Mario Kart 64
La corsa su quattroruote che ha segnato indelebilmente l’infanzia dei giocatori dei primi anni 90 su SNES, fa il suo approdo alle tre dimensioni (effettive) nel 1997 sull’avveniristico Nintendo 64. Il primo, oltre a aver inventato ogni genere di party game, aveva il merito di sfruttare il Mode7 rendendo il gioco simil3D regalando un’esperienza nuova per un gioco di corse (alla pari di F Zero sempre per SNES). Un’eredità pesante quindi, ma in Nintendo queste parole suonano abbastanza conosciute, o intrerpretate come sfide di programmazione…
Dettagli ulteriori sull’eredità
Avere inventato i party game non è una cosa da poco, la scomessa di mettere la mascotte di riferimento insieme ad amici e nemici a bordo delle quattro folli ruote di un go-kart venne vinta, eccome, con successo incredibile di pubblico e critica. Forse Nintendo non era ancora cosciente del fenomeno creato, che perdura ancora oggi sull’ammiraglia attuale, Switch. Fenomeno, come detto, sociale e videoludico, che partorì, oltre a folle ordate di hardcore gamers assatanati e dissacranti (oltre che privi di coscienza sportiva), un numero di cloni e simili infinita, da personaggi completamente anonimi per finire a Crash (oltraggioso plagio il famoso Crash Team Racing per PSX, che aveva fregato tutto il fregabile al titolo in esame), a oggi con nuove rivisitazioni (in sostanza la sostituzione dei kart con altri mezzi di locomozione) o altri personaggi storici come Pac-Man e Bomberman. Anche emuli in casa, come Diddy Kong Racing (Nintendo64, unico a non sfigurare nel confronto) e lo sfortunato Kirby Air Raid (Nintendo Gamecube), insomma con tutta probabilità uno dei giochi più emulati della storia, e forse quello che più di ogni altro rappresenta al meglio la pazzia, l’imprevedibilità e l’antisportività del multigiocatore (indipendentemente dalla piattaforma in esame) di tutti i tempi. Super Mario Kart, il pioniere e Mario Kart 64 il figlio iper-tecnologico, chiamato a non deludere ma, anzi, a innovare quello che era a quel tempo considerato uno dei brand più freschi esistenti.
Innovazione e tecnica
Dal punto di vista dell’innovazione, il titolo metteva dalla sua la possibilità del gioco a quattro utenti nel multigiocatore. Il N64, essendo stata la prima console a 4 ingressi joypad, ha sempre fatto delle 4 porte un fulcro per ogni titolo multigiocatore, e Mario Kart 64 ne è stato il primo vero esempio applicato. A disposizione del gioco a quattro erano la Battaglia e il VS, quest’ultima era una tradizionale gara su strada, condita di tutti i gadget possibili e immaginabili da utilizzare contro i rivali. La battaglia, invece, era concepita (anche lei) sul concetto della vecchia edizione, tre palloncini per partecipante: chi viene colpito perde un palloncino, ovviamente vince chi resta in campo senza essere eliminato. Resta presente anche il time trial (ovvero prova a tempo), con l’unica novità della possibilità di salvare un proprio fantasma sul controller pack (memory card), e il canonico Mario GP, con la selezione delle coppe da affrontare (anche per due giocatori). In buona sostanza, la struttura di gioco resta assolutamente identica al predecessore, eccezion fatta per la possibilità di giocare in quattro, innovando poco o nulla rispetto al capostipite. Graficamente parlando, Mario Kart 64 presenta una caratterizzazione convincente e ben realizzata in quasi tutti i livelli, con un buon uso dei poligoni per le ambientazioni e di tutto ciò che può accadere in gara. I personaggi sono realizzati, cosa un po’ inaspettata, in simil 3D (per non appesantire il motore grafico), anche se non stonano con il resto dell’ambientazione. Di certo non si grida al miracolo, ma si poteva pretendere un po’ di più dall’hardware a disposizione, anche se comunque l’obiettivo risulta centrato. La colonna sonora risulta fantastica, sia per quanto riguarda i motivetti dei tracciati (indimenticabili) che per il campionario di voci e urla dei personaggi, assolutamente impagabili.
Longevità e divertimento
La longevità di Mario Kart 64, come ogni capitolo della serie, è molto soggettiva e dipende strettamente dal numero di amici a disposizione. La possibilità di creare sfide per quattro amici è una cosa incredibile, divertimento e isteria domineranno e regneranno incontrasti per i secoli a venire, ma se siete da soli…bhe le cose cambiano. Le poche coppe, e la bassa difficoltà nel terminarle tutte (e sbloccare il Reverse, ovvero le piste speculari) non sono un incentivo a lungo termine, rischiando di far sprofondare l’utente solitario in una noia prematura. Ma, del resto, Mario Kart 64 è nato e concepito come party game, quindi non ci sentiamo di criticare la poca profondità delle modalità in singolo, che comunque (per i più tosti) lascia la possibilità di sfidare se stessi nella prova a tempo, segnando così i propri record personali.
Piccola nota tecnica: Conviene procurarsi la versione USA o JAP del titolo, visto che la conversione europea soffre di alcuni problemi di frame rate, dattati dalla qualità della conversione e dalla console meno potente delle sorelle USA e JAP.
Concludendo…
Non innova o stupisce particolarmente, ma Mario Kart 64 centra il bersaglio divenendo il punto di riferimento assoluto per ogni amante delle sfide tra amici. L’imprevedibilità e l’assoluta irrazionalità della battaglia e del VS, lo rendono un gioco impareggiabile ancora oggi, in assoluto nell’olimpo dei party game di tutti i tempi. Resta in piccola parte una sensazione di insoddisfazione del comparto grafico, che non entra tra le migliori produzioni per Nintendo64, ma che comunque conserva una pulizia grafica e uno stile inimitabile. Mario Kart 64 non vuole innovare o stravolgere la formula (punto a favore per il sottoscritto) ma, semplicemente aggiornarla e ampliarla (nel numero dei partecipanti), riuscendo così a centrare tutti i suoi intenti. Sconsigliato a chi è abituato a giocare da solo, ma per chi ha amici a disposizione resta, ancora oggi alle soglie del 2008, tra i titoli più divertenti mai realizzati.