Appuntamento immancabile per ogni appassionato di calcio “virtuale”, la saga di FIFA rappresenta, per tutta la redazione di Cyberludus.com, un’occasione perfetta per imbracciare il pad e sfidarsi, a colpi di esultanze esagerate, insulti e sfottò di ogni tipo.
Qualche giorno fa vi abbiamo parlato di eFootball PES 2020, la nuova iterazione calcistica targata Konami, che, questa edizione più che mai, ha saputo convincerci appieno, grazie ad un palese miglioramento della formula di gameplay, ancor più orientata ad un approccio simulativo.
Ora è il turno di EA Sports e il suo FIFA 20, ultimo capitolo della longeva saga calcistica che, ogni anno, popola le console – e i PC – di tutti i videogiocatori italiani, da sempre “calcio-dipendenti” e vogliosi di mettere alla prova le proprie abilità con il pad grazie alle diverse modalità online.

Lo diciamo fin da subito, la demo di FIFA 20 – provata qualche settimana fa – ci fece non poco storcere il naso e, ad oggi, con diverse ore di gameplay all’attivo, possiamo dire che molti timori sono stati, ahinoi, confermati. FIFA 20 è un capitolo che non rinnova – o innova – confermando l’approccio assolutamente conservativo degli sviluppatori che, piuttosto che rinnovare sensibilmente le meccaniche di gameplay, hanno deciso di puntare su refactoring delle modalità disponibili.

Saranno riuscite le nuove introduzioni a farci dimenticare le mancanze in termini di gameplay? Scopriamolo insieme nella nostra recensione…

C’era una VOLTA

Partiamo subito da quella che è, a conti fatti, la novità più massiccia di questo FIFA 20: la modalità VOLTA Football. La suddetta modalità nasce da due necessità da parte EA Sports, ovvero quella di dare – in primis – una sorta di continuità alla gradita story mode, iniziata tre edizioni fa con Il Viaggio e – in secondo luogo – accontentare quella grossa fetta di utenza che, da anni, richiede a gran voce un nuovo capitolo di FIFA Street, lo spin-off della saga – volutamente arcade – in grado di dare voce e spazio allo street soccer piu “tamarro”. Mettiamolo subito in chiaro, VOLTA Football non è FIFA Street anche se, per palesi somiglianze, è la modalità che più vi si avvicina in termini di regolamenti e tricks. La modalità non è altro che una reinterpretazione del calcetto da strada, con portieri volanti, mancanza di “confini” (potremo sfruttare a nostro vantaggio le pareti del campo, per servire assist ai compagni) e una introduzione ancora più esagerata di dribbling e acrobazie sul tiro. VOLTA Football presenta diverse sotto menu, compresa la chiacchierata modalità storia, concettualmente molto più simile alla MyCarreer della saga NBA 2K di quanto ci saremmo aspettati. A differenza de Il Viaggio delle passate edizioni, infatti, avremo modo di personalizzare da zero il nostro alter ego digitale, decidendo morfologia del volto, corporatura, capigliatura e abbigliamento – a questo pro, con l’avanzamento della storia, avremo modo di sbloccare oggetti cosmetici che potremo utilizzare per agghindare il nostro calciatore. L’editor è piuttosto corposo, anche se avremmo preferito un ritorno del GameFace, che avrebbe concesso una personalizzazione del personaggio ancora più dettagliata.

La modalità VOLTA Football ci porterà ad affrontare vere e proprie leggende dello street soccer.

La modalità storia di VOLTA Football ci porterà a dover reclutare e, conseguentemente, potenziare i diversi della nostra squadra per poter fronteggiare avversari nel temibile mondiale 3vs3. La trama presenta cutscene di buona qualità, mosse dall’ottimo Frostbite Engine, che ci daranno modo di vedere su schermo anche diverse leggende dello street soccer, a partire da uno dei personaggi del cast principale, Jayzinho. Con l’avanzare della storia avremo anche modo di sbloccare sempre più oggetti cosmetici per il nostro calciatore, oltre che potenziarne nelle statistiche attraverso allenamenti – sotto forma di minigames, molto simili a quelli a cui siamo abituati nei vari pre-partita delle modalità principali.

La modalità VOLTA Football si presenta con ben 17 campetti originali.

