Nel 2017, con Assassin’s Creed Origins, Ubisoft riuscì a rilanciare dignitosamente il noto franchise che dal 2007 ha macinato milioni e milioni di vendite ma che aveva subito un brusco calo con Assassin’s Creed Unity e Assassin’s Creed Syndicate. Nonostante la promessa dell’azienda francese di non riproporre più la serie a cadenza annuale, ad appena un anno di distanza dal buon Origins, esce Assassin’s Creed Odyssey. Questo capitolo nasce con l’obiettivo di proseguire e migliorare il percorso da GDR iniziato dal predecessore, Ubisoft è riuscita proporre un videogame memorabile o siamo di fronte ad un semplice more of the same?
L’odissea di Alexios e Kassandra
Rispetto ad Origins, Assassin’s Creed Odyssey scava ancora di più nel passato portandoci nell’antica Grecia afflitta dalla guerra del Peloponneso. Come da tradizione per la serie, l’ambientazione proposta è riprodotta in maniera eccezionale con una cura dei dettagli quasi maniacale. L’arcipelago greco permette di esplorare paesaggi da sogno, da isole selvagge ed incontaminate a splendide città del passato come Atene o Corinto, riprodotte fedelmente e incontrare personalità del calibro di Socrate, Pericle, Ippocrate e tantissimi altri!
Una caratteristica assolutamente nuova per la serie è la possibilità di decidere se vivere l’avventura con un personaggio maschile, Alexios, o uno femminile, Kassandra. Nonostante in fase di marketing Ubisoft abbia spinto fortemente su Kassandra, la nostra scelta è ricaduta su Alexios, giusto per una questione di immedesimazione di genere. La storia ha inizio in Cefalonia, una piccola e provinciale isola in cui il nostro protagonista si guadagna da vivere come “mysthios” (mercenario) al soldo dell’amico/datore di lavoro Marco. Attraverso una serie di flashback scopriamo le origini spartane e lo sconvolgente passato di Alexios che preferiamo non rivelarvi per permettervi di godere a pieno anche delle fasi iniziali della storia, vi basti sapere che pur essendo notevolmente diluita siamo stati coinvolti in una vera e propria odissea in giro per la Grecia, in una storia sorprendentemente interessante che ci ha fatto vivere diversi colpi di scena degno di nota e incontrare personaggi carismatici e ben caratterizzati.
Ma la trama di un Assassin’s Creed non vive solo di passato e, come di consueto, non mancano le sezioni ambientate nel presente in cui torna Layla, la “protagonista” di Origins, ancora intenta nel compimento della sua missione. Tra Animus, Abstergo ecc.. la storia del presente di Assassin’s Creed ci ha definitivamente stancati, sappiamo che sono caratteristiche fondamentali per la serie ma visto l’immenso stravolgimento del gioco a livello di gameplay vorremmo avere il piacere di godere del nuovo corso della serie senza dover necessariamente essere interrotti da noiose e superflue sezioni narrative ambientate nel presente, anche se fortunatamente si tratta di seccature sporadiche. Assassin’s Creed Odyssey (così come Origins) non ha più nulla da spartire coi vecchi capitoli della serie e vedere un titolo così promettente e coinvolgente incatenato alla lore di una serie fondamentalmente morta con la fine della storia del vecchio Desmond ci lascia un profondo rammarico.
Prima di passare all’aspetto più action del gameplay, vogliamo parlarvi dell’importanza dell’esplorazione e della libertà offerta in Assassin’s Cred Odyssey. Innanzitutto, a inizio gioco vi sarà chiesto di scegliere se giocare in modalità Esplorazione o alla classica maniera. La modalità Esplorazione disattiva gran parte degli indicatori e vi “imporrà” di scegliere la direzione da seguire per arrivare all’obbiettivo usando la mappa e orientandovi in base alle indicazioni fornitevi dai vari personaggi in giro per la Grecia. Tale feature, unita ad un level design intelligente e funzionale, rende l’esplorazione più avvincente e meno guidata e vi consigliamo caldamente di giocare Odyssey attraverso questa modalità, in modo da godervi a pieno lo splendido mondo di gioco messo in piedi dagli sviluppatori. Ad aiutarci avremo Icaro, un’aquila che come Senu in Origins ci aiuta nell’avere una visione più completa di cosa ci circonda e ci permette di marcare obbiettivi e punti d’interesse. L’esplorazione sarà importante anche per reperire risorse utili a migliorare, presso i fabbri nelle varie città, il nostro equipaggiamento. Immancabile ovviamente la classica sincronizzazione dai punti di interesse che permette come al solito di sbloccare il viaggio rapido in una determinata zona.
