardcore: innanzitutto perché, nonostante le notevoli aggiunte contenutistiche rispetto ai capitoli passati, l’impianto meccanico e/o strutturale del gioco è in larghissima parte rimasto invariato, senza “rivoluzioni” o novità degne di rilievo. L’acceleratore è posto in primis sulla complessiva spettacolarità degli scontri (spettacolarità davvero… spettacolare) e, i veterani di Total War, ritroveranno senza troppa difficoltà i classici limiti della (gustosa) “pietanza” che è la saga. Dunque, un certo semplicismo gestionale di base, con economia, diplomazia e politica che saranno piuttosto basiche e molto “accomodanti” rispetto alle scelte operate dal giocatore. Con le dovute differenze legate in larga misura alle caratteristiche di ogni razza, sarà molto difficile restare completamente privi di risorse, solitamente abbondanti, o esser spazzati via indiscriminatamente dagli avversari, anche perché potenziare le nostre unità sarà piuttosto semplice.

In aggiunta, anche l’intelligenza artificiale condividerà una certa basicità e sembrerà muoversi più per ottenere obiettivi “veloci” piuttosto che imbastire politiche realistiche di sopravvivenza e “resilienza” a lunga gittata. Detto ciò, il gioco sarà comunque di base piuttosto impegnativo, specialmente per chi si avvicina al genere per la prima volta: saremo votati a prendere decisioni di diverso tipo e che non includeranno solo i classici temi della difesa e dell’attacco, ma anche dell’esplorazione e del raggiungimento di obiettivi strategici “fissi” e necessari per l’avanzamento delle campagne, tutte piuttosto “veloci” ma uniche (e dunque, altamente rigiocabili). Ovviamente, com’è di già successo per i precedenti capitoli, la situazione è solo “temporanea” visto che, sicuramente, il titolo verrà espanso in tutte le direzioni anche attraverso diverse mod. Da un punto di vista più squisitamente tecnico, non v’è molto da dire e le immagini sono “auto-assolventi”: Total War: Warhammer III è un titolo di altissimo livello, sia esteticamente che per quanto concerne le complessive performance. Tolti i tempi “eterni” di accesso al gioco durante il primo avvio (serviranno in media circa dieci minuti di caricamento su sistemi intermedi), l’opera imbastita da Creative Assembly è quasi perfetta: il titolo è esteticamente eccelso, a partire dalla differenziazione e dalla qualità specifica delle mappe, passando ai singoli modelli poligonali, tutti ben delineati e “cromaticamente fedeli” alla fazione di cui sono rappresentanti. Uno spettacolo per gli occhi senza dubbio, che non risulteranno affaticati anche per quanto concerne le performance: i requisiti di sistema minimi sono piuttosto accessibili e, in generale, il titolo si comporterà più che egregiamente sui sistemi intermedi, rendendo il raggiungimento dei 60 frame al secondo piuttosto semplice a tutte le risoluzioni e toccando (poco) le opzioni di gioco. Dunque, un ottimo lavoro tecnico ed estetico profuso da Creative Assembly che eleva di diritto Total War: Warhammer III come uno dei migliori capitoli della saga Total War.

Concludendo…

Il finale magnifico di una trilogia magnifica: Total War: Warhammer III è la degna conclusione di un filone ludico-narrativo ben orchestrato e interessante ordito da Creative Assembly e SEGA. Un titolo che, nonostante resti strutturalmente ancora ai canoni inaugurati dal primo capitolo del 2016 (a sua volta, saldamente aggrappato ai classici crismi della saga Total War), è a conti fatti il miglior capitolo della serie: più bello, più vasto e più divertente. La formula strategica proposta, specialmente in questa novella iterazione, vira più sensibilmente verso la spettacolarità, rendendo il gioco probabilmente una sfida “solo” intermedia per i veterani del settore. Un piccolo gioiello degli strategici che, a conti fatti, potrà solo elevarsi ancor di più con il supporto successivo degli sviluppatori: una gemma assicurata!

CI PIACE
  • L’apice della trilogia
  • Tecnicamente eccelso
  • Grande rigiocabilità
NON CI PIACE
  • Nessuna “rivoluzione” rispetto agli standard della serie
  • Tempi biblici d’avvio la prima volta
  • Intelligenza artificiale non particolarmente arguta
Conclusioni

Un finale “col botto” della trilogia Total War in salsa Warhammer: Total War: Warhammer III è sicuramente la punta creativa e tecnica più alta della saga ed un piccolo gioiello della strategia che, nonostante qualche neo, diverrà lungo la sua notevole roadmap di crescita, un vero e proprio punto di riferimento per il settore. Una corposa campagna in singolo, tante razze giocabili, diversi nuovi contenuti rispetto al passato e un comparto multiplayer divertente. Ce n’è per tutti gusti e l’offerta non potrà far altro che espandersi: consigliato!

9Cyberludus.com

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