Ma VOLTA Football non è solo storia ma anche modalità di gioco aggiuntive, sia a giocatore singolo che multiplayer online/locale. Potremo mettere alla prova le nostre abilità con il pad in ben diciassette campetti, nei quali potremo cimentarci in scontri 3vs3, 4vs4 e – addirittura – 5vs5, nei quali potremo anche scegliere squadre di calcio realmente esistenti, come Chelsea o PSG. In soldoni, VOLTA Football è una ventata di aria fresca al parco modalità di FIFA 20, oltre che rappresentante di una valida alternativa al classico gameplay del titolo EA Sports.

Credo nel cuore delle carte

Fiero rappresentante delle modalità online di FIFA 20 è, ancora una volta, la modalità Ultimate Team. Abbiamo parlato a lungo di questo nuovo FUT 20 nella nostra guida strategica, pubblicata qualche giorno fa sul sito, e siamo convinti che al giorno d’oggi non esiste, nel genere dei videogame sportivi, una modalità online competitiva in grado di competere, in termini di profondità e potenzialità, a FIFA Ultimate Team.

Virgil van Dijk è sicuramente il miglior difensore su cui fare affidamento in FUT.

Quest’anno, il lavoro di consolidamento proposto dai ragazzi di EA Sports, è andato tutto a riversarsi sul perfezionamento delle modalità già introdotte lo scorso anno, in primis a Squad Battles, ovvero la modalità “sostitutiva” delle Stagioni a giocatore singolo delle passate edizioni di FUT. Con la rimozione del limite di match giornalieri, avremo ancora più occasioni per scalare le classifiche: affrontando il Team of the Week (team composto dai giocatori più in forma della settimana) e rose di utenti sempre più forti, potremo ottenere un piazzamento migliore nella classifica e – a fine turno – guadagnare ricompense sempre più corpose. Ritorno in grande stile per il Divison Rivals, la modalità online competitiva principale di FUT, che, a conti fatti, non propone grosse novità rispetto alla passata edizione. Miglioramenti più evidenti sono riscontrabili nelle grafiche della gestione della rosa, con l’introduzione di menù circolari a cui i veterani faticheranno sicuramente ad abituarsi nelle prime ore di gioco.

La mancanza di rose aggiornate alle ultime giornate di calciomercato, ha purtroppo influito negativamente sul database di carte di FUT, visto che mancano all’appello diversi nomi importanti, tra cui – forse quello più “pesante” – Franck Ribéry, approdato nelle ultime giornate di mercato in Serie A alla Fiorentina.

Quando il gioco si fa duro…

Fatta eccezione per le meccaniche di VOLTA Football, piu rivolte ai trick e alla spettacolarità delle azioni, il gameplay nudo e crudo di FIFA 20 non ha subito particolari variazioni rispetto all’edizione passata anche se alcune delle micro variazioni, introdotte nelle meccaniche di gioco, potrebbero cambiare di molto l’approccio di alcuni videogiocatori.
Tra le novità più importanti introdotte in FIFA 20 troviamo sicuramente il rinnovamento dei calci piazzati. La nuova feature, valevole sia per i calci di punizione sia per i rigori, si palesa attraverso un cursore, posto sulla porta, che ci indica la destinazione desiderata del pallone. Potremo inoltre settare, con la levetta analogica opposta a quella della mira, l’altezza della conclusione, dando quindi diversi effetti al pallone in fase di tiro. Lo confessiamo: la nuova feature è difficile da padroneggiare ma, a conti fatti, rappresenta un notevole step in avanti per la serie calcistica di EA Sports, dato che adesso avremo ancora piu controllo sul pallone in fase di tiro.
Punizioni a parte, in FIFA 20 avremo finalmente modo di dare ancora piu precisione nelle finalizzazioni 1vs1. La finalizzazione controllata aggiunge un certo grado di realismo alle partite, costringendo spesso il giocatore a dover angolare a dover il tiro, per non rischiare di prendere – letteralmente – a “pallonate” il portiere avversario.

Tra le novità più importanti introdotte in FIFA 20 troviamo sicuramente il rinnovamento dei calci piazzati.

L’introduzione dei contrasti controllati rendono, di fatto, la fase difensiva ancora più ardua rispetto alle passate edizioni, costringendoci a dover spesso temporeggiare anziché uscire dalla propria linea difensiva senza criterio. Da un intervento a vuoto, in FIFA 20, ne consegue quasi sicuramente un gol avversario, per questo motivo ogni mossa andrà ponderata con la dovuta attenzione. La feature in se, per quanto ottima e potenzialmente interessante, non è supportata a dover dall’intelligenza artificiale dei compagni che, molto spesso, anche se non controllati rischiano di rimanere “paralizzati” all’avanzata avversaria, non supportandoci a dovere in questa complicata fase di gioco. Semplici buchi a livello di codice? Solo il tempo – e le patch – sapranno dirlo…

Nella nuova Carriera Allenatore, potremo prendere parte a conferenze stampa che influenzeranno il morale dei giocatori.