Anche in questo capitolo potremo muoverci in groppa ad un cavallo, in modo da velocizzare l’esplorazione. Possiamo dare il comando di spostamento automatico, in modo di goderci la passeggiata e il paesaggio senza toccare il pad o cavalcare personalmente il destriero. A tal proposito, il sistema di “guida” della nostra cavalcatura è molto semplicistico ma svolge egregiamente il compito di non rendere frustrante le fasi d’esplorazione, un aspetto su cui gli sviluppatori hanno riposto notevole attenzione, basti pensare che ci si potrà letteralmente lanciare da altezze vertiginose senza morire e arrampicarsi praticamente ovunque senza particolari limitazioni. Fondamentalmente la formula open world di Assassin’s Creed Odyssey pesca a piene mani dalle caratteristiche intrinseche del genere che siamo abituati a vedere da ormai 5-6 anni, a prova del fatto che Ubisoft ha voluto proporre un titolo vastissimo e ricco di attività senza però assumersi particolari rischi sotto il profilo dell’innovazione.
Le informazioni utili a recarci nei luoghi d’interesse saranno reperibili principalmente durante i dialoghi che, per la prima volta nella serie, offrono opzioni di risposta multiple dando al giocatore una notevole libertà d’approccio. Nella maggior parte delle conversazioni sono infatti presenti diverse opzioni che permettono di stravolgere l’esito del dialogo in questione, in questo modo possiamo plasmare il protagonista come meglio crediamo: possiamo interpretare uno spietato mercenario che pensa solo a sé, un benefattore sempre pronto ad aiutare il prossimo o un inguaribile latin lover intento a fare incetta di conquiste amorose grazie al nuovo sistema di romance. C’è da dire che generalmente i dialoghi non brillano per profondità, risultando spesso leggeri e scanzonati. Nella nostra prova non ci siamo vincolati a nessuna categoria ben definita, scegliendo di volta in volta l’opzione ritenuta più opportuna decidendo cosa dire dopo attente riflessioni o semplicemente in preda dell’istinto. Questa libertà d’approccio consente un grado di immedesimazione mai visto nella serie e possiamo dirci pienamente soddisfatti dell’inserimento di queste caratteristiche.
This is Sparta!
Oltre l’esplorazione, Assassin’s Creed Odyssey pone notevole importanza sul combattimento che è stato rifinito e migliorato rispetto ad Origins. Ci sono svariate tipologie di armi: archi con varie generi di frecce, mazze, spade, daghe ecc.. ognuna col proprio move-set e le proprie peculiarità. Se ne possono equipaggiare fino due contemporaneamente ed è possibile switchare durante il combattimento, scegliendo in base al nemico che ci troviamo dinnanzi. Possiamo avvalerci di attacchi leggeri, pesanti e di un nutrito e fondamentale set di abilità acquistabili con i punti esperienza guadagnati e utilizzabili sfruttando la barra adrenalina, un indicatore diviso in vari segmenti che si carica combattendo. In fase difensiva vi è la possibilità di effettuare schivate, capriole e soprattutto di sbilanciare i nemici attraverso un parry, la parata effettuata poco prima di subire un colpo che sbilancia e danneggia l’avversario. Non sono presenti scudi, quindi aspettatevi un sistema di combattimento molto versatile e frenetico, anche a causa dell’assenza di una barra della stamina. Livellando si guadagnano punti esperienza utilizzabili per acquisire le succitate abilità che sono suddivise in tre diversi rami: Cacciatore, Guerriero e Assassino. Cacciatore verte sul combattimento dalla distanza andando ad ampliare le possibilità offerte dal nostro arco, Guerriero si focalizza sullo scontro ravvicinato e comprende una serie di abilità offensive come l’iconico calcio di Sparta (Leonida… 300… avete sicuramente capito) mentre Assassino tratta le caratteristiche stealth del protagonista, dal rumore dei passi alla visibilità del personaggio. La deficiente intelligenza artificiale nemica sopperisce le proprie mancanze intellettive soverchiandoci in numero, nella gran parte delle situazioni ci ritroveremo da soli contro decine di avversari che andranno stanati in stealth finché possibile, per poi buttarsi in battaglia faccia a faccia. Purtroppo lo stealth non è particolarmente curato ed è un miscuglio di meccaniche vetuste: ci si nasconde tra i cespugli, si attirano dei nemici con il classico fischio e si eliminano con una semplice esecuzione. La scarsa IA rende questa pratica ancora meno stimolante e divertente ovviamente.
