Cryofall è un gioco di sopravvivenza interessante che, dopo aver passato circa 2 anni in Early Access, è uscito recentemente con la agognata 1.0 a disposizione di tutti gli aficionados del genere. Sfruttando un sistema di progressione ben progettato e delle meccaniche di sopravvivenza collaudate, anche se poco innovative, i ragazzi singaporiani di AtomicTorch Studio sono riusciti a sfornare un titolo che, tutto sommato, vale la pena provare…
Il titolo in esame si presenta come un survival assolutamente puro: non c’è una storia, nè alcun tentativo di imporre una narrativa all’esperienza di gioco. Il giocatore prende le redini di un sopravvissuto che viene catapultato all’interno di un mondo ostile, in diverse modalità online. Sì perchè in pratica Cryofall è stato concepito come un gioco online-only, anche se ci sono alcune scappatoie al riguardo, come vedremo più avanti. In quanto tale però, la prima azione necessaria per iniziare a giocare è scegliere un server dove connettersi e dove iniziare a costruire il proprio mondo di gioco. Tra le prime cose che si notano sfogliando la generosa quantità di server è che questi sono divisi in due categorie: PvP e PvE. Come suggeriscono gli acronimi nei primi è consentito lo scontro tra I giocatori, mentre nei secondi l’esperienza è più rilassata, dato che i partecipanti non possono attaccare, distruggere o fare alcun tipo di danno alle proprietà altrui.
I ferri del mestiere…
Il giocatore deve innanzitutto scegliere l’aspetto del viso del proprio avatar, quindi viene catapultato in una zona casuale della mappa con una gradevole visuale di gioco dall’alto, diciamo con la telecamera a 45 gradi, quindi non a piombo ma leggermente obliqua, che permette di apprezzare meglio gli elementi del gameplay. Ogni volta che si sceglie un server nuovo l’avventura ricomincia da capo e non esiste alcuna modalità single-player: una scelta un po’ bislacca, che forse rappresenta anche uno dei punti deboli di questo titolo, dato che per iniziare non avrebbe dato fastidio poter sperimentare senza l’interazione di altri giocatori.
Alla questione single player in realtà c’è una sorta di scappatoia, come dicevamo, anche se non si tratta di una cosa proprio alla portata dei più profani in termini di tecnologia. Dovete sapere infatti che il software per ospitare un server privato è incluso nella cartella di gioco (come già avviene per Terraria e altri titoli indie), quindi, per chi è avvezzo a questo tipo di cose, non sarà difficile attivarlo e giocare “online” direttamente sul proprio server privato.
Gameplay
Il gameplay è allineato agli altri indie survival, diciamo che i nostri amici orientali non hanno saputo innovare in particolar modo una formula che, da quando è stata introdotta in Minecraft, è variata davvero poco. In questo titolo il fattore grinding è piuttosto sentito dato che ci si ritrova spesso a dover vagare per la mappa alla ricerca di elementi per costruire oggetti, ma del resto accade anche in ottimi esempi come Valheim. Essendo un survival non potevano mancare i valori di fame e sete da tenere sotto controllo, in questo caso tramite l’ingestione di oggetti o sostanze più o meno commestibili. Ovviamente non mancano esseri ostili da affrontare, ed arriviamo così ad uno degli aspetti meno riusciti di Cryofall. Il combattimento è quanto di più goffo e poco genuino che si possa pensare: sia il giocatore che i nemici riescono ad infliggere danni nonostante i corpi dei contendenti siano visivamente ben distanti gli uni dagli altri. Le animazioni di attacco concepite dagli sviluppatori in questo senso non aiutano dato che sono poco naturali e talvolta addirituttra ridicole – sotto questo aspetto si poteva decisamente fare molto di più.
Comparto tecnico
La grafica di Cryofall è abbastanza particolareggiata, anche se l’abbiamo trovata un po’ poco “ispirata” e tendente al clichè del genere. Le animazioni dei vari personaggi, ivi incluso l’avatar del giocatore, appartengono al classico stile “marionetta” tipico degli indie, dove ogni parte del corpo è connessa all’altra grazie ad uno scheletro virtuale di snodi e quindi animata di conseguenza. In generale le animazioni sono un po’ scarne e poco varie – un po’ di sforzo in più si poteva fare. Il comparto audio include le classiche colonne sonore ambient, un po’ anonime questa volta (ben lontane dall’eccellenza raggiunta da Factorio o Rimworld) ed una serie di effetti sonori che fanno il loro dovere.
L’intero gioco è tradotto in molte lingue tra le quali però non figura (ancora) l’italiano, ma in futuro questo aspetto potrebbe cambiare.
Concludendo…
Cryofall è un titolo indie di buona qualità, che appartiene ad un genere sempre più inflazionato di cloni che spendono nelle stesse meccaniche già collaudate. Il contenuto invero non manca e garantisce sicuramente molte decine di ore di gioco, ma avremmo apprezzato uno sforzo aggiuntivo per introdurre qualche novità di rilievo in una serie di giochi che, ahinoi, ormai sembrano un po’ tutti uguali. Nonostante non brilli per innovazione o per uno stile di combattimenti particolarmente riuscito, riuscire a conquistare armi e veicoli dei tier più elevati è una esperienza molto appagante e costituisce un buon incentivo per proseguire…