L’annuncio di Horizon Zero Dawn Remastered mi ha lasciato totalmente indifferente per tutta una serie di motivi. L’originale, uscito nel 2017, era una bomba tecnicamente e non ho dunque mai sentito l’esigenza di rivivere la prima avventura di Aloy arricchita da miglioramenti tecnici. Tuttavia, ciò che noi videogiocatori desideriamo realmente negli ultimi anni non trova particolare riscontro con ciò che Sony PlayStation propone sul mercato ed eccoci qui, dunque, a parlare dell’ennesima remastered richiesta da nessuno che però porta sul mercato un prodotto dall’indubbio valore, ludico e tecnico.
Sì, perché quello che mi sono ritrovato tra le mani è praticamente l’Horizon Zero Dawn che ho già amato ormai quasi 8 anni fa, uscito per la prima volta su PlayStation 4 ed ancora oggi godibilissimo su PlayStation 5 grazie alla retrocompatibilità, così come su PC dove il titolo raggiunge vette tecniche di prim’ordine.
Un restauro necessario?
Horizon Zero Dawn Remastered è stato sviluppato da Nixxes, team di sviluppo protagonista di buona parte dei porting per PC delle più famose esclusive PlayStation. In questo caso, però, lo sviluppatore ha collaborato a stretto contatto nientemeno che con Guerrilla Games – gli originali creatori della serie – rielaborando l’opera iniziale con la missione di renderla visivamente e tecnicamente alla pari con lo splendido Horizon Forbidden West del 2022.
Ironicamente, in un contesto storico in cui PlayStation si ritrova a promuovere una console da quasi 1000 euro sponsorizzando tonnellate di video-analisi tecniche che pongono l’enfasi su minuzie tecniche di varia natura, ci troviamo oggi a celebrare il balzo tecnico che porta un bellissimo gioco per PS4 a diventare un bellissimo gioco per PS5.
Già al primo avvio di questa remastered, avendo giocato molti dei tripla A più importanti degli ultimi anni, è immediatamente chiaro che l’etichetta “rimasterizzazione” risulta persino riduttiva. Non vogliamo però di certo creare confusione, questa operazione commerciale non è un remake ma non si tratta nemmeno di una mera trasposizione migliorata di un’impalcatura preesistente. In maniera molto apprezzabile, Nixxes ha sostanzialmente riprogettato il gioco da cima a fondo con nuove tecnologie, nuovi dettagli ambientali, texture, animazioni, angolazioni della telecamera, sistema di illuminazione, effetti particellari, modelli dei personaggi e tanto altro. Praticamente, tutto ciò che tecnicamente si poteva migliorare è stato riveduto ed elevato ai più alti standard odierni.
Uno degli upgrade più significativi riguarda i modelli dei personaggi, arricchiti adesso con un’enorme quantità di nuovi dettagli, valorizzati peraltro da un sistema di illuminazione più cinematografico e un rendering delle textures della pelle più realistico (adesso Aloy ha la peluria sul viso anche in Zero Dawn!). È importante notare che i personaggi non solo risultano più definiti e realistici ma sono stati valorizzati da un rinnovato sistema di animazioni, corredato da nuove sequenze di motion capture, il tutto elevato da una regia oggi più dinamica e coinvolgente. Questi fattori vanno ad eliminare uno dei problemi più grossi del gioco originale, le blande sequenze di dialogo in cui i personaggi sembravano ingessati e privi di emozioni. Non siamo ai livelli di Forbidden West, ma il miglioramente rispetto all’originale è decisamente significativo.
Nixxes si è prodigata anche in una rielaborazione del mondo di gioco, rendendo la già sublime ambientazione di Zero Dawn ancora più magica, arricchendo la visione creativa originale senza mai snaturarla. Le aree visitabili da Aloy risultano oggi più ricche in termini di texture, la resa dell’acqua è stata perfezionata, gli agenti atmosferici migliorati e anche lo straordinario skybox di Forbidden West è stato riprodotto in questa remastered, andando a rappresentare uno dei cieli più belli mai visti in un videogioco.