Tornano prepotentemente le fasi marittime, già viste in diversi capitoli della serie, che ci permettono di spostarci attraverso il vastissimo arcipelago greco e di confrontarci in intensi conflitti con le navi nemiche. Il sistema non differisce particolarmente da quanto visto in passato, si può attaccare dalla distanza o speronare gli avversari e, una volta abbattuti, abbordare la nave sconfitta e accaparrarsi risorse di varia natura. Anche l’Adrestia, la nostra trireme, ha un livello e va di pari passo con quello del personaggio, potremo inoltre potenziare la nave con varie possibilità, ad esempio incrementando la resistenza dello scafo per effettuare speronamenti più violenti, migliorare l’efficacia dei nostri arcieri o assoldando dei luogotenenti con abilità uniche in giro per la Grecia. Il discorso di qualche riga fa riguardante la semplicità d’utilizzo del cavallo vale anche per le sezioni navali, anch’esse molto arcade. Insomma, per assumere il controllo dell’Adrestia non dovrete certamente munirvi di patente nautica ma state certi che navigare di isola in isola risulterà un’esperienza favolosa.
Il livello è un attributo importantissimo per il personaggio, in base ad esso potremo equipaggiare o meno armature e armi e livellando aumentano salute e i vari tipi di danni che si possono infliggere. Anche i nostri nemici (e le varie regioni della Grecia) sono contrassegnate da un livello, saper combattere e sfruttare le abilità a disposizione sono caratteristiche importanti ma se doveste trovarvi a combattere con nemici con un livello più alto del vostro di tre o più punti, sarà quasi impossibile uscire vincenti dallo scontro. Le minacce che vi troverete davanti sono varie e diversificate: spartani, ateniesi, pirati, banditi, cacciatori di taglie, cultisti, bestie feroci e tanto altro proveranno a farvi la pelle, aspettatevi anche qualche interessante parentesi pericolosamente mitologica! In questo capitolo è inoltre presente una sorta di auto livellamento dei nemici che va di pari passo con quello del protagonista con lo scopo di rendere stimolanti anche le missioni che vi siete lasciati indietro nelle fasi iniziali.
Tante, tantissime attività secondarie
In diversi punti della campagna principale vi ritroverete a dover superare missioni ben oltre il livello del vostro personaggio, costringendovi a dover svolgere non poche attività secondarie per poter livellare ed essere pronti a tutto. Questa “costrizione” al grinding potrebbe non essere gradita ad alcuni giocatori anche se il mondo di gioco è talmente bello che perdersi nell’esplorazione e nello svolgimento di sub quest non pesa più di tanto. Assassin’s Creed Odyssey propone infatti una mole di attività da svolgere a dir poco impressionante, sono presenti innanzitutto tantissime missioni secondarie. Dobbiamo riconoscere con sommo piacere che oltre alle classiche ed immancabili quest “vai lì, uccidi cattivi, torna per la ricompensa” sono presenti missioni secondarie scritte con cura che presentano sottotrame interessanti, ce n’è veramente di tutti i colori e alcune di esse vi metteranno a che fare con boss e situazioni narrative degne di nota. Conoscerete tanti personaggi carismatici e in molti casi potrete entrare in contatto con essi anche in maniera più “intima”, flirtando e arrivando a giacere col personaggio in questione attraverso una scena che generalmente non fa vedere chissà che ma che lascia intendere a dovere il buon esito del tentativo di rimorchio. Presenti gli immancabili covi, forti e accampamenti da liberare e depredare e varie missioncine a tempo generalmente acquisibili dalle bacheche degli incarichi presenti nelle città.
Le vostre azioni non passeranno inosservate e qualcuno potrebbe decidere di mettere una taglia sulla vostra testa con la conseguenza che dei temibili mercenari girovaghino per cercarvi e stanarvi. Questi individui sono ben 50 ed eliminandoli scalerete una sorta di gerarchia, d’altronde anche voi siete dei mysthios (potrete anche stordirli ed ingaggiarli come luogotenenti dell’Adresia). Questi minacciosi individui cercheranno di farvi fuori anche nei momenti meno opportuni ma non temete, direttamente dal menù di gioco potrete istantaneamente pagare tutte le taglie sulla vostra testa e liberarvi momentaneamente della seccatura distogliendo l’attenzione dei mercenari dalla vostra testa semplicemente premendo un tasto, a quanto pare i pagamenti telematici e le comunicazioni via email esistevano già nell’Antica Grecia!
Siamo pur sempre nel bel mezzo del conflitto tra Sparta e Atene e avremo la piena libertà di agire attivamente per aiutare una delle due fazioni nella lotta per il predominio del territorio. Ogni regione “appartiene” infatti ad una delle due strapotenze e indebolendo il potere della nazione dominante potremo metterla alle strette e avviare una battaglia su ampia scala, caratterizzata da decine e decine di personaggi a schermo, utile a stabilire chi avrà il diritto di controllare la zona in questione. Chi ha fame di intense e caotiche scene di battaglia all’arma bianca, troverà in Assassin’s Creed Odyssey un degno erede di For Honor.