In termini di refactoring, la modalità a giocatore singolo ad aver subito più miglioramenti (o almeno sulla carta), è l’apprezzata Carriera Allenatore. Oltre all’editor di personalizzazione del manager, il gioco mette a disposizione ancora più intermezzi pre e post partita, quali interviste e conferenze stampa a risposta multipla (in puro stile Football Manager), la cui risposta può avere un impatto sul morale dei giocatori. Allo stato attuale, purtroppo, la modalità carriera si ritrova afflitta da problematiche di diverso tipo, tra cui gli evidenti difetti dell’IA avversaria che, in maniera del tutto inspiegabile, tende a schierare in campo le riserve invece che i titolari, fattore che modifica inevitabilmente il livello di difficoltà. Non a caso ci è capitato di vedere squadre come la Juventus (pardon, Piemonte Calcio), lottare per non retrocedere, a causa della scellerata gestione della rosa. Su questo aspetto urgono patch al più presto possibile, considerato l’enorme potenziale della suddetta modalità, se sfruttata a dovere.

Garanzie Frostbite?

Non sappiamo se FIFA 20 sarà l’ultimo vero titolo calcistico di questa generazione di console, fatto sta che, nonostante l’engine proprietario di EA – il Frostbite – sia un motore dalle sconfinate possibilità, il titolo inizia ad arrancare non poco sul fronte puramente visivo. A differenza del Fox Engine di PES 2020, che è stato in grado di regalare un realismo senza precedenti nell’edizione di quest’anno, il Frostbite di FIFA 20 inizia a perdere qualche colpo: il dettaglio dei giocatori – soprattutto dei volti – si inizia a fare insufficiente, visto che nella Serie A le fattezze riprodotte fedelmente si contano sulla punta delle dita.

Il comparto sonoro ripropone ancora una volta il tandem di commentatori composto da Pierlugi Pardo e Stefano Nava che, rispetto alla passata edizione, vantano qualche stringa di commento in più, specialmente per quanto concerne la lettura delle formazioni in campo.

Concludendo…

FIFA 20 non è sicuramente il capitolo più memorabile di tutta la saga targata EA Sports. Poche novità, pochi miglioramenti ma, soprattutto, ancora molti difetti “programmativi” nelle modalità di gioco – in primis nella Carriera Allenatore. La componente competitiva online rimane, a nostro parere, ancora imbattuta rispetto alla concorrenza che però, sul fronte gameplay, si è decisamente riscattata sotto ogni punto di vista.

CI PIACE
  • Ultimate Team rimane una tra le modalità competitive piu complete, nel panorama dei titoli sportivi
  • La modalità VOLTA Football è una valida ventata d’aria fresca alla formula di gioco originale
  • Interessanti nuove feature alla Carriera Allenatore…
NON CI PIACE
  • …anche se, ad oggi, l’intelligenza artificiale avversaria lascia parecchio a desiderare
  • Poche novità in termini di gameplay
  • Graficamente non compie nessun passo in avanti
Conclusioni

FIFA 20 è un capitolo piuttosto conservativo che rivoluziona poco e niente, puntando forte su un refactoring delle modalità già presenti. Il titolo, ancora una volta, si presenta con un Ultimate Team in grande spolvero, affiancato dalla modalità VOLTA Football – vera e propria novità di questa edizione di FIFA. Permangono ancora diversi bug e mancati aggiornamenti di rose che si spera vengano corretti con i prossimi update.

7.8Cyberludus.com

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Nerd purosangue classe 1992, si avvicina al mondo dei videogiochi grazie al SEGA Master System di sua madre. Destreggiandosi tra Alex Kidd e Sonic the Hedgehog, comincia a farsi una importante cultura videoludica a base di platform e beat ‘em up. Fedele seguace della “master race”, consuma giochi di ruolo dalla mattina alla sera, anche se la sua saga preferita rimane Grand Theft Auto degli inarrivabili Rockstar Games, che fin dal primo capitolo lo ha aiutato a diventare la brutta persona che imparerete a conoscere.

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