L’idea di sviluppare un simulatore di sala operatoria non è certo nuova: i giocatori più anziani infatti ricorderanno sicuramente il famoso titolo del 1988 denominato Life & Death. Ecco, quello fu un titolo che poteva benissimo definirsi “surgeon simulator”, ma Surgeon Simulator 2 è molto lontano dal significato del termine: il gioco dei britannici Bossa Studios infatti è un prodotto assurdo e goliardico, che di realistico offre ben poco. Ad ogni modo, da quando rilasciarono il primo titolo, i nostri amici inglesi sono diventati famosi per lo stile demenziale delle loro creazioni (tra le quali spicca I Am Bread) e, considerato che dal 2013 è passata tanta acqua sotto i ponti, scopriamo insieme quanto sarà maturata la loro creatura, giunta finalmente al secondo capitolo!

Come avete intuito dalla prefazione Surgeon Simulator 2 non ha nulla a che vedere con mostri del calibro di Flight Simulator. Niente enormi manuali da studiare o complesse procedure da eseguire scrupolosamente: si tratta di un action game molto particolare. Lo scopo è fondamentalmente effettuare alcune procedure chirurgiche su alcuni malaugurati pazienti, senza preoccuparsi troppo della loro incolumità. Il tutto inizia con un generoso tutorial che introduce tramite alcuni livelli di prova le meccaniche di base. Per chi avesse già giocato al primo è facile notare subito la più grossa differenza rispetto al primo capitolo: qui ci si può muovere liberamente nella sala operatoria, per interagire con apparecchiature varie e raccogliere gli strumenti necessari.

Il vero nemico è … il sistema di controllo!

Particolarità del gioco è che i comandi sono volutamente complicati da usare. Il nostro avatar virtuale infatti dispone di un’unica mano attraverso la quale può interagire con l’ambiente, che può essere manovrata tramite l’accoppiata mouse/tastiera, oppure attraverso un joypad. L’arto può essere sollevato, spostato avanti ed indietro, ruotato ed inoltre le dita possono essere chiuse per afferrare oggetti. Il problema è che tutti questi comandi sono complicati da orchestrare e spesso si finisce per infilare la mano in posti diversi da quelli desiderati oppure con l’afferrare l’organo sbagliato del paziente!
In Surgeon Simulator 2 la fisica ricopre un ruolo molto rilevante: quasi tutto quello che si vede in giro è afferrabile od interagibile e reagisce più o meno realisticamente alle sollecitazioni del giocatore. Per esempio afferrando una palla da basket e lanciandola, questa rimbalzerà per la stanza come ci si aspetterebbe: durante i primi minuti di gioco capita di perdere tempo toccando ogni cosa, solo per il gusto di farlo e vedere che succede.

Gameplay

Surgeon Simulator 2 prevede una modesta campagna che include le consuete missioni di difficoltà crescente: si comincia con dei “banali” trapianti di arti per finire con complicate sostituzioni di organi. In realtà la varietà è piuttosto limitata perché, per cominciare, il paziente da tormentare, Bob, è sempre lo stesso! Da una missione alla successiva gli scenari cambiano radicalmente e rappresentano, se vogliamo, la vera sfida delle missioni. Molto spesso infatti gli attrezzi o i “pezzi” di Bob da sostituire sono bloccati dietro porte e altri ostacoli che andranno superati utilizzando l’ingegno, la fisica, oppure magari la pura fortuna.
Durante la campagna, attraverso alcune registrazioni audio udibili dagli altoparlanti dell’ospedale, si potrà anche seguire una sorta di storia che alla fine fornisce anche un possibile motivo per il riproporsi dello stesso paziente in continuazione.
Ci sono altre novità importanti rispetto al titolo precedente. In primis il multiplayer: l’intera campagna può essere giocata online, fino a 4 giocatori. Altra grande novità è l’editor di livelli, che ovviamente possono poi essere pubblicati online per prolungare il divertimento oltre ogni limite.

Comparto tecnico

La grafica di Surgeon Simulator 2 è piuttosto scarna, semplice, priva di effetti grafici di rilievo. A dirla tutta compie abbastanza bene il suo dovere, considerando che deve rappresentare gli scenari con un look molto fumettoso, anche perchè una grafica troppo realistica avrebbe reso l’esperienza lontana dal tono scherzoso desiderato. Soprattutto considerati i temi trattati. Sfortunatamente tutto questo non rende il titolo dei Bossa poco esoso di risorse, anzi, in generale abbiamo trovato l’engine di gioco poco ottimizzato ed abbiamo incontrato anche un paio di bug durante il gioco multiplayer. Il comparto audio è stato poco curato: la colonna sonora è piuttosto anonima, a tratti addirittura fastidiosa, mentre gli effetti sonori sono efficaci, ma sono poco variegati. Il parlato è esclusivamente in inglese e offre un doppiaggio tutto sommato convincente.

Concludendo…

Surgeon Simulator 2 è un seguito che, infine, non riesce nel suo scopo. I Bossa sono riusciti a innovare energicamente la formula originale introducendo tante novità importanti, ma il vero problema di questo titolo è il comparto contenutistico. Le missioni per cominciare sono tutte uguali, perché, in soldoni, l’unico scopo delle operazioni è sempre lo scambio di pezzi del malcapitato paziente. Paziente che, per giunta, è sempre il medesimo! Insomma il tutto si riduce ad una specie di puzzle-game, molto monotono, dove però il fattore multiplayer in questo caso può essere molto determinante. E’ innegabile che giocare in gruppo aumenta esponenzialmente il divertimento, per cui il consiglio finale è di valutarlo con maggiore attenzione, ma solo se siete in grado di giocarvi in compagnia.

CI PIACE
  • Molte innovazioni di rilievo.
  • Divertentissimo in multiplayer.
  • Editor di livelli.
NON CI PIACE
  • Comparto audio-visivo poco curato.
  • Tragicamente scarso nei contenuti e nella varietà di situazioni.
  • Stranamente esoso di risorse.
Conclusioni

Surgeon Simulator 2 offre una manciata di minuti di gran divertimento, per poi ricadere in una inesorabile monotonia. Le varie attività offerte nelle diverse missioni si riducono ad una sorta di rompicapo basato sulla fisica, settore nel quale ci sono casi molto più interessanti in giro. Vale la pena però menzionare che l’editor di livelli già incluso, unito alla componente multiplayer, potrebbero prolungare per molti giocatori la longevità di questo titolo. In definitiva si tratta di un titolo sorretto da un ottimo scheletro, ma privo di contenuti. Peccato.

6.2Cyberludus.com

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Gabriele o “Gabe” per gli amici, è un informatico di professione ed inguaribile videogiocatore. Cresciuto a colpi di Commodore 64 ed Amiga è papà di due bellissimi bimbi che ormai gli rubano quasi tutto il tempo. La sua passione sono l’informatica, il cinema, la musica ed un giorno spera di finire e vedere pubblicato il suo primo videogame … quando trova il tempo!

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