Buon compleanno The Legend of Zelda. Le celebraziani del 35° anniversario della saga “Made in Nintendo” per eccellenza, sono ufficialmente iniziate ma, forse, non con il botto clamoroso che tutti i fan si stavano aspettando. Ma si sa, la situazione mondiale attualmente è critica e nel mondo dell’intrattenimento videoludico, il contraccolpo dei vari lockdown si è sentito parecchio, basti pensare a tutte le varie produzioni rimandate e agli stock limitati delle nuove console. Ma cerchiamo di guardare oltre: The Legend of Zelda, compie ufficialmente trentacinque anni, un numero incredibile, quasi spaventoso, considerando che, chi vi sta scrivendo, è nato ben sette anni dopo questa meravigliosa saga.
Per celebrare al meglio la saga di Link, abbiamo deciso di affrontare la sua storia, tra passato, presente e, sì, anche futuro.
Imbracciate la Master Sword e seguiteci…
Un po’ di storia…
La saga di The Legend of Zelda è nata ufficialmente il 21 febbraio 1986 – giorno della sua pubblicazione su NES, in Giappone – dalla mente di Shigeru Miyamoto e Takashi Tezuka.
The Legend of Zelda divenne fin da subito una tra le più fortunate e conosciute saghe del panorama videoludico, grazie alla vendita astronomica di oltre 107 milioni di copie vendute.
The Legend of Zelda è anche il nome del primo episodio dell’omonima serie videoludica. Il titolo, ispirato dalle avventure immaginarie di un piccolo Miyamoto nei boschi dietro casa, fu pubblicato per la console giapponese Famicom il 21 febbraio 1986 e in occidente per il NES nel 1987. Il gioco è ambientato in una prima versione dell’ormai celebre Regno di Hyrule e segue le avventure del protagonista, Link, impegnato a salvare la Principessa Zelda dalle grinfie di Ganon, recuperando gli otto frammenti della Triforza, storicamente noto come il simbolo della saga di Nintendo.

The Legend of Zelda divenne, fin da subito, un bestseller per Nintendo, andando a vendere ben oltre 6.5 milioni di copie ed è considerato, tuttora, uno tra i titoli più influenti della storia dei videogame, grazie soprattutto alle meccaniche di gameplay, davvero innovative per i tempi. Come per il primo capitolo, in linea generale la saga di The Legend of Zelda è una delle più acclamate del mondo videoludico, sia lato critica che pubblico. Altri incredibili capolavori, infatti, hanno visto nascere nel corso di questi lunghi trentacinque anni di storia, ed è impossibile non citarne alcuni, come The Legend of Zelda: Ocarina of Time (recentemente rimasterizzato per 3DS) e The Legend of Zelda: Breath of the Wild, considerati, ad oggi, i due migliori capitoli dell’intera saga, e non solo. La serie ha avuto un profondo impatto e una grande influenza sulla cultura videoludica e di massa, basti pensare all’uscita di merchandising a tema, manga e addirittura serie animate.
The Legend of Zelda è, e probabilmente sarà per gli anni a venire, una colonna portante del panorama videoludico attuale, e noi, da fan, non possiamo far altro che attendere le novità che Nintendo ha in serbo per i videogiocatori.
Il presente di The Legend of Zelda: tra e remastered e attese spasmodiche
Inutile negarlo: per i fan della saga di Zelda, l’ultimo Nintendo Direct ha lasciato un po’ l’amaro in bocca. Molti, me compreso, si aspettavano finalmente qualche informazione sul famoso sequel di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, titolo che non ci vergogniamo a definire come il miglior capitolo dell’intera saga. Breath of the Wild non è solamente il culmine qualitativo raggiunto dalla serie di Nintendo, ma è anche una tra le esperienze videoludiche open world più belle e incredibili della passata generazione, un titolo che, nonostante i limiti hardware di WiiU e Nintendo Switch, rispetto ai “cugini” di Microsoft e Sony, ha saputo regalare ai videogiocatori una meravigliosa esperienza di gioco, sia in termini estetici – perchè, diciamocelo, tecnicamente Breath of the Wild è una vera e propria gioia per gli occhi – sia in termini di gameplay, riuscendo a portare con successo la saga verso una nuova “dimensione” a mondo aperto.