Un altro dei miglioramenti più evidenti riguarda il fogliame presente nel mondo di gioco, che non solo è stato fondamentalmente rielaborato grazie alle nuove tecnologie, ma risulta oggi anche presente in quantità decisamente più generose e coerenti. Anche le piante ora reagiscono in modo più realistico ad Aloy.
Tutto ciò ci ricorda che piccole migliorie grafiche, se ben realizzate, possono ridefinire persino il comparto artistico di una produzione monumentale come Zero Dawn. Prendiamo per esempio i vari insediamenti umani presenti nel gioco gioco, dagli umili accampamenti alle grandi grandi città, che beneficiano particolarmente dei miglioramenti tecnici di questa rimasterizzazione. Meridiana, la location più importante e artisticamente notevole del gioco, sembra adesso più viva grazie alla maggiore densità della folla che popola i vicoli e le piazze, folla che risulta oggi persino più credibile e mossa da routine meno standardizzate rispetto al passato.
Anche l’illuminazione è stata totalmente ristrutturata rispetto all’originale per PS4, andando a rappresentare ancora una volta lo sforzo congiunto di Nixxes e Guerrilla non solo di introdurre nuovi dettagli e tecnologie nel “vecchio” gioco, ma anche di ripensare e riorganizzare l’intera struttura per offrire qualcosa che viaggi verso una direzione artistica e tecnica più a fuoco e in linea con Forbidden West.
Un miglioramento forse meno evidente ma comunque importante riguarda il missaggio audio del gioco, anch’esso rinnovato in occasione di questa remastered. Le modifiche riguardano principalmente il supporto dell’audio 3D, tecnologia che rende inevitabilmente più vivi gli effetti sonori e più epica l’emozionante colonna sonora.
Dulcis in fundo, è supportato anche il controller DualSense, con i grilletti adattivi che fanno un ottimo lavoro nel rendere più coinvolgente l’uso dell’arco ed il feedback aptico che restituisce il tremore del terreno al passare di una gigantesca bestia metallica ed il placido fruscio dell’erba alta in cui Aloy si acquatta per nascondersi dalle minacce.
Tutto ciò rende Horizon Zero Dawn più bello ed al passo coi tempi, ma è giusto precisare per l’ennesima volta che si tratta fondamentalmente dello stesso gioco del 2017. Se non vi è piaciuto il titolo la prima volta, non sarà di certo questa remastered a farvi cambiare idea. Per quanto io abbia amato l’opera originale, dopo aver ammirato per qualche ora le nuove migliorie grafiche citate in questa analisi, rimanendone piacevolmente affascinato, ammetto di aver perso lo stimolo di proseguire nell’avventura, essendo ancora pienamente sazio ed appagato dal recente Forbidden West.
Segnaliamo, a margine, l’introduzione di tutta una nuova serie di impostazioni per l’accessibilità, arrivando ad allinearsi con gli standard odierni in tal senso.
Concludendo..
Horizon Zero Dawn Remastered è un gioco un po’ difficile da riassumere o valutare in un formato di recensione tradizionale. Il punto focale della questione, la scintilla della polemica è certamente rappresentata dalla domanda che un po’ tutti ci siamo posti quando questo gioco è stato annunciato: valeva la pena investire risorse tecniche ed economiche in questa operazione commerciale piuttosto che virare su progetti più utili e sensati? Questa conclusione la lascio a voi lettori, l’unica cosa che posso asserire con certezza è che Horizon Zero Dawn è stata un’opera memorabile nel 2017 e lo è ancora oggi.
Una cosa è certa, se avete un TV OLED di ultima generazione e avete appena acquistato PS5 Pro, Horizon Zero Dawn Remastered potrebbe rappresentare una vera e propria goduria per i vostri occhi.