Se state pensando che Rock Of Ages c’entri qualcosa con l’omonimo film musical incentrato sul rock’n’roll state sbagliando di grosso. Però, pensandoci bene, grazie ad un interessante gioco di parole il protagonista della fortunata serie, arrivata con il titolo in esame al terzo capitolo, è esattamente una roccia (rock) che rotola (roll) e distrugge cose! Forse nel lontano 2011 quando gli Ace Team idearono la serie pensarono a questa immagine? Difficile saperlo con certezza, ma possiamo sicuramente dirvi questo: Rock Of Ages 3 perfeziona ulteriormente il gameplay originale, raggiungendo vette di divertimento mai raggiunte prima, anche se, purtroppo, con poca innovazione…
Monty Python docet
Particolarità di tutti I titoli della saga è che il nostro sventurato macigno ha l’occasione di partecipare a celebri episodi o periodi storici (da cui il nome “rock of ages” – letteralmente la “roccia delle epoche”). La storia viene narrata tramite una serie di adorabili teatrini che sfruttano incisioni dell’epoca in questione, animando I vari personaggi sulla falsariga di burattini prendendoli in prestito da illustrazioni reali di libri, dipinti ed affreschi: il risultato è sempre esilarante ed imprevedibile. Per fare qualche esempio nel secondo capitolo abbiamo avuto modo di vedere un improbabile autoritratto di Van Gogh staccarsi l’orecchio e ci è stato rivelato il vero motivo per cui il protagonista del famoso quadro di Munch si è messo ad urlare. L’humor dimostrato in questi piccoli capolavori ricorda molto quello dell’intramontabile Monty Python e da soli costituiscono un ottimo incentivo per continuare a giocare. In questo terzo capitolo la storia si avvia con l’Odissea, esattamente quando Il prode Ulisse raggiunge, con il suo equipaggio, l’isola dei ciclopi. Dopo un piccolo incipit iniziale il nostro innocente macigno finisce per accoppare Ulisse ed imbarcarsi sulla nave con il luogotenente di quest’ultimo: Elpenore. Polifemo si rivolge a Poseidone stesso, che per errore però lancia contro la ciurma una maledizione errata, che consentirà ai prodi a viaggiare per I sette mari tra le epoche più importanti, affrontando quindi avversari del calibro di Giulio Cesare, Montezuma e Moby Dick!
Gameplay
Il gameplay di Rock of Ages 3 è cambiato poco rispetto al secondo capitolo. Si tratta di una variazione dello stile tower defense che prevede due fasi distinte: attacco e difesa. Il terreno di gioco, fatta eccezione per gli scontri con I boss che vedremo più tardi, è generalmente costituito da alcuni percorsi più o meno lineari, speculari per entrambe le parti contese, che terminano con la roccaforte da difendere. Durante la difesa il giocatore deve spendere risorse per creare quante più difese possibili, posizionandole strategicamente per bloccare l’incedere del nemico. Queste includono attrezzature di fantasia delle varie epoche tra cui spiccano muri, torrette, trappole a molla, catapulte, trabucchi, I carri armati di Leonardo, enormi tori che causano terremoti, elefanti, balene che soffiano vento e chi più ne ha più ne metta. Le difese piazzate dai contendenti hanno lo scopo di indebolire la roccia avversaria durante la sua inesorabile rotolata verso il castello nemico: più debole la roccia, meno danno inflitto al castello situato in fondo al percorso e, se sfortunosamente l’energia della roccia dovesse terminare, questa verrà distrutta e si dovrà ritentare al giro successivo.
Durante la fase di attacco si prendono le redini della Roccia stessa in terza persona, con il compito di raggiungere possibilmente indenni la roccaforte avversaria per sferrare un poderoso colpo contro le sue mura. Una volta che l’energia di quest’ultima dovesse esaurirsi, il macigno potrà entrare e spiaccicare senza pietà il generale avversario.
Map of Ages
A parte la sezione iniziale, che funge anche da tutorial, si potrà quasi subito accedere ad una ricca mappa rappresentante l’oceano del tempo, dove il giocatore potrà muoversi liberamente per cercare il prossimo avversario da affrontare. Questi spaziano da famosi generali a dei mitologici, passando per sconosciuti personaggi del folclore locale. Ogni nuova epoca o strumento difensivo necessita di un certo numero di stelle per essere sbloccato: sta al giocatore affrontare le varie sfide messe a disposizione per ottenerle.
