La HAL Laboratory dopo 30 anni torna con il diciassettesimo gioco principale dedicato al tenero batuffolo rosa. Da quando nel lontano 1992 uscì il primissimo Kirby’s Dream Land questa buffa saga ha proliferato tra alti e bassi ed eccola arrivare, tre decadi dopo, più vigorosa che mai con una inedita e piacevolissima visuale full 3D. Nonostante porti addosso il nefasto numero che tradizionalmente reca sfortuna, dobbiamo dire che i maghi giapponesi hanno saputo sfornare un titolo di primissimo ordine che sfrutta appieno la potenza della ammiraglia Nintendo… scopriamone insieme tutte le qualità.
Nei pochi secondi di introduzione vediamo il piccolo Kirby sul pianeta Pop che, a bordo della sua fida stella volante, vede avvicinarsi una preoccupante tempesta; avvicinandosi scopre nel suo epicentro una sorta di fenditura dello spazio che lo aspira con violenza al suo interno. Si risveglia quindi in una terra sperduta (da cui il titolo) ed inizia la ricerca dei suoi numerosi amici, i Waddle Dee, che sono stati resi nel frattempo prigionieri dal malvagio esercito delle bestie, che tiranneggiano queste lande sconosciute. Nonostante quest’ultima iterazione sia senza dubbio un prodotto maturo, anzi, sicuramente è il più completo in assoluto della saga, non va dimenticato che è comunque un gioco orientato ad un pubblico giovane, che non ha tempo né voglia di perdere tempo leggendo storie complesse o strappalacrime. Quindi il banalissimo incipit ha il solo scopo di dare un senso alle nuove peripezie del piccolo tubero rosa e sinceramente va bene così – chiunque si aspetti una trama articolata evidentemente deve rivolgersi altrove. Quello che conta davvero è che ci sia una moltitudine di nemici, tanti poteri e, sotto questo punto di vista, le aspettative non sono tradite!!
Un personaggio iconico!
Per chi non conoscesse il personaggio di Kirby è doveroso fare un piccolo preambolo. Si tratta di un eroe alieno che ha l’aspetto di una palla rosa con i piedi, all’apparenza molto tenero e soffice. Questo fatto però non deve ingannare, perché Kirby possiede un potere che lo rende temibilissimo: può generare dei vortici con la bocca per aspirare violentemente qualsiasi cosa; questo include cibo per recuperare energia, aria per fluttuare come un palloncino ed infine i nemici stessi! Questi possono poi essere letteralmente mangiati per assorbirne i poteri e modificaredi conseguenza l’aspetto del nostro eroe che muterà in accordo al nemico assimilato. Nelle varie repliche della saga, grazie a questo incredibile potere, si sono susseguite grande varietà di situazioni che hanno consentito ai vari titoli di cambiare radicalmente stile di gioco. Partendo dal semplice platform i vari Kirby sono passati dal beat’em’up allo shoot’em’up, il tutto farcito con molti elementi puzzle di vario genere. Il piccolo eroe poi non è il solo personaggio del franchise, perché nel suo ecosistema troviamo altri personaggi ricorrenti, ormai iconici, come i già menzionati Waddle Dee, MetaKnight e King DeDeDe – alcuni dei quali hanno anche trovato un loro degno posto nell’iconico roster di Super Smash Bros.
Poche novità, ma considerevoli!
Veniamo perciò all’ultima fatica degli HAL – Kirby e la Terra Perduta che, come abbiamo anticipato, è il primissimo titolo completamente in 3D della saga. Questa affermazione in realtà intende attestare che si tratta della prima volta dove Kirby è in grado di muoversi liberamente in una avventura tridimensionale, anche perché, tecnicamente, già le ultime iterazioni del gioco sfoggiavano una grafica tridimensionale. Manca ancora, è vero, il controllo della telecamera, che segue le gesta del nostro eroe da una posizione fissa, ma si tratta di una limitazione che risulta accettabile e non pesa davvero. Inoltra va considerato che in tutti gli intricati livelli ci sono numerosi segreti da trovare: aver potuto muovere liberamente la telecamera avrebbe forse reso la loro caccia troppo facilitata.
