Gioco dall’alba dei tempi, da quando i primi pixel, seppur orribili, riuscivano comunque a trasmettere l’idea di mondi meravigliosi; da quando a malapena riuscivo a reggermi in piedi e, a piccoli passi, mi fiondavo verso il mio glorioso Commodore 64, il computer che ha segnato la mia infanzia. Ma, si sa, non è sempre stato amore incondizionato. Anzi, il mio rapporto con i videogiochi è stato estremamente conflittuale: fatto di sospiri, attese, urla e rabbia, con una valvola di sfogo a dir poco terapeutica… un accanimento senza pari sui joystick prima, e sui controller poi, nella mia successiva e inevitabile avventura nel mondo delle console.
Ah, i controlller…ne avrò amati e distrutti a decine—anzi, che dico, centinaia!—nel corso di oltre 30 anni di onorata carriera videoludica. Per poi, come una piccola MacGyver, cimentarmi nella loro riparazione dall’esito incerto.
Ricordo ancora un episodio alquanto bizzarro: stavo giocando a Turrican e, per chi non sapesse di cosa sto parlando… sangue e sfiga fino alla settima generazione. Bene, nel corso di un livello particolarmente ostico (ancora non era stato coniato il termine soulslike, ma all’epoca era la normalità), il mio cuginetto mi si parò davanti, impedendomi di proseguire. La mia furia si abbatté sull’incauto disturbatore: in una frazione di secondo, scaraventai il joystick—uno splendido QuickShot II Turbo—nella direzione del suo cranio. Il resto è storia… non ho più rivisto mio cugino per diversi anni.
Avrete ormai intuito che questa periferica incarna alla perfezione la mia passione e rappresenta l’anello di congiunzione tra sanità mentale e schizofrenia pura applicata al contesto videoludico. Ed è proprio per questo che è un piacere immenso tornare su queste pagine per dialogare allegramente di quello che è il feticcio per eccellenza del gaming: il controller!
Oggi vi voglio raccontare di un’azienda che seguo da tempo con molto interesse: MOBAPAD. Fondata a Guangzhou, in Cina, nel 2019, si è specializzata nella ricerca e innovazione nel settore dei controller da gaming.
La filosofia di Mobapad
Mobapad punta tutto sull’esperienza del giocatore, mettendolo al centro e offrendo prodotti di qualità: innovativi, funzionali e dal prezzo competitivo. In poche parole, un mix perfetto tra prestazioni e accessibilità.
Il protagonista di questa recensione è il Mobapad N1 HD, che ho testato nella sua elegante colorazione rosa.
Contenuto della confezione
All’interno troviamo:
- Il controller
- Un cavo USB-C
- Un D-pad sostituibile
- Un connettore Bluetooth
Design e pulsanti
Il Mobapad N1 HD presenta un layout familiare:
- Lato sinistro: pulsante “meno” e tasto screenshot.
- Lato destro: pulsante “più”, tasto Home e pulsanti X, Y, A, B.
- Due stick analogici con tecnologia Hall Effect.
- Un D-pad sostituibile.
- Pulsanti superiori: L1, L2, R1, R2 e porta USB-C.
- Due tasti programmabili sul retro (M1 e M2).
Caratteristiche principali del Mobapad N1 HD
- Pulsanti in silicone liquido: garantiscono un ottimo feedback e resistenza nel tempo.
- Motore lineare ALPS con vibrazione HD: offre un feedback tattile realistico per un’esperienza più immersiva.
- Compatibilità multipiattaforma: supporta Nintendo Switch, PC (Xinput, Dinput e Nintendo Pro), iOS e Android.
- Supporto NFC per amiibo: consente la scansione di amiibo per sbloccare contenuti esclusivi.
- Sensore di movimento a sei assi: ideale per giochi che richiedono input basati sul movimento.
- Personalizzazione avanzata via app: consente di programmare macro, attivare il fuoco rapido e personalizzare suoni di avvio.
Altra bomba… tecnologia Hall Effect
l Mobapad N1 HD non ha smesso di sorprendermi! Tra le sue qualità spicca anche l’utilizzo della tecnologia Hall Effect.
Vestiamo i panni della professoressa per un momento: la tecnologia Hall Effect si basa su un principio fisico scoperto nel 1879 da Edwin Hall. Il concetto è semplice: quando un conduttore attraversato da corrente viene esposto a un campo magnetico, si genera una tensione elettrica.
Nei controller che adottano questa tecnologia:
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Dei magneti sono posizionati sugli stick analogici.
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I sensori Hall rilevano le variazioni nel campo magnetico.
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Un microcontrollore elabora i dati per determinare con precisione la posizione dell’input.
Il vantaggio principale? Zero drift! Niente più stick imprecisi col tempo e, cosa altrettanto importante, una durata di vita nettamente superiore rispetto ai controller tradizionali.
Maneggevolezza e qualità costruttiva
Appena tolto dalla confezione, la prima cosa che ho notato è la leggerezza del controller. Il pad si presenta dalle dimensioni contenute e un ottimo feedback al tatto, dando la sensazione di un prodotto di alta qualità. Durante le mie lunghe, estenuanti sessioni videoludiche, ho riscontrato un altro punto di forza: l’eccezionale durata della batteria, che supera abbondantemente le 30 ore.
Altre chicche? Il D-pad sostituibile, la funzione giroscopica e il supporto NFC per gli amiibo.
Ma vogliamo trovare almeno un difetto a quello che sembra essere il pad definitivo, forgiato dai nani nelle miniere di Moira? Chiariamoci: stiamo lodando a più non posso un prodotto che si inserisce in una determinata fascia di mercato, proprio per questo motivo non me la sento di segnalare nulla di negativo.
Connessione e compatibilità
Collegare il Mobapad N1 HD è semplicissimo:
- Nintendo Switch e PC: basta usare il dongle USB in dotazione per un accoppiamento istantaneo.
- Bluetooth: tenendo premuto il pulsante superiore, entra in modalità pairing e si collega rapidamente a dispositivi mobili.
- App dedicata: consente di aggiornare il firmware e personalizzare il layout dei tasti.
Conclusione
Il Mobapad N1 HD è una delle migliori alternative al controller Pro ufficiale di Nintendo e non solo. Offre aun’ utonomia eccellente, un’ ottima qualità costruttiva e un feedback preciso, con il bonus degli stick analogici dotati di tecnologia Hall Effect.
Il mio consiglio? Se cercate un controller di qualità a un prezzo competitivo, non fatevelo sfuggire. Stra-consigliato, senza alcuna esitazione!