Lanciato qualche anno fa per PC e portato successivamente su PlayStation 4 con un nuovo motore grafico, The Vanishing of Ethan Carter è finalmente sbarcato anche sulle console Xbox. Il titolo sviluppato dai polacchi di The Astronauts giunge in fine nella sua forma più completa, con nuove opzioni grafiche sia per Xbox One che Xbox One X, sulla quale potrà usufruire di asset in 4K. Chi già ebbe occasione di giocarci troverà piacevole immergersi nuovamente nei panni di Paul Prospero, chi invece è alla sua prima volta resterà inevitabilmente conquistato non solo dall’aspetto tecnico ma anche e sopratutto dalla storia.
Benvenuti a Red Creek Valley, ridente comunità
C’è qualcosa che non va a Red Creek Valley. Paul Prospero, investigatore del paranormale che ne ha viste tante nella sua carriera, lo sa bene. Siamo nel 1973 e sta lavorando a quello che sarà il suo ultimo caso, la scomparsa di Ethan Carter, un ragazzino della zona. Prospero a differenza dei suoi colleghi possiede l’abilità di poter vedere frammenti del passato e se necessario di poterli mettere insieme, ricostruendo vicende ormai obliate. Nei suoi panni quindi inizieremo la nostra indagine e pian piano, tramite le sue acute osservazioni, riusciremo a farci un’idea più chiara e inquietante della situazione.
The Vanishing of Ethan Carter fa della narrazione e dell’esplorazione il suo punto di forza, una narrazione non guidata, libera al punto che il giocatore prima di lasciare un luogo non potrà fare altro che chiedersi se c’è ancora qualcosa di importante da scoprire. L’immersione nel mondo di gioco è quasi totale, infatti non avremo nessuna interfaccia a schermo (su questo aspetto ritorneremo dopo) se non alcuni indicatori e parole in determinati punti che permetteranno di mettere in moto la parte ludica della produzione. L’ambientazione a conti fatti non è immensa, tutt’altro, ma la sua intelligente realizzazione la fa sembrare molto più estesa. Seguendo le rotaie dal ponte alla vicina zona boschiva e guardando a destra verso la diga, la sensazione è di essere in un mondo vivo e autosufficiente in cui la natura ha nuovamente reclamato molti degli spazi concessi in precedenza agli uomini. In ogni caso il giocatore è libero di esplorare in lungo e in largo la mappa di gioco senza alcuna restrizione, al punto che penso sia possibile raggiungere la fine del gioco anche senza risolvere i delitti.
Tra giallo e paranormale
Ebbene sì, perché di delitti si tratta e di vari enigmi ambientali, i quali compongono la parte ludica del gioco. Se i secondi possono in qualche modo essere tralasciati, l’analisi delle scene del crimine e la ricostruzione degli accadimenti è invece molto importante. Come detto in precedenza, Prospero ha la capacità di vedere i frammenti del passato. Per farlo dovrà analizzare tutti gli oggetti presenti nei luoghi dei delitti, solo allora avrà una visione completa dell’accaduto, nella quale potrà ricostruire la sequenza esatta dei fatti. Una volta trovata potremo assistere al loro svolgimento e iniziare a farci un’idea di cosa è effettivamente successo. Padroneggiate le meccaniche e continuando nell’esplorazione ci renderemo conto che l’ambientazione contribuisce in modo indispensabile alla creazione di uno stato d’animo che ci accompagnerà fino alla fine del gioco. Angoscia, inquietudine e a tratti paura, insieme ai frammenti di storia che ci verranno dati dalla risoluzione dei casi creeranno un miscuglio di sensazioni magistralmente coinvolgenti. Se c’è una critica che può essere mossa a tutto questo è sicuramente l’eccessiva semplicità del tutto. Non c’è una vera e propria sfida nella risoluzione dei casi e ciò lascia un po’ di amaro in bocca.
Xbox One e Xbox One X
I ragazzi di The Astronauts non si sono risparmiati nella realizzazione di questa versione per le console di casa Microsoft. Sulla Xbox One base il gioco è ben ottimizzato a una risoluzione di 1080p, il frame rate invece può sia essere bloccato a 30 che essere lasciato sbloccato (a questo proposito, per avere un’esperienza più solida, è consigliabile lasciarlo bloccato). Riguardo Xbox One X, il gioco può essere impostato a 4K, 1440p e 1080p. Anche qui è possibile bloccare il frame rate a 30 o lasciarlo libero con picchi tra i 50 e i 60. È possibile inoltre, per entrambe le macchine, aumentare o diminuire l’orizzonte visivo. C’è da segnalare la “Modalità Libera“, presente solo in questa versione, che permette di immergersi nell’ambientazione senza alcuna restrizione dovuta alla storia. In fine, tornando al discorso della mancanza di interfaccia di gioco accennato due paragrafi fa, nelle opzioni è possibile abilitare il puntatore a schermo, utile a chi necessita di una mano quando c’è da interagire con l’ambiente.
Concludendo…
The Vanishing of Ethan Carter è un gioco immersivo di grande caratura. L’ambientazione ottimamente riuscita trasmette un groviglio di sensazioni che vi porterete dietro anche dopo aver portato a termine l’avventura. La storia si dipanerà in modi interessanti lasciandovi di stucco, mettendo anche una pezza all’eccessiva semplicità dei casi da risolvere. Tecnicamente ci troviamo di fronte un’ottima conversione, quale che sia la Xbox One che possediate e non mancheranno i momenti in cui senza accorgervene vi ritroverete a contemplare i meravigliosi paesaggi di Red Creek Valley.