I titoli co-op da giocare sul divano insieme ai propri amici sono sempre più rari al giorno d’oggi, se escludiamo i soliti titoli sportivi e qualche sparatutto che consente di lanciarsi in fugaci sessioni in split-screen. Con It Takes Two, i talentuosi ragazzi di Hazelight Studios vogliono invertire la tendenza e portare un po’ di freschezza nell’universo videoludico cooperativo. Grazie ad un codice review fornitoci dal publisher, relativo alla versione console, abbiamo così affrontato la particolare avventura.
Ecco quindi le nostre considerazioni sul titolo EA…
Un matrimonio da salvare
Il gioco, fresco di uscita sul mercato, ci fa vivere la crisi matrimoniale tra Cody e May, dall’inedita prospettiva della piccola figlia, Rose. La coppia, giunta ormai allo sfinimento e ritrovatasi in un punto di rottura, decide di optare per la separazione. Dopo averlo comunicato alla bambina, tuttavia, succede qualcosa di alquanto insolito…
Dopo la triste notizia, Rose fugge nella sua stanza piangendo. Le sue lacrime cadono sui due pupazzi fatti a mano con cui la bimba è solita giocare. A questo punto, incredibilmente, Cody e May si “risvegliano” nei panni di pupazzi, che prendono così magicamente vita. Comincia così un viaggio attraverso una manciata di livelli in cui la coppia si ritrova obbligata a collaborare in modo da porre fine a questa specie di sortilegio e tornare a riabbracciare l’amata e triste figlioletta.
Sin dalle prime fasi, a spiccare è la creatività con la quale sono state realizzate le varie ambientazioni. Caratterizzato da un’estrema fantasiosa varietà, il design dei livelli di It Takes Two è semplicemente ammirevole, anche perché ogni livello propone nuove abilità dedicate ai personaggi che si sposano perfettamente con la struttura ludica.
In un livello, ad esempio, Cody può sparare chiodi fondamentali per la risoluzione dei puzzle e May utilizzare un martello, in un altro quest’ultima può creare e controllare cloni di se stessa, mentre Cody può godere della capacità di manipolare il tempo. Le soluzioni sono molteplici e lasciamo a voi il brivido di scoprirle passo dopo passo.
Non fatevi comunque spaventare da cotanta imprevedibilità nel gameplay, il tutto è amalgamato a meraviglia ed i controlli sono semplici ed intuitivi. L’esperienza di gioco ha dunque una progressione molto fluida e per nulla sconnessa. Certo, è necessario metabolizzare in che modo ogni abilità va utilizzata, ma l’approccio utilizzato per il platforming, per i puzzle e per le fasi di combattimento è perlopiù il medesimo e non vi sentirete mai straniati dalle varie novità introdotte capitolo dopo capitolo.
La cooperazione è la chiave di tutto
Il tutto converge in un’esperienza di gioco che non esitiamo a definire genuinamente spassosa che fa della cooperazione tra giocatori il suo cardine. Proprio come nel caso di A Way Out, inoltre, la decisione del team di sviluppo è stata categorica: It Takes Two è giocabile esclusivamente in modalità cooperativa, scelta coraggiosa ed assolutamente condivisibile ma che potrebbe tagliare fuori una fetta d’utenza.
La struttura ludica ha intere sezioni in cui tempismo e collaborazione sono imprescindibili, rendendo praticamente impraticabile l’idea di sostituire uno dei giocatori con l’intelligenza artificiale. Caratteristica che, anche se adattata in qualche ipotetico modo, avrebbe comunque reso meno incisivo il divertimento garantito dall’incedere.
Coordinazione e dialogo tra i due giocatori sono infatti aspetti fondamentali per portare a termine l’avventura. Magari può essere ostico per alcuni, ma vi garantiamo che il grado di soddisfazione scaturito dalla risoluzione dei puzzle con il proprio partner non ha prezzo. Un’esperienza che semplicemente non può prender forma con una controparte IA, sarebbe impensabile.
Come se non bastasse, il gioco presenta anche dei fantasiosi minigiochi sparsi per i vari livelli. Generalmente sono tutti ben realizzati e mettono in competizione i giocatori, portando a situazioni esilaranti. L’unica nota negativa è che un paio risultano leggermente sbilanciati, favorendo l’uno o l’altro personaggio nella sfida in questione. Si tratta comunque di un’aggiunta riuscita capace di donare longevità al titolo, anche perché una volta scovati possono essere rigiocati in qualsiasi momento.
Nonostante la narrazione sia totalmente asservita al gameplay, dispiace un po’ vedere che It Takes Two manchi di una reale caratterizzazione dei personaggi. Sappiamo troppo poco dei vari protagonisti per poter realmente empatizzare con loro ed inoltre sembra che la storia verta su una morale forse fin troppo banale e semplicistica.
Come se non bastasse, alcune sfumature caratteriali dei protagonisti risultano eccessivamente macchiettistiche e rendono il comparto narrativo ancora più claudicante, facendoci vivere le storie di personaggi decisamente poco interessanti. Apprezzabile invece il personaggio del dottor Hakim, un libro senziente che funge da coach per la coppia e dispensa consigli amorosi sotto forma di stereotipi e frasi fatte. Abbastanza no-sense da averci convinto.
D’altronde sono proprio alcuni dialoghi il punto di forza della sceneggiatura, con svariati intermezzi tra i personaggi riusciti e simpatici, rendendo la storia quantomeno godibile.
Concludendo…
In definitiva, It Takes Two è un’avventura imprescindibile per chiunque desideri un’esperienza cooperativa divertente e ben realizzata. Tra una varietà invidiabile ed un’attenzione quasi maniacale nelle dinamiche di gioco co-op, siamo certi che il nuovo titolo di Hazelight Studios farà la felicità di tutti coloro i quali bramano nuovi giochi da condividere con i propri amici, sia online che seduti comodamente sullo stesso divano.