Da anni ormai, da quando la cultura manga/anime è divenuta concretamente di massa anche in Italia, pare ormai scontato il processo di “travalicamento” mediatico di qualsiasi opera d’intrattenimento cartaceo nipponico. In parole povere: prima manga, poi anime e, infine, videogame. Un’evoluzione step by step portata a braccio dai numeri e dal successo specifico dell’opera. Fairy Tail, sviluppato da Gust e prodotto da Koei Tecmo (di cui oggi analizzeremo la versione PC), è il videogioco tratto dall’omonimo manga shōnen di genere fantasy, scritto e illustrato da Hiro Mashima, serializzato per la prima volta in Giappone sulla rivista Shōnen Magazine dal 2 agosto 2006 al 26 luglio 2017.
Ma… passiamo alla recensione del gioco!
Una gilda in pericolo
Fairy Tail è un gioco di ruolo a turni ambientato, come detto, nel colorato e magico mondo del manga di Mashima, fatto di pericoli, straordinari incantesimi e combattimenti all’ultimo sangue. Facendo un parallelo con la narrazione presente nell’opera letteraria, il titolo vedrà nelle battute iniziali i nostri eroi, appartenenti ad una gilda di avventurieri, affrontare gli esami di ammissione alla classe S che si tengono annualmente sull’isola di Tenro. L’incipit vedrà lo scontro tra i membri più iconici della Fairy Tail, Natsu, Grey, Luca, Erza e Laxus, sfidare un potente cattivo chiamato Master Hades. L’intera breve sessione fungerà da prologo e tutorial per apprendere le meccaniche base del gioco e si concluderà con il risveglio del potentissimo drago Acnologia che distruggerà l’isola e (per poco) anche il nostro gruppo di eroi. Dopo il feroce attacco del drago, il nostro gruppo ritornerà in patria. Unico problema: sono passati ben 7 anni! La storia del titolo si evolverà, partendo da queste premesse, porterà il giocatore attraverso tutti gli eventi più emblematici che si susseguiranno fino ad arrivare alla saga di Tartaros. Per chi conosce il manga, è tantissima narrazione accorpata assieme in una 30ina di ore di gioco complessive: la qual cosa, da un mero punto di vista narrativo, si tradurrà in una serie di “salti” o di “riassunti” forzati di eventi che, nell’economia complessiva del manga/anime, hanno un peso specifico notevole. Per chi approccia all’universo di Fairy Tail per la prima volta, probabilmente potrebbe essere uno stimolo per approfondire, ma i veterani potrebbero non gradire.
Da un punto di vista più strettamente ludico, Fairy Tail abbraccia la canonica e netta divisione che, spessissimo, i titoli derivativi di manga e affini assumono. In sostanza, il gioco sarà diviso in due sezioni: una dedicata all’esplorazione di ambienti “statici”, tra cui ci saranno tantissimi luoghi iconici della serie, e l’altra naturalmente dedicata al menar le mani. Per quanto concerne la prima sezione, diciamo sin da subito che essa non sarà particolarmente interessante: le mappe del gioco si presenteranno in larghissima parte spoglie e prive di punti di interesse particolari, riducendo l’esplorazione dopo poco alla mera “soddisfazione” degli step necessari al prosieguo della storyline. Decisamente più intrigante e profondo invece il settore dedicato ai combattimenti: come detto, il titolo è un GDR a turni, quindi gli scontri avverranno su di una specie di scacchiera le cui unità quadrate costituiranno il fulcro della sfida. Naturalmente, parlando in una gilda di maghi, incantesimi e spettacoli pirotecnici, così come accade nel manga/anime, saranno all’ordine del giorno. Le magie, le quali avranno un’area d’effetto specifica visualizzabile sui “quadrati” della scacchiera, come in ogni classico ruolistico che si rispetti, andranno a consumare un valore correlato (punti magia) e potranno rivelarsi deboli o efficaci in base ai punti vulnerabili dell’avversario.
