Tra tutti i progetti su licenza finora annunciati da WB Games, Gotham Knights è sicuramente uno dei prodotti a cui ci siamo avvicinati con maggiori riserve. Il titolo, sviluppato dai ragazzi di WB Games Montréal (che già in passato ci avevano deliziato con il prequel della trilogia di Batman Arkham, con l’ottimo Origins), attinge a piene mani dall’immaginario del Cavaliere Oscuro di Gotham City, prendendo però le distanze dai celebri titoli della serie Arkham, collocandosi in un universo narrativo totalmente differente.
Un insolito mix di protagonisti, quattro per l’esattezza, e una pesante eredità sulle spalle saranno bastati a Gotham Knights per spiccare il volo e proporre, senza particolari riserve, un’esperienza next gen degna di essere chiamata tale, pur dovendo fare a meno del tanto amato “uomo pipistrello”?
Ve ne parliamo nella nostra recensione, relativa alla versione PC del titolo, che abbiamo avuto modo di spolpare nei giorni scorsi grazie ad un codice review fornitoci dal publisher.
Allacciate le cinture e preparatevi a planare sulla criminalità di Gotham City!
Batman è morto
Con questo breve quanto “potente” incipit narrativo, si apre la trama che farà da sfondo alle vicende di Gotham Knights.
Il filmato iniziale ci mostrerà un Bruce Wayne, aka Batman, impegnato in uno scontro all’ultimo sangue con una delle sue storiche nemesi, Ra’s al Ghul. Uno scontro epico, caratterizzato da una sequenza d’azione veramente ben diretta, che porterà, inevitabilmente, al “sacrificio finale” del Cavaliere Oscuro di Gotham. Un sacrificio che vedrà chiamare a raccolta i vari pupilli di Batman, i quattro eroi che, di fatto, comporranno il cast di protagonisti di questa iterazione videoludica: Batgirl, Nightwing, Cappuccio Rosso e Robin. Un gruppo insolito, non esente da trascorsi di violenza e odio reciproco che, volente o nolente, si ritroverà a sotterrare l’ascia di guerra per onorare la memoria di Bruce Wayne.
La città di Gotham è – per l’ennesima volta – in pericolo e solo questi eroi, con Batman fuori dai giochi, saranno in grado di salvarla.
Narrativamente parlando, Gotham Knights si appoggia ad una solida base narrativa anche se, onestamente, fatichiamo a comprendere la separazione di questo gioco dalla “lore” della saga degli Arkham visto che, anche in quel caso, la sparizione definitiva di Batman era uno dei risvolti narrativi dell’ultimo capitolo. Sembra infatti che in casa WB Games si sia optato per una “scissione” degli universi narrativi, facendo confluire tutta la lore degli Arkham nel prossimo grande titolo, ovvero Suicide Squad: Kill the Justice League e proponendo Gotham Knights come mero “spin off”. Nonostante questa preambolo, il gioco riesce comunque nell’intento di proporre una vasta gamma di interessanti spunti narrativi, oltre che vecchie conoscenze e nemici storici di Batman, tutti elementi che saranno apprezzati dai fan del fumetto o delle precedenti iterazioni videoludiche dedicate all’eroe mascherato.
Il gioco, pur affogato di missioni secondarie (di cui vi parleremo nel dettaglio più avanti), si completa in una decina di ore abbondanti, dandoci inoltre la possibilità di affrontare l’intera avventura in cooperativa, purtroppo solo a due giocatori (scelta un po’ bizzarra, considerando che il cast di protagonisti è composto da quattro elementi).
Gotham Knights non manca di onorare la tradizione dei capitoli della serie principale, proponendo una mappa farcita di collezionabili, che faranno contenti i vari giocatori completisti intenzionati ad esplorare la cupa cittadina in ogni anfratto.
Una Gotham City nelle nostre mani…o quasi
Gotham Knights si sviluppa come un gioco d’azione in terza persona, in maniera molto simile alla saga degli Arkham, appoggiandosi però ad una componente ruolistica estrapolata a piene mani da alcuni celebri “game as a service” sul mercato, come ad esempio Destiny o The Division. Il gioco ci permetterà di scegliere liberamente il personaggio principale, tra i quattro disponibili precedentemente citati, ed ognuno sarà caratterizzato da tre diversi alberi delle abilità. Completando missioni, indagini o crimini per la città otterremo punti esperienza che, inevitabilmente, faranno salire di livello il nostro eroe, in modo da poter spendere punti nei vari skill tree unici per ogni eroe.
La gestione dei costumi è apprezzabile e sarà possibile cambiarne ogni pezzo, che sia parte superiore o inferiore, e potenziarlo all’interno del Campanile, una sorta di hub centrale che fungerà da punto d’inizio per le nostre avventure, disponibile subito dopo il lungo prologo e tutorial. Il Campanile, inoltre, ci darà accesso a varie feature essenziali per i vigilanti di Gotham Knights, dandoci la possibilità, ad esempio, di cambiare personaggio attivo, accedere ai tutorial di combattimento e potenziare l’armamentario e costumi tramite i banchi da lavoro.