Altra novità di rilievo è la modalità “boccomorfosi” che consente al nostro eroe di inghiottire non solo nemici, ma anche oggetti inanimati di varie dimensioni assumendone la forma ed il controllo. Questo nuovo potere consente a Kirby di diventare cose davvero interessanti, come una piccola utilitaria, ma anche altre assurde come una rampa di scale o un cono stradale! Ogni oggetto inghiottito con questo potere offre un moveset tutto nuovo che permette a Kirby di sconfiggere nemici altrimenti invincibili, raggiungere posizioni inaccessibili, oppure semplicemente per proseguire nell’avventura. In generale questa possibilità è stata sfruttata con coscienza dagli HAL perché non ci sono livelli completamente incentrati su questa caratteristica, anzi, talvolta è opzionale farne uso. Sicuramente però è una trovata piacevole, a tratti esilarante, che arricchisce non poco l’esperienza di gioco sommandosi al già nutrito numero di poteri a disposizione del vigoroso tubero rosa.
Tanto contenuto
A conti fatti Kirby e La Terra Perduta è un titolo davvero ben concepito e realizzato, molto vario, estremamente giocabile ed è sostenuto da un comparto tecnico di prim’ordine. Ovviamente c’è anche la consueta e divertente modalità coop su schermo condiviso dove si prendono le redini di Waddle Dee Bandana per assistere Kirby nei combattimenti, nella raccolta oggetti, ma niente poteri o trasformazioni. Se speravate, come noi, di poter scegliere tra un nutrito gruppo di personaggi, rimarrete delusi: Waddle Dee è il solo avatar disponibile per il secondo giocatore.
Come tradizione di questa serie la difficoltà si orienta su un livello decisamente basso, anche nella modalità più ardua proposta, la modalità Tempesta. Evidentemente non sarà un’impresa complessa completarlo nell’arco di 8-10 ore, anche se, grazie alle numerose e carinissime action figure collezionabili da cercare nei livelli, c’è un buon fattore di rigiocabilità che non va ignorato. Oltre a questo è anche presente il villaggio dei Waddle Dee, una sorta di zona dove Kirby può fare spese spendendo le stelline raccolte durante i livelli per potenziare i suoi poteri e renderli ancora più devastanti. Ci sono anche tutta una serie di edifici da costruire che si sbloccano man mano che vengono salvati i suoi piccoli amici – un piacevole incentivo che aumenta ulteriormente la longevità del titolo in esame.
Comparto tecnico
Kirby e La Terra Perduta è un titolo che fa uso di un engine evoluto, impossibile non notare una decisa maturità nei modelli e negli scenari creati dagli HAL rispetto al passato. Il comparto grafico è solido e pulitissimo, ogni oggetto o paesaggio è stato assemblato con maestria e sfoggia texture di grande qualità. L’unica nota negativa è che, talvolta, si possano notare alcuni vistosi cali sul framerate; alla fine non sono poi tanto frequenti o fastidiosi, ma se si gioca in coop ci si fa molto più caso. I personaggi ed i nemici, inclusi gli enormi boss, sono molto curati tanto che a tratti possono essere paragonati, in termini di qualità, a quelli di capolavori come Super Mario Odyssey, anche se qui le animazioni appaiono meno fluide. Il comparto audio include il classico “more of the same” e ovviamente non mancano i vari ritornelli della saga, ma vi sono stati introdotti una buona dose di nuovi temi con melodie che passano dall’anonimo al molto accattivante.
Concludendo…
Quest’ultimo capitolo della saga di Kirby è probabilmente uno dei più maturi mai realizzati. Il gameplay è un saggio condensato dei titoli precedenti mentre il comparto tecnico di prim’ordine consolida una grafica di altissimo livello sul tenerissimo mondo del piccolo eroe rosa. Nonostante sia un’avventura non esageratamente lunga perché completabile sull’ordine delle otto – dieci ore di gioco, grazie ai collezionabili ed alle novità introdotte rende l’esperienza estremamente piacevol e mai noiosa. Un gioco decisamente perfetto da giocare in famiglia, magari in compagnia dei più giovani!