Alla pari di nomi altisonanti come Dragon Quest e Final Fantasy, la saga di “Tales of”, nel corso degli anni, ha saputo ritagliarsi una fetta di appassionati considerevole, soprattutto nella terra del Sol Levante. La saga di Bandai Namco, nata nel lontano 1995 con Tales of Phantasia – su SNES, ha vissuto di alti e bassi nel corso di questi – circa – vent’anni di storia. Dopo aver apprezzato l’ultimo capitolo, Tales of Berseria, che tra le nostre pagine si è aggiudicato un voto largamente positivo, arrivò l’annuncio – un po’ a sorpresa – di Tales of Vesperia: Definitive Edition, riedizione dell’apprezzato JRPG, approdato circa una decina di anni su Playstation 3 e Xbox 360. Fresco di una inedita localizzazione in italiano (il capitolo originale, infatti, contava solamente sulla lingua inglese – fattore che, di fatto, non gli ha permesso di venire apprezzato a dovere nel nostro paese) e di un comparto tecnico migliorato, siamo pronti a dirvi una nostra sul lavoro svolto da Bandai Namco su Tales of Vesperia: Definitive Edition – in versione Playstation 4.

Buona lettura…

La storia alla base di Tales of Vesperia si allontana un po’ da quelli che sono i canoni classici dei JRPG a cui siamo abituati dove, appunto, un “eroe prescelto” si prepara a sconfiggere il cattivone di turno. Sia chiaro, nella produzione targata Bandai Namco i cliché tipici del genere non mancano ma, per dovere di cronaca, è opportuno segnalare che si tratta comunque di una tra le produzioni più originali degli ultimi anni, in termini puramente narrativi.

Tales of Vesperia: Definitive Edition, così come l’originale, ci porta a Terca Lumireis, mondo dove terre e oceani si estendono oltre i limiti della conoscenza. La popolazione, da anni impegnata nella lotta contro i mostri, si affida ad una fonte di energia chiamata Blastia, utilizzata per fornire risorse e protezione alle grandi città.

Yuri Lowell, il protagonista principale dell’avventura.

Appena terminata la sequenza introduttiva, prenderemo i panni di Yuri Lowell, ex Cavaliere Imperiale impegnato a investigare su un Blastia difettoso nei bassifondi della città. Yuri, ben presto, scoprirà che il Blastia – utile a portare acqua corrente nella parte povera della città – è stato in realtà rubato. Guideremo così, fin dalle prime battute di gioco, il giovane protagonista, impegnato ad inseguire un ladro fin nei quartieri più ricchi della capitale. Durante il nostro viaggio, Yuri farà la conoscenza di un colorito cast di personaggi, tra cui Estelle, una nobile abile nelle magie curative e Karol, un giovane cacciatore da poco separatosi dalla sua gilda.

Una volta completata la sequenza introduttiva, il mondo di gioco si presenta piuttosto vasto e variegato.

La trama si svolge in maniera piuttosto classica: dopo l’inizio, che si svolgerà in un’area di gioco piuttosto circoscritta, si aprirà la mappa di gioco in tutta la sua interezza: città, dungeon, foreste e aree speciali si dipaneranno dinanzi ai nostri occhi, dandoci modo – inoltre – di accrescere il nostro party, piuttosto variegato, caratterizzato da un cast di personaggi ottimamente caratterizzato. La trama di gioco ci terrà impegnati, circa, per una sessantina di ore – nel caso decidessimo di preoccuparci della sola questline principale. Potenziamenti, dungeon e quest secondarie, riusciranno – come sempre – ad accrescere esponenzialmente il fattore longevità, arrivando a toccare picchi piuttosto alti, anche se in linea con gli standard del genere.
A convincere appieno, tuttavia, è la direzione artistica generale che propone, come nell’originale, ottime sequenze d’intermezzo in stile anime (come la sequenza introduttiva musicale che, a tutti gli effetti, sembra essere la sigla di una serie animata giapponese) che ci terranno compagnia in molteplici occasioni, dall’inizio alla fine dell’avventura.

Battle system a turni? Ciaone!

