Sacred 2 era approdato sui monitor Pc poco più di sei mesi fa. Atteso da milioni di ammiratori, stregati dal primo Sacred, campione di vendite che era stato elevato a degno erede di quell’eterno gioco che risponde al nome di Diablo.
Al momento della sua uscita per computer Sacred 2 era costellato da piccoli e grandi difetti, che non pregiudicavano l’esperienza di gioco, ma, sicuramente, lasciavano un retrogusto amaro a chi affrontava il nuovo titolo di Ascaron. Dopo svariate patch, il titolo ha cominciato a mietere più consensi, ma i dubbi per questa versione “da console” erano più che legittimi. Saranno riusciti gli sviluppatori ad adattare al meglio un gioco di ruolo d’azione che fa dell’immediatezza e dell’ottimale uso di mouse e tastiera il suo talento indiscusso? Ma la cosa più importante è: soffriremo di quei fastidiosi bug che presentava il gioco al momento della sua uscita?
LA GUERRA PER ANCARIA APPRODA SULLE NUOVE CONSOLE
Anche se è il successore di Sacred, l’ultima fatica di Ascaron, racconta una storia avvenuta prima. Gli Alti Elfi hanno corrotto il creato dal momento in cui sono entrati in possesso dell’energia T, che prima di allora era esclusivo appannaggio degli Dei. Per colpa dell’incuria e dell’arroganza di questa razza, lentamente e inesorabilmente, quanto c’era di buono nel Mondo ha cominciato a corrompersi e a perdersi. Strane creature cominciarono a calcare lande e praterie, mettendo a ferro e fuoco tutto ciò che incontravano sul loro cammino. La battaglia per Ancaria -il continente in cui agiremo- è appena cominciata, e alcune razze si sono coalizzate nel tentativo di aiutare gli ultimi serafini per salvare il mondo dalla rovina, o per condannarlo definitivamente.
Il gioco si presenta più che bene, con un menù facilmente consultabile ed estremamente intuitivo. Con pochi comandi di joypad potremo raggiungere tutte le opzioni di nostro interesse, senza troppi affanni. Le nostre uniche preoccupazioni dipenderanno dalla volontà di collegarci subito ai server di gioco -per creare una partita multiplayer o per unirsi ad una esistente- e dal personaggio che preferiremo controllare durante l’avventura.
I personaggi a nostra disposizione sono: il guerriero ombra, la driade, l’alta elfa, la serafina, l’inquisitore, il guardiano del tempio. Rispettando alla perfezione ogni cliché che riguarda i giochi di ruolo, avremo quindi a disposizione il classico guerriero, che preferirà il combattimento corpo a corpo; il mago che prediligerà gli incantesimi elementari; il difensore della natura con arco e frecce, e personaggi più equilibrati come la serafina, il guardiano del tempio e l’inquisitore che uniranno discrete doti combattenti ad altrettanto validi incantesimi.
In Sacred 2 l’azione è la padrona indiscussa del tempo a nostra disposizione. Fin dal principio, infatti, a prescindere dalla scelta del personaggio, saremo chiamati a combattere per sopravvivere e per guadagnare oggetti preziosi, equipaggiamenti, e i fatidici punti esperienza. La principale occupazione del giocatore sarà quella di annullare le distanze che lo separano dal prossimo obbiettivo, e di “menar le mani” durante il tragitto a tutto quello che si muove sullo schermo. “Tutto qui?” direbbero alcuni, noi rispondiamo che questa è la quintessenza del gioco di ruolo d’azione, quindi, non lo consiglieremmo mai ai puristi che adorano perdersi nelle infinite riflessioni di Oblivion e Fallout 3.
Visivamente parlando, assistiamo ad un buon lavoro svolto da Ascaron. Essendo questo un titolo multi-piattaforma, non può dare fondo alla potenza offerta dalle console quali Playstation 3 e Xbox 360. Al di là di questi limiti, Sacred 2 riesce a dire la sua, specialmente per quanto concerne l’illuminazione, la gestione delle ombre dinamiche, le animazioni dei personaggi e gli effetti speciali degli incantesimi. La cura per i dettagli, a tratti, rasenta la perfezione, specie al massimo livello di zoom, in cui noteremo ogni stelo d’erba e la nostra ombra deformarsi realisticamente su di essi, la luce che filtra dagli alberi, il bagliore delle corazze e delle armi insieme ai loro finimenti, senza tralasciare le leziosità degli abiti, i sentieri di pietre, le coste oceaniche e i ruscelli.
