Se vi ritrovate a leggere queste righe, probabilmente siete interessati al mondo delle 18 buche e in passato avete avuto modo di provare la serie The Golf Club. Nata grazie al lavoro della software house canadese HB Studios che, nel corso di questa generazione, ha lavorato al meglio per creare la simulazione golfistica definitiva, la prima iterazione della serie è stata lanciata nel 2014 riuscendo ad imporsi, nonostante l’evidente natura indie, come un punto di riferimento per gli appassionati. Da allora sono giunti vari sequel, il team ha ottenuto i diritti del PGA Tour direttamente da EA Sports e ha persino stipulato un accordo editoriale con 2K Sports. Si respira una gradevole aria di rinnovamento, tanto che il nuovo titolo debutta sul mercato con il nome di PGA Tour 2K21.
Proprio attingendo a piene mani dall’universo di 2K Sports, nel nuovo golfistico di HB Studios è presente un’inedita modalità carriera, sulla falsariga di quanto visto, ad esempio, nei vari NBA 2K. Proprio per questo, una delle prime cose da fare una volta avviato il gioco è la creazione del proprio avatar, personalizzabile anche nell’abbigliamento. Gran parte dei vestiti e delle mazze utilizzabili sono riprodotti su licenza ed è sinceramente appagante sbloccarne di nuovi soddisfando determinati obbiettivi nel corso della propria scalata verso l’apice delle classifiche mondiali.
Ammazza, che mazza!
Anche il gameplay beneficia dell’esperienza accumulata da HB Studios nel corso degli ultimi anni. La mazza si utilizza oscillando una delle levette analogiche, con il gioco che determina la precisione del tiro in base alla precisione del movimento del dito. Ai livelli di difficoltà più alti, l’accuratezza ed il tempismo del tiro diventano fondamentali.
Il giocatore si trova così di fronte ad una configurazione tanto semplice quanto profonda. Il sistema di tiro donandoci pieno controllo, permettendo ad esempio di addolcire il colpo in modo da sfruttare forti venti o pendenze, o aggiungere potenza per superare difficoltà. Il tutto funziona a dovere e non si percepisce mai la sensazione che il ciò che avviene a schermo non dipenda solo ed esclusivamente dalle abilità del giocatore.
Il sistema necessita di un minimo di esperienza per essere inglobato a dovere, a tal proposito viene in soccorso l’estrema scalabilità del livello di difficoltà. E’ possibile modificare svariati parametri, dall’influenza del vento alle abilità degli avversari. Ciò significa che qualsiasi giocatore può divertirsi con PGA Tour 2K21, indipendentemente dal suo grado di abilità e dalla sua voglia di dedicare tempo ai vari tecnicismi del gameplay. E’ anche possibile decidere di affrontare amici o sconosciuti da tutto il mondo e, poiché il titolo registra ogni mossa del giocatore, ci si può confrontare contro gli altri anche quando gli avversari virtuali sono offline.
Oltre alla splendida possibilità di creare da zero veri e propri campi da golf grazie al profondo editor, segnaliamo la presenza di alcuni dei campi più famosi tra cui TPC Sawgrass, East Lake Golf Club e tanti altri. Nonostante questi ultimi siano stati riprodotti con estrema cura per quanto concerne estetica e caratteristiche, lo scarso livello del comparto grafico rischia di diminuire l’immersione.
L’impegno per ricreare l’atmosfera del golf c’è e si vede, basti pensare all’introduzione delle scene d’intermezzo che ricreano la sensazione di assistere ad una partita di golf dalla TV. In ogni caso finirete ben presto per saltare cut-scenes e replay ma va comunque premiato lo sforzo del team di sviluppo, anche se c’è da dire che i colossi del genere sportivo paiono ancora distanti anni luce.