Tales of Vesperia: Definitive Edition, come l’originale, utilizza una variante del Linear Motion Battle System – da sempre marchio di fabbrica della serie Tales of – che ricorda, per certi versi, il sistema di combattimento di un picchiaduro piuttosto che quello di un gioco di ruolo. La variante utilizzata in Tales of Vesperia è chiamata Evolved Flex-Range Linear Motion System System, nel quale le battaglie si svolgono in “aree circoscritte”, isolate dall’ambiente esterno, nel quale il nostro party (un personaggio controllato da noi e gli altri tre dall’IA di gioco) si appresta a combattere contro gruppi di nemici, più o meno numerosi. Poco e nulla è cambiato dalla precedente edizione ma, anche se Tales of Vesperia è ben lontano dai dinamismi action tipici di Action JRPG come Kingdom Hearts e Final Fantasy XV, abbiamo apprezzato la volontà del team nel differenziarsi a dovere dalla “concorrenza”.

L’Evolved Flex-Range Linear Motion System System promette una certa dinamicità.

Sul fronte contenuti aggiuntivi il pacchetto proposto da Bandai Namco non si allontana di molto rispetto a quello proposto dieci anni fa. Qualche costume aggiuntivo, due membri del party addizionali (Patty Fleur e Flynn Scifo) e qualche traccia musicale bonus sono alcune delle novità di questa Definitive Edition che, senza dubbio, punta forte sulla componente “localizzazione” per accaparrarsi una fetta di pubblico italiano. La traduzione in lingua italiana rappresenta, in questo caso, un valido motivo per portarsi a casa il JRPG in questione visto che, come già accennato precedentemente, la versione uscita nel “lontano” 2009 contava sulla sola localizzazione in lingua giapponese e inglese.

Il fascino del cell-shading

Il fascino del comparto tecnico stile “anime” dell’edizione originale, è rimasto pressoché immutato in questa Tales of Vesperia: Definitive Edition. Le sequenze animate in puro stile giapponese, un design dei personaggi colorato e cell-shading puro, riescono – in qualche modo – a mantenere il livello puramente grafico su standard qualitativi discreti, pur sfigurando se messo a confronto con le attuali produzioni (stiamo pur sempre parlando di un motore grafico con dieci anni sul groppone). A livello di prestazioni, abbiamo avuto modo di provare Tales of Vesperia: Definitive Edition su Playstation 4 Pro dove, il titolo Bandai Namco, offre una risoluzione a 1080p, con un frame rate – stabile – sui 60 fps.

Buona la colonna sonora – soprattutto il brano introduttivo dell’intro – che ci terrà compagnia con melodie azzeccate per tutta la durata dell’avventura. Da segnalare la possibilità, in fase di avvio del gioco, di cambiare la lingua dell’audio, scegliendo tra inglese e giapponese.

Concludendo…

Tales of Vesperia: Definitive Edition è una tra le poche, recenti, remastered degne di esistere. Il titolo, originariamente uscito su Playstation 3 e Xbox 360 nel 2009, non vantava infatti di una localizzazione in lingua italiana, peculiarità che – di fatto – allontanò moltissimi potenziali acquirenti. Nonostante il peso degli anni inizi a sentirsi, Tales of Vesperia rimane un titolo consigliatissimo a tutti gli appassionati del genere e della serie, desiderosi di gettarsi a capofitto in una longeva avventura nelle lande di Terca Lumireis.

CI PIACE
  • Nonostante gli anni sulle spalle, rimane un ottimo esponente del genere
  • Longevo
  • Finalmente localizzato in italiano!
  • Combat system interessante...
NON CI PIACE
  • ...seppur molto macchinoso nelle prime fasi di gioco
  • Graficamente sente un po' il peso degli anni
  • Contenutisticamente offre poco in termini di novità
Conclusioni
Nonostante i dieci anni sul groppone, Tales of Vesperia: Definitive Edition si conferma un ottimo esponente del genere JRPG. Finalmente localizzato in lingua italiana, il titolo Bandai Namco saprà intrattenervi per decine di ore, anche considerati i vari limiti di un prodotto palesemente non "next-gen".
7.5Cyberludus.com

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Nerd purosangue classe 1992, si avvicina al mondo dei videogiochi grazie al SEGA Master System di sua madre. Destreggiandosi tra Alex Kidd e Sonic the Hedgehog, comincia a farsi una importante cultura videoludica a base di platform e beat ‘em up. Fedele seguace della “master race”, consuma giochi di ruolo dalla mattina alla sera, anche se la sua saga preferita rimane Grand Theft Auto degli inarrivabili Rockstar Games, che fin dal primo capitolo lo ha aiutato a diventare la brutta persona che imparerete a conoscere.

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