A quasi trent’anni dalla loro uscita originale, Suikoden I & II HD Remaster: Gate Rune and Dunan Unification Wars ci offre l’opportunità di riscoprire due capolavori del genere JRPG. Questi titoli, originariamente pubblicati su PlayStation negli anni ’90, hanno lasciato un’impronta indelebile nel cuore degli appassionati tanto che, ancora oggi, ci si riferisce al secondo capitolo come uno dei migliori esponenti del suo genere.
Vediamo insieme se Konami è riuscita a rendere “moderna” una delle saghe più tradizionali dell’industria videoludica.
Alla riscoperta delle grandi storie dell’era Playstation
Suikoden I & II HD Remaster: Gate Rune and Dunan Unification Wars è, a dirla tutta, un classico esempio di JRPG classico, con tutti i difetti e i pregi che il genere porta con sé. Senza ombra di dubbio sono le trame dei due giochi a rappresentare uno dei punti di forza della produzione, ancora oggi attuali e capaci di sorprendere anche il giocatore più smaliziato.
I fatti di Suikoden I si svolgono nell’Impero della Luna Scarlatta, una nazione fittizia lacerata da corruzione e lotte interne. Il protagonista, figlio di Teo McDohl, uno dei cinque grandi generali dell’Impero, inizia la sua avventura a Gregminster, la capitale imperiale. Dopo essere stato presentato all’Imperatore Barbarossa, il giovane McDohl viene coinvolto in missioni che lo portano a scoprire la profonda corruzione che permea l’Impero. Deluso dalle ingiustizie e dagli abusi di potere, decide di unirsi alla resistenza per rovesciare il regime oppressivo.
Ancora più interessante è l’offerta narrativa di Suikoden II, gioco che si svolge tre anni dopo gli eventi del primo capitolo, e che si focalizza sulla guerra tra il regno di Highland e le Città-Stato di Jowston. La storia segue il protagonista e il suo amico d’infanzia, membri della brigata giovanile dell’esercito di Highland. Dopo essere sopravvissuti a un massacro orchestrato dal principe ereditario di Highland, Luca Blight, i due amici scoprono la verità dietro l’attacco e si trovano coinvolti in una serie di eventi che li porteranno su percorsi opposti. Entrambi entrano in possesso di metà della Runa dell’Inizio, una delle 27 Rune Vere che governano il mondo di Suikoden. La narrazione esplora temi di lealtà, amicizia, tradimento e le difficili scelte morali imposte dalla guerra. Il gioco culmina in una serie di battaglie decisive e offre finali multipli, influenzati dalle decisioni del giocatore e dal reclutamento delle 108 Stelle del Destino.
Bene, ma non benissimo…
Dal punto di vista del gameplay, Suikoden I & II offrono un sistema di combattimento a turni che permette di schierare fino a sei personaggi in battaglia, e il bilanciamento permette strategie diversificate e combinazioni di attacchi peculiari a seconda delle combinazioni che caratterizzano gruppo. Oltre ai combattimenti standard, i giochi presentano duelli uno contro uno e battaglie su larga scala, introducendo varietà e dinamismo nelle meccaniche di gioco. La gestione del quartier generale, che si evolve man mano che si reclutano nuovi membri, aggiunge una profondità quasi manageriale al gioco, permettendo ai giocatori di personalizzare e sviluppare la propria base operativa: e per quantificare le possibilità di espansione della propria base basti pensare che entrambi i giochi si distinguono per la possibilità di reclutare oltre 100 personaggi, ciascuno con la propria storia e abilità uniche.
La qualità della remaster di Suikoden I & II HD Remaster: Gate Rune and Dunan Unification Wars ha suscitato opinioni contrastanti tra i fan di vecchia data e i nuovi arrivati. Visivamente, è chiaro che c’è stato un grande sforzo per modernizzare i fondali e i dettagli ambientali: le texture sono state migliorate, i colori sono più vividi e le ambientazioni appaiono decisamente più nitide rispetto agli originali su PlayStation. Tuttavia, il restauro dei personaggi in pixel art non ha ricevuto lo stesso livello di attenzione, e in alcuni casi l’aspetto può sembrare un po’ sgranato o poco in sintonia con i nuovi sfondi. Inoltre, alcuni effetti grafici, come ombre e illuminazione, sembrano essere stati aggiornati solo in parte, creando un leggero contrasto tra il vecchio e il nuovo stile.
Dal punto di vista tecnico, la remaster mantiene un frame rate bloccato a 30 fps, una scelta che potrebbe deludere chi sperava in un’esperienza più fluida, soprattutto considerando la semplicità delle animazioni rispetto agli standard attuali. Suikoden II, in particolare, mostra alcune incertezze prestazionali, con piccoli cali di frame rate in determinate situazioni. Alcuni giocatori hanno anche segnalato problemi di input lag nei comandi, specialmente nei menu, che risultano meno reattivi di quanto ci si aspetterebbe da un titolo rimasterizzato. Per quanto riguarda il comparto sonoro, la colonna sonora mantiene la sua qualità originale, ma purtroppo non ha ricevuto una vera e propria rimasterizzazione orchestrale come molti speravano. I suoni ambientali sono rimasti pressoché invariati e, sebbene le musiche siano ancora affascinanti e iconiche, un lavoro di rielaborazione più approfondito avrebbe potuto valorizzarle ulteriormente.
Parlando del gameplay, ci sono stati alcuni miglioramenti che rendono la vita dei giocatori più facile, come la possibilità di accelerare il gioco e il combattimento automatico, che aiutano a rendere le sessioni di grinding meno noiose. Tuttavia, la gestione dell’inventario e delle rune è ancora un po’ rigida e complicata, senza aver ricevuto cambiamenti significativi. Anche se la nuova traduzione in italiano è un’aggiunta gradita, a volte le traduzioni risultano imprecise e meno evocative rispetto alla versione inglese classica. In sostanza, questa remaster è un’ottima occasione per far scoprire Suikoden I & II a una nuova generazione di giocatori, ma avrebbe potuto trarre vantaggio da ulteriori miglioramenti tecnici e artistici per rendere l’esperienza davvero contemporanea.
Concludendo…
Che dire? Suikoden I & II HD Remaster: Gate Rune and Dunan Unification Wars è decisamente un’opportunità preziosa per riscoprire due capolavori del genere JRPG dell’era Playstation. Nonostante alcune imperfezioni nella conversione e nei miglioramenti, l’essenza dei giochi originali rimane intatta, offrendo sia ai nuovi giocatori che ai nostalgici la possibilità di immergersi in storie avvincenti e profonde come poche altre. Tuttavia occorre tanta pazienza per gestire i ritmi lenti di un gioco degli anni ’90… insomma, non è un titolo per tutti.