Ciò che lascia perplessi, invece, è l’intelligenza artificiale che rasenta lo zero; in poche parole i nemici si limiteranno ad assaltarci a testa bassa, senza una minima velleità tattica, alla completa mercé delle nostre armi o dei nostri devastanti incantesimi. I personaggi non giocanti, invece, sono ben lontani da quanto è stato visto in azione in Oblivion (solo per citare un esempio): quelli vitali per le missioni saranno in eterna attesa del nostro arrivo e della nostra interazione. Gli altri saranno sempre al proprio posto, come se ci aggirassimo in un coloratissimo “presepe” da esplorare e da scoprire.
Un plauso va fatto al comparto sonoro, perché se è vero che gli effetti di armi, corazze e incantesimi, si attestano nella media, la presenza di una colonna sonora affidata al famoso gruppo metal dei Blind Guardian è una chicca veramente leziosa. Grazie all’appoggio di questi talentuosi artisti, assisteremo ad una delle più belle introduzioni in computer grafica mai realizzate, e a musiche molto coinvolgenti durante le nostre avventure.
UN MONDO INTERO A DISPOSIZIONE E POCHE COSE DA FARE
La mappa di Ancaria è enorme, impareremo in fretta a non sottovalutare l’utilità dei numerosi portali di teletrasporto, disseminati in maniera certosina. Non abbiamo avuto l’ardire di attraversarla tutta a piedi, ma si tratta di svariati chilometri quadrati di superficie che aspettano solo di essere esplorati e superati. In un mondo così grande e variegato come quello di Sacred 2, non mancheranno numerosi scorci evocativi e paesaggi degni di essere immortalati in una cartolina. Sebbene le tinte usate dagli sviluppatori siano estremamente allegre e sgargianti, ciò non toglie che il lavoro svolto sia encomiabile.
Oltre ai comodi teletrasporti, il personaggio controllato dal giocatore, dopo un certo livello potrà godere dei servigi di una cavalcatura. Queste non saranno semplici cavalli, come nel primo Sacred, ma creature uniche e speciali, una per ogni classe.
Il numero di oggetti, armi e pezzi di armatura, è prossimo alle migliaia, e non sarà semplice gestire tutto ciò che decideremo di portare con noi. Contrariamente a quanto accade negli altri Gdr, non sarà visualizzato uno zaino o la capienza dell’inventario a nostra disposizione. Man mano che si procederà nell’avventura, gli oggetti si accumuleranno nell’apposito menù a scorrimento e potremo sviscerarne le qualità con la semplice pressione di un tasto dorsale. La cosa è più facile da gestire che da descrivere, sembra proprio che grandi sforzi siano stati fatti per rendere la navigazione dell’inventario massimamente comoda e intuitiva. La missione è sicuramente riuscita, di fatto, sembrerà di giocare ad uno dei tanti giochi di ruolo giapponesi. La differenza da questi ultimi sta nel fatto che la consultazione dell’inventario e delle schede del personaggio non attiveranno la pausa del gioco. Bisognerà quindi fare attenzione a dove decideremo di fermarci, per occupare la nostra visuale a favore della gestione dell’alter-ego.
Al di là di un’intelligenza artificiale deficitaria e una scarsa interazione con l’ambiente, nel novero dei difetti di questo interessante Gdr va ricordato l’approccio alle missioni, sia principali che secondarie. Se il perseguimento dei compiti principali aiuterà a sviluppare la trama del gioco, lo stesso non si può dire per le missioni secondarie, utili soltanto per aumentare l’accumulo di punti esperienza e quindi per migliorare le caratteristiche del nostro personaggio. Nonostante siano letteralmente centinaia, queste si riducono ad un’eterna corsa in giro per la mappa, per andare a massacrare qualcuno e per portare la ricompensa al diretto interessato. Peccato, perché il mondo di gioco è ben realizzato e vasto, percorrerlo per fare il “pony express” non è proprio il massimo che ci si aspetta.
CONCLUSIONI
Sacred 2 è un gioco di ruolo d’azione, che eredita la sua ragion d’essere da Diablo 2 e cerca di affermarsi come una valida alternativa in questo genere inaugurato da Blizzard Entertainment. Pur riconoscendo un ottimo lavoro svolto, per colpire l’attenzione di tutti coloro che cercano immediatezza, azione e poca riflessione, qualcosa è andata perduta per strada. Il grado di sfida offerto dai nemici è tutto da discutere, la monotonia provocata dalle missioni secondarie non rende giustizia al background narrativo e alla bellezza dell’ambientazione. Questa versione “next-gen” di Sacred 2 sembra aver risolto tutti i problemi legati alla programmazione -quali bug e altri difetti- ma resta latente la sensazione che qualcosa in più poteva essere fatto.
Antonio “Aurenar” Patti