Sul fronte combat system, purtroppo, iniziano a palesarsi le grandi difficoltà e limiti di questa produzione. Da un lato è palese la volontà del team di sviluppo di “svecchiare”, in qualche modo, il free flow della serie Arkham, ma purtroppo il risultato finale è qualcosa che lascia parecchio l’amaro in bocca: Gotham Knights sostituisce la meccanica di parata del suo predecessore con una semplice schivata, che può dare vita a un potente attacco se la si esegue subito prima di essere colpiti. Per la maggior parte del tempo, tuttavia, ci siamo ritrovati a “schiacciare i tasti” e a spammare le abilità uniche di ogni personaggio. Sebbene il gioco inviti a eseguire gli attacchi speciali con un tempismo paziente e preciso, abbiamo avuto diverse difficoltà a seguire il ritmo imposto dal gioco. Anche i comportamenti, estremamente limitati, dei nemici non aiutano. Ogni tipo di nemico che cerca di essere “unico” ha in realtà pattern di attacco così chiari che abbatterlo sembrerà una semplice operazione di routine. Anche con alcune eleganti combo speciali, gli incontri diventano rapidamente ripetitivi e superficiali, perdendo l’impatto e la grazia, quasi simile ad una “danza”, che hanno reso i combattimenti nei giochi di Arkham così apprezzabili.
A non convincere, nuovamente, è l’impostazione open world del titolo WB Games Montréal che si appoggia, ancora una volta, ad un sistema oramai stantio e superato, fatto di crimini identici uno all’altro, missioni secondarie e collezionabili poco gratificanti. La Gotham City del gioco è forse la più grande occasione sprecata dagli sviluppatori: non fraintendeteci, il design decadente, che richiama molto quello visto nei film di Tim Burton, è ottimo, così come la presenza di iconiche location, tra cui la prigione di Blackgate e l’Iceberg Lounge, ma muoversi all’interno di essa, specialmente sfruttando l’unico veicolo a disposizione – la Batcycle – è un’esperienza a dir poco deludente, ben lontana dalla Batmobile di Batman Arkham Knight. La città pare vuota, morta, senza una reale attrattiva in grado di dare regalare incentivi al giocatore nell’esplorare e, come dicevamo, il sistema di guida proposto non riesce nemmeno nell’intento di proporre un movimento gratificante all’interno delle strade. La moto di Batman non regala alcun senso di velocità e il tutto è ancora più aggravato dai pesantissimi problemi di stuttering che affliggono il gioco allo stato attuale, ma di questo vi parleremo più nel dettaglio nel prossimo capitolo.
Le ombre del Cavaliere di Arkham
Sono già note, ai più, le varie problematiche tecniche che affliggono il gioco allo stato attuale. Come sappiamo, il gioco è un’esclusiva console di current gen e PC e, nello specifico, su Xbox Series S/X e PS5 Gotham Knights presenta una sola modalità grafica, con un limite – invalicabile – a 30 frame al secondo (non esente da frequenti cali).
Nella nostra analisi, tuttavia, ci siamo affidati alla versione PC del titolo e abbiamo avuto modo di provare a fondo l’avventura su una configurazione di fascia alta, carrozzata con una scheda video Nvidia RTX 3080 ti e un processore Ryzen 7 5800X – configurazione che, nonostante tutto, fatica a proporre una solido gameplay. Il titolo di WB Games Montréal pur appoggiandosi ad un consolidato Unreal Engine, fatica a mantenere un frame rate stabile, specialmente nelle sezioni di gioco all’esterno, culminando in costanti e problematici fenomeni di stuttering, che diventano ancora più “strazianti” nelle già citate fasi di guida a bordo della Batcycle.
Un vero peccato che il gioco sia afflitto da queste problematiche tecniche, considerato che siamo di fronte ad un titolo dalle apprezzabili componenti artistiche, specialmente per quanto concerne il design dei comprimari e degli storici nemici di Batman. Anche il design della stessa Gotham è apprezzabile, non spaccamascella ma comunque in grado di rendere lo scenario di gioco unico e “decadente”.
Sul fronte audio ci teniamo comunque a fare un plauso per la scelta musicale operata dagli sviluppatori. Ci sono dei momenti in cui i brani offrono un qualcosa in più alle sequenze di gameplay (viene da pensare al Livin’ La Vida Loca che farà da sfondo a una delle più folli missioni di gioco). Problematico, invece, il doppiaggio in lingua italiana, spesso fuori sincrono (peccato per non essersi affidato alla voce storica di Batman, Marco Balzarotti, nelle sequenze con lui presente), sorvolato scegliendo il voice over in lingua inglese dal menu iniziale.
Concludendo…
Gotham Knights è una grandissima occasione sprecata.
Un vero peccato che i ragazzi di WB Games Montréal che, in passato, ci avevano fatto vedere ottime cose con questa licenza, non siano riusciti a confezionare un’avventura solida ma, soprattutto, tecnicamente stabile dall’inizio alla fine. Le gravi problematiche che affliggono tutt’ora la versione PC ci spingono a consigliarvi di aspettare un po’ prima di mettere le mani su questo titolo, nella speranza che possa beneficiare di un revamp nei prossimi mesi.
Configurazione di prova:
Monitor: AOC CU34G2X/BK
Scheda video: GeForce RTX 3080 Ti
Processore: Ryzen 7 5800X
RAM: 16 GB DDR4