Uno strano caso di continuità
Trials & Tribulations è il terzo capitolo di una trilogia targata Capcom, titolo rilasciato su Gameboy Advance nel 2004 e proposto nuovamente su Nintendo Ds anche per i paesi extranipponici. Se in Giappone le cose sono andate ben due volte per il verso giusto, la stessa cosa non poteva essere in Europa, ed infatti il titolo ha sofferto un lungo travaglio prima di venir pubblicato nel vecchio continente, tanto da farlo rilasciare addirittura dopo il quarto capitolo. Il gioco, dopo aver avuto numerosi problemi a causa della certificazione per l’età consigliata, fa la sua comparsa sulla scena ludica italiana rendendo felici i fan del nostro paese.
Silenzio in aula.
Per chi non conoscesse la saga di Ace Attorney, è bene premettere cosa bisogna aspettarsi da questo titolo. Il gioco, sebbene unico nel suo genere, è un’avventura grafica con momenti tipici dei punta e clicca, e propone l’esperienza di vestire i panni di un avvocato difensore pronto a contendersi a spada tratta il verdetto con i vari procuratori che lo affronteranno nel corso del gioco. Il paese scenario di questi processi è del tutto fittizio e propone un sistema legale fantastico ove per vincere le cause è necessario dimostrare ogni cosa proponendo prove su prove. Il gioco quindi, in un’epoca dove il casual gaming è abbracciato dalle grandi masse e gli hardcore gamer si lanciano in carneficine e scontri a fuoco, è un titolo che punta alle capacità intellettive del giocatore, che con le sue sole forze deve riuscire a portare a galla la verità.
Obiezione!
Anche Trials & Tribulations abbraccia struttura e dinamiche offerte anche nei precedenti episodi. Il gioco è composto da cinque casi, che sebbene si svolgano in momenti storici differenti, sono legati da un filo conduttore. La prima fase offerta dal caso è investigativa: il nostro eroe Phoenix Wright (impersonato da noi in prima persona in questa fase) esaminando, tramite una vincente struttura punta e clicca, la scena del crimine ed interrogando i vari personaggi dovrà raccogliere tutte le prove necessarie da portare in tribunale. Non solo, grazie al potere di uno speciale pendaglio avremo la possibilità di visualizzare i segreti che i vari interlocutori ci nascondono, anche se solo grazie alle nostre capacità deduttive potremo far si che questi ci vengano rivelati. Una volta raccolti tutti gli elementi necessari ci sposteremo nel cuore del gioco: il tribunale.
Un attimo!
Il tribunale offertoci da Ace Attorney è ben diverso da quello che ci si aspetta. Avvocati e Procuratori si affrontano in uno scontro di cervelli, dove bluff e tecniche interrogatorie portano la ragione dalla loro parte. La sfida si svolgerà durante il controinterrogatorio dei testimoni: starà a noi, infatti, scovare le contraddizioni nelle loro deposizioni, e i nostri avversari faranno di tutto per tenerle nascoste in nome della loro “giustizia”.
Maschere e impermeabili
La forza dell’universo di Ace Attorney è quella che in molti titoli è un elemento secondario: la storia e i personaggi. I casi presentano vicende incredibili, quasi paradossali, dove geni del crimine riescono sempre ad incastrare poveri innocenti, e solo al termine del caso sarà possibile fare luce sulla verità. Le storie proposte risultano talmente ingarbugliate e complesse che anche chi ha già affrontato i precedenti capitoli avrà delle difficoltà, e sarà quindi possibile avere il quadro completo solo al termine del caso. I personaggi proposti dalle vicende sono fra le personalità più buffe e incredibili mai incontrate nell’universo videoludico, personaggi che si fanno amare o odiare con una tale facilità che non potrete più fare a meno di questa saga. Phoenix Wright dovrà vedersela con Godot, procuratore avvolto in una maschera (nel vero senso della parola) di mistero, il sottopagato ispettore Gumshoe, che subisce sempre la collera dei procuratori ed il cui lavoro è costantemente oscurato dal loro ego e narcisismo, e tanti altri, che renderanno ogni caso come un episodio di un anime, portando il giocatore a voler ogni volta sapere come continua la vicenda.
CONCLUSIONE
Trials & Tribulations, come già anticipato, raccoglie tutta l’eredità dei predecessori senza portare novità al gameplay, trovando nella continuità delle scelte la sua forza. Le storie ancora una volta sono inscenate da schermate e personaggi semi-animati in stile anime, con musiche suggestive che contribuiscono a creare l’atmosfera e la drammaticità delle scene. La riedizione del titolo è inoltre impreziosita da alcune libertà prese sulla versione originale come alcune citazioni di fatti/opere recenti (vedi la battuta «Questa è follia!» «No, questa è Sparta!») che, oltre a contribuire al filone goliardico comunque abbracciato dal gioco, non possono che rendere ancora più partecipe il giocatore di un universo di per sé già coinvolgente.
Marco “Revolver52” Rubino