Il 2021 doveva essere l’anno della svolta per EA Sports, con un capitolo di FIFA interamente costruito per la next gen, dopo “l’antipasto” dello scorso dicembre.
FIFA 22, fin dal suo annuncio, ha fatto infuriare un’utenza parecchio permalosa – quella PC – a causa della volontà di EA Sports di non proporre la medesima esperienza next gen PS5 e Xbox Series S/X per i seguaci della “master race”, che si sarebbero quindi trovati tra le mani un titolo di poco rimaneggiato rispetto a quello dello scorso anno. Una situazione, quella dei PC gamer, ulteriormente aggravata dai diversi problemi di reperibilità di hardware che, ahinoi, stanno andando avanti da circa due anni (e le previsioni non sembrano mostrare miglioramenti nel breve periodo).

Indi, abbiamo deciso di ripiegare sulla versione Playstation 5, per questa odierna disamina del titolo calcistico targato EA Sports, grazie ad un codice review (sfortunatamente relativo alla sola versione inglese del titolo) fornitoci direttamente dal publisher.

Imbracciamo il Dualsense e scendiamo in campo, ecco le nostre finali considerazioni su FIFA 22

Tout commence à Paris

FIFA 22 si apre in una maniera insolita, rispetto alle precedente iterazioni: non verremo immediatamente buttati nella mischia, con una partita di calcio intera, ma verremo introdotti ad essa attraverso spettacolari scene di gameplay “street football” parigino e alcune divertenti cutscene, con tante guest star d’eccezione come David Beckham, Thierry Henry ed Eric Cantona.

Terminata la presentazione interattiva, che comprende anche un editor del personaggio da utilizzare nelle varie carriere, verremo subito buttati nel nuovo menu principale, comprensibile, veloce e anche gradevole alla vista.
Davanti a noi si staglieranno le diverse modalità di gioco, divise, come di consueto, tra quelle online e a giocatore singolo.

Per i fan del gioco singolo (sì, esistono ancora), EA Sports ha pensato bene di espandere la modalità carriera già vista e apprezzata nei due precedenti capitoli, andando a includere la possibilità di creare da zero un nuovo team. Tutto sarà personalizzabile, a partire dalla divisa, stemma, stadio, obiettivi dirigenziali e, infine, generare una rosa, partendo da filtri custom scelti da noi: potremo scegliere il range di età, la nazionalità, il budget iniziale dei trasferimenti, ecc. Insomma, una buona possibilità che, però, propone settaggi senza veri e propri limiti e che potrebbe, nel giro di qualche ora, “rompere” il gioco, dandoci modo di creare un vero team di “alieni”, pronto a sbaragliare la concorrenza nel campionato di riferimento.

Anche la carriera giocatore ha subito qualche modifica, in parte ereditata dalla, ahinoi, defunta modalità “Il Viaggio”, dando al giocatore la possibilità di entrare dalla panchina, con obiettivi prefissati dal mister. Al completamento di questi obiettivi, il giocatore avrà così più chance di impressionare l’allenatore e, magari, partire titolare nei match successivi. La crescita del giocatore, all’interno della carriera, sembra aver subito una qualche influenza RPG, visto che sarà possibile guadagnare punti esperienza (sempre in base al conseguimento degli obiettivi imposti dal coach) e spenderli nell’albero delle abilità dedicato. Un buon sistema di crescita, quindi, che aggiunge molta più profondità ad una modalità spesso bistrattata, sia dai giocatori che dagli sviluppatori stessi.

Per finire, il team di EA Sports ha lavorato duramente per rendere Volta Football quella che doveva essere fin dal principio: la rinascita di FIFA Street. E in parte il lavoro svolto sembra aver iniziato un lento movimento verso una vena maggiormente arcade, con abilità uniche con tanto di tempi di cooldown, e lo skill meter, una vera e propria barra che si riempie dopo aver eseguito con successo trick durante le partite. Una svolta ancora più arcade, quindi, che rompe gli schemi dalle modalità classiche di FIFA 22, proponendo una variante più “caciarona” in grado di far rivivere ai giocatori i fasti dello street football di casa EA.

Passando invece alle modalità online, come non citare l’evergreen FUT (Ultimate Team, per chi non lo conoscesse) che, nonostante la mole impressionanti di player desiderosi di sfidarsi fin dal day one, è rimasto pressoché invariato rispetto all’edizione next gen dello scorso dicembre. Stesse personalizzazioni, stesse identiche modalità e, soprattutto, stessi identici problemi lato networking che, in alcune partite, metteranno a dura prova la vostra pazienza.

La modalità online che ha sicuramente beneficiato di una più rigorosa rispolverata è Pro Club. Tra le novità che riguardano le partite al volo con amici ed un sistema di crescita del nostro player virtuale ancora più coinvolgente, sembra che EA Sports abbia finalmente riconosciuto il potenziale di questa modalità che, almeno quest’anno, rappresenta una godibilissima variante alle game modes online classiche.