In realtà, tra mancanza di annunci di spessore, l’ultimo Nintendo Direct ha sganciato una “bombetta” da non sottovalutare: The Legend of Zelda: Skyward Sword HD. Per chi non lo conoscesse, Skyward Sword è stato l’ultimo capitolo della saga principale ad essere uscito su console, se escludiamo sequel e remake, e cronologicamente, il gioco si pone come primissimo capitolo nella “Timeline Zeldiana”, essendo di fatto il primo episodio della Leggenda delle Dee e dell’Eroe del Tempo. Skyward Sword è un titolo passato forse un po’ troppo in sordina, rispetto agli altri episodi della saga, per una serie di motivi; il motivo principale è forse il fattore vendite che, se comparato agli altri capitoli, è decisamente sotto la media – il gioco ha infatti venduto circa tre milioni e mezzo di copie, un terzo di Twilight Princess – e, in aggiunta, il titolo obbligava i giocatori all’acquisto della periferica Wii Motion Plus, necessaria per poter usufruire del rinnovato e preciso sistema di controllo.
L’annuncio di Skyward Sword HD è quindi molto importante sia per i fan che per Nintendo. Da un lato, è l’opportunità perfetta, per la casa Giapponese, di “rifiatare” con lo sviluppo del misterioso sequel di Breath of the Wild, dall’altro lato, invece, i fan che non hanno mai avuto l’opportunità di provare il titolo su Wii, avranno modo di giocarlo in forma “smagliante”, con risoluzione migliorata e frame rate fino a 60fps. La chicca è, ovviamente, la possibilità di giocare in modalità portatile, rinunciando quindi ai comandi esclusivamente “motion”, protagonista dell’originale versione Wii.
Breath of the Wild 2: la next-gen di The Legend of Zelda?
Del seguito di The Legend of Zelda: Breath of the Wild sappiamo poco o nulla. Vista la presenza sul “parco virtuale” nell’ultimo Direct di Eiji Aonuma, producer della saga, era lecito aspettarsi qualche notizia in più sull’attesissimo titolo ma, purtroppo, le sue parole non son bastate a darci conforto.
“Lo sviluppo procede secondo i piani e dovremmo essere in grado di mostrarvi qualche novità nel corso dell’anno.”
Certo che, a quasi due anni dall’uscita del trailer di annuncio, era per noi lecito aspettarci qualche novità di spessore, vista anche la scarsità di Nintendo Direct nel periodo “covid”. Ma, a conti fatti, che cosa sappiamo del sequel di Breath of the Wild? Andiamo ad analizzare quello che si è visto nel celebre trailer d’annuncio…

Il trailer sembra mostrarci un’ambientazione sotterranea, presumibilmente sotto il castello di Hyrule, luogo dove ha avuto fine l’avventura precedente. Impugnando delle torce, Link e Zelda passano in rassegna i murali raffiguranti una figura che sembra essere Ganondorf, mostrato a cavallo con il suo tridente. Mentre Link e la Principessa esplorano le caverne, vediamo che Zelda presenta un nuovo taglio di capelli ed entrambi i personaggi hanno nuovi e fiammanti mantelli. Anche Link ha già la Master Sword, il che ha senso: questo è un sequel diretto. Intravediamo la figura nella fossa da cui emette l’energia oscura che, dopo un po’ di sequenze video, ci appare come la figura cadaverica ed inquietante di Ganon, risvegliato da una strana magia.
Quali novità ci dobbiamo aspettare dal seguito? Una rivisitazione della mappa di gioco? Nuove meccaniche di gameplay? Tutto è ancora incredibilmente misterioso e, la nostra speranza (come quella di tutti), è rivolta verso Nintendo e il famoso “qualcosa” che ci verrà mostrato da qui a fine anno.
Nel frattempo, se siete ansiosi di tornare nel meraviglioso mondo di Breath of the Wild, il nostro consiglio per ingannare l’attesa è di buttarsi a capofitto sull’interessante spin-off Hyrule Warriors: L’era della calamità che, seppur affrontando la saga sotto un diversa tipologia di gameplay, è un prequel in tutto e per tutto del sopra citato capitolo, di cui ne ricalca stile grafico ed ambientazione.