Di cose da fare ce ne sono altre ma risulterebbe eccessivamente prolisso star qui ad elencarvele tutte, l’esplorazione in Assassin’s Creed Odyssey vi porterà sempre a scoprire qualcosa di nuovo. La mappa di gioco è enorme, probabilmente la più vasta dell’intera serie e difficilmente potrete portare a termine la storia principale in meno di 40 ore. L’avventura ha, inoltre, un buon grado di rigiocabilità vista la presenza di più finali e la possibilità di variare situazioni di gioco grazie alla libertà di scelta proposta. Abbiamo giocato Assassin’s Creed Odyssey a livello “normale” e l’esperienza di gioco è risultata piacevolmente stimolante ma sono presenti altri tre livelli di difficoltà, uno più semplice e due più ostici. Chiude il quadro di personalizzazione della difficoltà la possibilità di gestire a piacimento il livello della mira assistita.
Fondamentalmente Assassin’s Creed Odyssey riprende la formula abbastanza collaudata già vista in Origins, che a sua volta prendeva spunto da vari altri titoli, limandone alcune imperfezioni e aggiungendo importanti aspetti ruolistici.
Bello l’Egitto ma vogliamo parlare della Grecia?
Assassin’s Creed Odyssey è realizzato con lo stesso motore grafico di Origins e si vede, graficamente il gioco offre un colpo d’occhio notevole valorizzando ottimamente la splendida ambientazione greca, è presente una credibile gestione dell’illuminazione, riflessi realistici, textures abbastanza definite, la resa del mare e delle onde è semplicemente spettacolare e anche i modelli poligonali sono di buona fattura. Per godere al meglio di tale bellezza visiva vi consigliamo di limitare l’HUD attraverso le impostazioni, in modo di godere di un’immersività maggiormente accentuata. Meno rifinite e dettagliate le cutscenes, forse a causa di una certa fretta in fase di sviluppo? Le animazioni generali sono buone ma migliorabili mentre quelle facciali, per quanto riguarda i personaggi più importanti, sono ottime a differenza di quelle delle comparse, decisamente sottotono. Non proprio pulitissime le animazioni del nostro cavallo e degli animali in generale che appaiono un po’ rozze. Ci è capitato qualche bug di lieve natura, nulla che potesse compromettere l’esperienza di gioco. Anche a livello artistico Ubisoft Quebec ha svolto un ottimo lavoro proponendo un’ambientazione egregiamente riprodotta, anche se abbiamo preferito l’antico Egitto visto in Origins, che appariva più cupo e allo stesso tempo maestoso… ma qui si tratta di gusti personali fondamentalmente.
Abbiamo giocato il titolo su PlayStation 4 Pro e, a parte qualche ritardo sporadico nel caricamento delle textures e dei caricamenti a tratti invasivi, siamo soddisfatti del lavoro d’ottimizzazione. I 30 fotogrammi al secondo sono abbastanza stabili e, se giocato su uno schermo compatibile, 4k e HDR danno quella spinta in più. Abbiamo avuto modo di testare il titolo anche nella versione base della console notando una qualità delle immagini meno pulita e una fluidità più claudicante in alcune situazioni particolarmente stressanti.
Chiudiamo parlando del comparto sonoro, caratterizzato da un ottimo doppiaggio italiano ( complimenti ad Ubisoft che continua a localizzare completamente i suoi open world, svolgendo un ottimo lavoro.), un sound design funzionale che grazie a feedback sonori aiuta nelle fasi stealth dandoci la possibilità di limitare l’interfaccia visiva senza subire nefaste conseguenze e degli arrangiamenti musicali epici, avvolgenti e contestualizzati che riprendono i classici temi della serie.
Concludendo…
Assassin’s Creed Odyssey è un titolo maestoso, probabilmente non si vedeva un GDR così completo e pregevole dai tempi di The Witcher 3: Wild Hunt. La scelta del personaggio con annessa personalizzazione caratteriale e la libertà di scelta nei dialoghi e nelle varie situazioni di gioco migliorano notevolmente l’aspetto ruolistico rispetto al predecessore. L’essere legato al pesante nome del franchise è un’arma a doppio taglio a livello narrativo e sicuramente il pacchetto offerto non brilla per innovazione ma funziona e coinvolge a dovere. Se mettiamo da parte il valore affettivo e il sentimento patriottico che ci lega allo storico Assassin’s Creed 2, non pensiamo di esagerare definendo Assassin’s Creed Odyssey come il miglior capitolo della serie.