Ogni incantesimo sarà corredato, nel pieno rispetto della prassi dell’opera letteraria/animata, di specifiche animazioni individuali che… non potranno mai essere evitate. La questione, da piccolo fastidio, diviene autentica tribolazione negli scontri più lunghi dove assisteremo costantemente agli stessi, identici fotogrammi. Naturalmente, i personaggi acquisiranno esperienza e diverranno via via più potenti, anche grazie alle “lacrima”, sorta di artefatti che sostituiranno i più classici equipaggiamenti ruolistici e che ci doneranno differenti abilità e magie. I vari personaggi aumenteranno non solo di livello ma anche di rank nel complessivo sistema della gilda, completando richieste nella bacheca che comporteranno il guadagno di Fairy Points: ogni rank ci farà ottenere particolari vantaggi, come un slot aggiuntivo per le Lacrima, costumi alternativi ecc. Come già ripetuto, Fairy Tail ci offrirà una complessiva longevità di medio livello, con missioni principali e secondarie che riempiranno circa 30 ore di gioco.
A questo, però, si aggiunga una asfissiante ripetitività proprio delle quest non obbligatorie (ma anche le principali non saranno particolarmente varie) che, nell’economia del gioco, avranno un ruolo fondamentale in quanto utili alla progressione ed allo sviluppo della gilda, che potrà esser addirittura dotata di alcune “sotto-strutture” quali la Libreria, la Cucina ecc. e che avranno ognuna particolari peculiarità che si rifletteranno sui personaggi. Ad aumentare un po’ la longevità, arriverà in nostro soccorso la possibilità di utilizzare 16 personaggi differenti, ognuno con le proprie specifiche caratteristiche magiche e che avremo facoltà di agghindare con (pochi) costumi extra. In aggiunta, i personaggi saranno correlati tra loro da un legame specifico che aumenterà quanto più li utilizzeremo assieme: più il legame sarà profondo, più il gruppo di personaggi “legati” avrà bonus in battaglia.
Luce e Oscurità
Dal punto di vista grafico, il titolo made in Koei Tecmo mostra una “doppia anima” fatti di “chiari” e “scuri”: se ad esempio, la resa dei personaggi è fedelissima al manga/anime (specialmente le fanciulle, tra sballonzolii vari e visuali “strategiche” seppur il gioco abbia subito una drammatica censura nei primissimi giorni di rilascio che ha scatenato l’ira funesta dei fan) e di buona qualità complessiva, come già detto gli ambienti si presenteranno davvero minimali e poco interessanti. Stesso discorso, riguarderà il complessivo design estetico dei nemici e dei personaggi non giocanti, spesso contraddistinti solo da alcune scelte cromatiche differenti. Un design, complessivamente, sufficiente ma che avrebbe probabilmente necessitato di una maggiore cura anche in dettagli secondari: capiterà, ad esempio, di assistere a scene d’intermezzo dove i personaggi parleranno, sostanzialmente, al vuoto. Senza contare che, capiterà in alcuni dialoghi, determinati personaggi centrali nel manga/anime compaiano nel gioco senza però effettivamente avere un modello poligonale: spesso, semplicemente, parteciperanno “fuori dalla scena”.
Un’altalenanza in chiaroscuro che si trasla a piè pari nel sonoro, egregio ma a tratti “amatoriale” nella recitazione, eccezion fatta per la colonna sonora che è propria dell’anime e che è di pregevole qualità. Come detto in incipit, di Fairy Tail abbiamo analizzato la versione PC che, a tutti gli effetti, appare come un porting su Home Computer delle versioni console: ad esempio, spesso i suggerimenti dei tasti da utilizzare sono correlati alla mappatura del pad Xbox. È capitato ad esempio di andare a tentoni, all’inizio, con mouse e tastiera per poter finanche comprendere come entrare nelle opzioni per visualizzare le possibilità (tra cui, ahimé, non v’è la possibilità “chiara” di modificare la mappatura dei comandi).
A livello di performance tecniche, Fairy Tail non brilla in modo particolare: testato su di una macchina di fascia medio/alta, il gioco ha faticato e non poco a tenere una fluidità costante (che scende spesso sotto i 30frame al secondo) anche ad una risoluzione standard quale 1080p. Al contempo, oltre a tanti piccoli glitch grafici secondari come pop up di texture e affini, il titolo è addirittura andato in crash in alcune situazioni occorse, per fortuna, poche volte.
Concludendo…
Come spesso accade per le trasposizioni extra-genere, Fairy Tail si mostra un gioco dignitoso ma non senza buchi multilivello. A partire da una trama forse troppo “sbrigativa”, alcuni problemi tecnici e di design estetico. Unico comparto privo di particolari criticità, il combattimento che sarà strategico e divertente al punto giusto. Consigliato probabilmente a chi vuol approcciare al mondo di Fairy Tail per la prima volta.