A dieci anni dall’uscita del titolo originale, i ragazzi di Hangar 13 e D3T portano il primo grande “troncone” della Mafia Trilogy (che verrà completata ad agosto con l’uscita del remake del primo capitolo), la Mafia II: Definitive Edition. Pregna di tutti i contenuti aggiuntivi, tra cui Joe’s Adventure – l’espansione dedicata al co-protagonista del gioco, Joe Barbaro – Betrayal of Jimmy e Jimmy’s Vendetta, ci siamo ri-tuffati a capofitto nella Empire Bay degli anni ‘40, tornando nei panni di Vito Scaletta, accompagnandolo nella sua scalata tra i ranghi delle più pericolose famiglie criminali della città.
Dopo aver ricevuto in anteprima un codice dal publisher (in versione PC), abbiamo provato il re-package operato da 2K per uno dei più apprezzati titoli della “triade”.
Ecco la nostra recensione di Mafia II: Definitive Edition…
Dalle stalle alle stelle
Mafia II: Definitive Edition ripropone, senza alcuna variazione, il medesimo comparto narrativo che avevamo già apprezzato una decina di anni fa, con l’uscita del titolo su PC e console PS3/Xbox 360. Le vicende di Mafia II hanno inizio negli Anni ’30, epoca in cui l’America si trovava a fronteggiare la seconda grande ondata di immigrati italiani, sfuggiti dalla miseria del proprio paese e in cerca di fortuna. Noi vestiremo i panni di Vito Scaletta, figlio di immigrati siciliani, poveri e onesti lavoratori, dotati di saldi principi morali e religiosi. Crescendo, le amicizie lo portano ad assumere un atteggiamento ribelle, dettato non tanto dall’età quanto da una precaria condizione sociale. Trascorsi gli anni, un Vito adolescente ed il suo migliore amico Joe Barbaro, sempre più desiderosi di intraprendere una vita criminale, scassinando, qua e là, le gioiellerie della città, viene colto in flagrante dalla polizia e trascinato in prigione. A Vito viene proposta una scelta: marcire in prigione per il resto della sua vita o servire il proprio Paese in uniforme. Scegliendo la strada militare, Vito partecipa alla cosiddetta “operazione Husky”, svoltasi in Sicilia proprio nel 1943.
Prenderemo il controllo di Vito proprio in questa campagna militare, familiarizzando con i comandi di gioco – tra cui le meccaniche di shooting e il sistema di copertura – sterminando senza troppi fronzoli le truppe di Mussolini che proveranno a sbarrarci la strada.
A causa di una ferita, Vito viene congedato e, di ritorno nell’amata Empire Bay, ritorna piano piano a riabbracciare il mondo del crimine in compagnia di Joe, arrivando però a collaborare con personalità importanti della mafia cittadina.
Nonostante gli anni sulle spalle, la narrativa di Mafia II riesce sempre ad intrattenere. Cut scene di livello, che si appoggiano ad un doppiaggio in lingua italiana tutto sommato soddisfacente (l’impossibilità di cambiare la lingua dell’audio, a onor del vero, ci ha fatto storcere un po’ il naso). Le circa dodici ore necessarie a raggiungere il termine dell’avventura, passano in realtà molto velocemente, grazie soprattutto all’ottima varietà delle missioni principali, caratterizzate da uno stile unico. A rimpinguare il comparto contenutistico, arrivano i soccorsi i tre contenuti aggiuntivi precedentemente citati che, seppur non particolarmente longevi, riescono comunque ad offrire un apprezzabile quantitativo aggiuntivo di ore.
Mouse e tastiera tra le mani, Mafia II è proprio come ce lo ricordavamo. Questo è un bene o un male? In effetti il titolo 2K non è cambiato di una virgola e alcune tra le meccaniche che, sicuramente, avrebbero necessitato di uno svecchiamento, sarebbero sicuramente servite. Mafia II: Definitive Edition non è un remake, né tanto meno ci sentiamo di definirlo remaster: il gioco non offre nulla di nuovo, contenutisticamente parlando, rispetto alla versione originale. Quanto ci sarebbe piaciuto, ad esempio, poter mettere le mani su tutti i contenuti tagliati nel titolo uscito dieci anni fa, contenuti che, ad oggi, sarebbero stati in grado di dare ulteriore lustro e prestigio ad una edizione che, a conti fatti, oltre a mostrare qualche effetto di luce in più è la copia sputata della versione classica.
Mafia II, a livello di gameplay, offre le meccaniche di gioco tipiche di un action in terza persona, caratterizzate da coperture dinamiche, e da ritmi di gioco serrati, nel caso di intense sparatorie o fughe, o più lenti e ragionati nel caso di missioni stealth. Spesso, erroneamente, viene attribuita al titolo una componente open world: la mappa di Empire Bay è sì liberamente esplorabile, ma la libertà che viene offerta al giocatore è pressoché nulla, visto la mancanza di vere e proprie attività collaterali a far da sfondo alle avventure di Vito. Il feeling dei veicoli, d’altro canto, è rimasto ottimo – grazie alla possibilità di personalizzare l’esperienza di gioco con uno stile più simulativo, la sensazione è davvero quella di guidare un mezzo dell’epoca: ogni vettura è caratterizzata da una cilindrata, un peso ed una tipologia specifica. Ovviamente, sarà sempre necessario prestare molta attenzione alle regole del codice stradale, visto che passando con il semaforo rosso, scontrando altri veicoli o addirittura superando il limite di velocità, potremo incorrere in sanzioni da parte delle forze dell’ordine.
Cos’è cambiato?
Poco o nulla, questa è la risposta definitiva che, arrivati a questo punto dell’articolo, ci sentiamo di dare a voi lettori. Graficamente parlando i migliori tecnici ci sono, anche se non in grado di giustificare la spesa di questa edizione. Il gioco, tra le altre cose, si porta dietro una marea di bug e glitch grafici dell’edizione originale, a conferma dell’estrema pigrizia operata dagli sviluppatori per questa edizione. Sebbene gli effetti di illuminazione siano effettivamente migliorati, incappare in texture in bassa definizione della generazione passata non può che rovinare il quadro generale. A questo si vanno ad aggiungere diversi problemi di pop-up e, sul web, non mancano segnalazioni in merito a performance pessime riguardanti la versione console (Playstation 4 e Xbox One) del titolo.
Sul fronte sonoro, invece, il gioco ripropone la medesima – ottima – sountrack della versione originale, appoggiandosi ad un doppiaggio in lingua italiana che, seppur altalenante, riesce a fare la sua figura.
Concludendo…
Se dovessimo dare un voto alla sola opera di rimasterizzazione operata dai ragazzi di Hangar 13 e D3T questo sarebbe, ahinoi, insufficiente. Tuttavia, nonostante gli anni sulle spalle, Mafia II rimane un titolo godibilissimo, che si appoggia ad un comparto narrativo di assoluto spessore, in grado inoltre di garantire una notevole varietà di gameplay per tutta la durata dell’avventura. Che si tratti di questa Definitive Edition o dell’edizione classica, il consiglio – per chi non avesse mai provato il titolo – è ovviamente quello di recuperarlo, soprattutto in vista del remake del primo capitolo che, a quanto visto finora, sembra una vera e proprio gioia per gli occhi.