L’impatto dell’Hypermotion Technology

Se sul fronte modalità, quest’anno, l’impegno di EA Sports di rivitalizzare alcune delle sue modalità storicamente bistrattate è evidente, sul fronte gameplay permangono ancora diversi nei che, alla lunga, mettono alla luce un sistema di gioco ancora abbastanza “rotto”.

Cavalcando l’onda dell’annuncio della nuova Hypermotion Technology, il gioco ha sfruttato tecnologia all’avanguardia come machine learning e speciali tute XSens per garantire, almeno sul fronte delle movenze in campo dei giocatori, un realismo senza precedenti. FIFA 22 è un’esperienza next gen e, rispetto allo scorso anno, si vede molto questo grosso distacco in termine tecnologico. Animazioni molto più realistiche, dribbling effettuabili in maniera più fluida ma, soprattutto, una squadra che in campo si muove in maniera molto più credibile rispetto al passato, accompagnando l’azione in maniera più decisa e permettendoci di effettuare iniziative offensive in maniera molto più divertente.

Purtroppo, il realismo impresso dalla tecnologia Hypermotion si scontra, inesorabilmente, con uno scheletro di gioco ancora “acerbo”. A questo, si aggiunge un’IA di compagni, ma soprattutto avversari che, letteralmente, non conosce vie di mezzo: ai livelli di difficoltà più alti le difese avversarie non sbaglieranno letteralmente un colpo, rendendo pressoché impossibili tutte le nostre incursioni offensive, stessa cosa per i portieri, a volte incredibilmente “mostruosi” altre volte bucabili con un niente.

Come nel precedente capitolo, pad alla mano, la fase difensiva è ancora estremamente problematica: i difensori vanno in difficoltà con un semplice scambio in velocità degli attaccanti e, molto spesso, a causa della loro posizione o del ritardo del loro intervento, fermare le incursioni offensive avversarie sarà un’impresa non da poco (aspettatevi quindi di imbarcare parecchi gol, almeno nelle prime partite).

Tecnicamente parlando, il gioco mostra diversi miglioramenti rispetto alla passata edizione. Tralasciando per un secondo il fattore animazioni, benedetto dall’Hypermotion Technology, i dettagli di spalti, pubblico, giocatori, bordo campo ed illuminazione globale, sembra finalmente rendere onore alla potenza delle console di nuova generazione. Nonostante tutto, è un peccato notare come manchino ancora parecchi volti, specialmente nel nostro campionato, o come altri non vengano aggiornati da diverse stagioni (per fare un esempio, il modello facciale di Quagliarella è lo stesso di quando giocava nella Juventus, circa 11 anni fa). Anche sul discorso licenze è bene stendere un velo pietoso: sembra infatti che la situazione sia peggiorata rispetto allo scorso anno, con mancanze gravi come Roma, Lazio, Juventus e Atalanta.

Come sempre, ottima la scelta delle musiche e, nel nostro caso, non possiamo esporci sulla valutazione della telecronaca italiana, visto che abbiamo messo le mani sulla versione inglese “locked” sul fronte traduzione.

Concludendo…

“Quando il gatto non c’è, i topi ballano…” recita un famoso proverbio italiano. Ebbene, questo FIFA 22 approfitta in maniera intelligente della quasi totale assenza di concorrenza (la situazione eFootball è, ad oggi, ancora abbastanza tragica), rilasciando un buon capitolo, almeno nella sua controparte next gen. Ottimo sul fronte modalità – che hanno giovato di alcune generose aggiunte che mancavano all’appello – e improntato al realismo sul fronte gameplay, scadendo purtroppo in diverse, gravi, problematiche che, ahinoi, ne compromettono il quadro generale. Nonostante tutto, per gli appassionati di calcio, FIFA 22 rappresenta un acquisto pressoché obbligato per tutti i possessori di console PS5 e Xbox Series S/X.

CI PIACE
  • Modalità a giocatore singolo rivalutate
  • Impressionante, contenutisticamente parlando
  • La tecnologia Hypermotion aggiunge un oggettivo realismo alle partite giocate
NON CI PIACE
  • IA problematica
  • Fase difensiva da rivedere completamente
  • Difficoltà di gioco totalmente sbilanciata
Conclusioni

Non sarà il capitolo perfetto, ma EA Sports quest’anno ha confezionato un buon prodotto, pregno purtroppo dei soliti difetti che minano alla lunga l’esperienza di gioco. Encomiabile il lavoro svolto dagli sviluppatori per rivalutare le modalità a giocatore singolo (e non solo) da tempo un po’ bistrattate, che sapranno tenerci incollati al pad anche al di fuori delle solite sessioni online a FUT.

7.8Cyberludus.com

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Nerd purosangue classe 1992, si avvicina al mondo dei videogiochi grazie al SEGA Master System di sua madre. Destreggiandosi tra Alex Kidd e Sonic the Hedgehog, comincia a farsi una importante cultura videoludica a base di platform e beat ‘em up. Fedele seguace della “master race”, consuma giochi di ruolo dalla mattina alla sera, anche se la sua saga preferita rimane Grand Theft Auto degli inarrivabili Rockstar Games, che fin dal primo capitolo lo ha aiutato a diventare la brutta persona che imparerete a conoscere.

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