Anche le varie tipologie di rocce, unico strumento di attacco a disposizione, sono offerte in una notevole varietà e vengono sbloccate nel corso dell’avventura sconfiggendo gli avversari principali. A parte la classica roccia c’è veramente di tutto: da una forma di formaggio ad Humpty Dumpty, ognuna con una serie di caratteristiche come velocità, peso, attacco, accelerazione, che le rendono più adatte ad alcuni tipi di terreno o sfide. Sì perchè per ogni epoca messa a disposizione a parte la fase battaglia è possibile partecipare ad altri tipi di sfide: a tempo, gare di velocità, etc.
Editor dei livelli
Il titolo del gioco, “Make and Break”, non è casuale, anzi sin realtà cela una delle novità più succulente: sin dal primo avvio infatti sarà possibile scegliere direttamente tra Make, che rappresenta la sezione di editing dei livelli, mentre Break rappresenta il gioco vero e proprio, incentrato appunto sulla distruzione.
L’editor di livelli è una novità assoluta per la serie e consente ai giocatori di costruire da zero nuovi scenari per sottoporli anche alla comunità online: un espediente riuscitissimo per estendere la longevità del gioco. Sin dal primo giorno sono infatti disponibili moltissimi livelli sviluppati dalla comunità di giocatori e col tempo questo elenco andrà senza dubbio ad arricchirsi.
L’editor consente di costruire livelli per tutte le modalità principali di gioco ed abbiamo trovato la modalità di costruzione estremamente semplice ed intuitiva. Tramite semplici comandi si possono creare percorsi, cambiare l’altezza del terreno, piazzare oggetti di tutti i tipi, etc. Si può ovviamente testare il livello creato ed apporre modifiche, fino al salvataggio finale e alla pubblicazione per la comunità.
Comparto tecnico
Rock Of Ages 3 utilizza il potente Unreal Engine 4 e grazie ad esso riesce a sfoggiare un’ottima qualità grafica, senza per questo richiedere troppe risorse – su una scheda di medio livello potrete giocare con quasi tutti i dettagli al massimo senza problemi. I nostri amici cileni hanno confezionato le consuete cut-scene con cura e fantasia, mentre la grafica tridimensionale del gioco vero e proprio si attesta su un livello medio-alto, anche se nulla fa gridare al miracolo. Il comparto audio ci delizia, nuovamente, con una serie di remix moderni di musiche classiche tra le più famose e conosciute, oltre che una serie di effetti sonori azzeccatissimi.
Non abbiamo notato bug degni di nota, ma i nostri amici di Ace Team hanno comunque già rilasciato ben 5 generose patch dalla data di uscita, nonostante il periodo di ferie: una dedizione encomiabile da cui anche altri gruppi dovrebbero decisamente trarre esempio.
Concludendo…
Rock Of Ages 3: Make and Break è un terzo capitolo controverso. Da una parte abbiamo un gioco divertente, collaudato ed ottimizzato, soprattutto grazie alle esperienze fatte dagli altri 2 episodi della saga. Dall’altra va considerato che, rispetto al secondo capitolo, è cambiato davvero poco: molto contenuto è stato spudoratamente riciclato mentre l’unica vera novità è fornita dall’editor di livelli, considerando che la campagna principale è una fotocopia della precedente (cambiano ambientazioni ed avversari, ma il resto è praticamente invariato). Insomma se fosse preso come titolo a sè stante meriterebbe una piena eccellenza, ma come terzo capitolo è poco più di un ricco DLC. Possiamo senza dubbio asserire che, se non avete mai giocato agli altri 2, questo è un gioco divertente come pochi altri, che offre anche una spassosa modalità cooperativa, sia online che offline in split-screen. Se siete stati fan del secondo capitolo, valutatelo comunque: le circa 15 ore necessarie a completare la campagna, oltre che l’editor di livelli, sono comunque un buon incentivo per l’acquisto, ma avremmo gradito qualche novità in più.