Non c’è fine alle possibilità offerte dall’ambiente videoludico indipendente nell’intrecciare differenti “modus”, magari reinterpretarli a proprio modo e creare qualcosa di unico. Un concetto che potrebbe essere di base utilizzato come premessa “intellettuale” per Trifox, titolo sviluppato da Glowfish Interactive e pubblicato da Big Sugar. Il gioco, uscito un paio di settimane fa su diverse piattaforme, sembra esser stato ben accolto dall’utenza proprio per una sua “originale” ibridizzazione di genere, correlata ad un’estetica cartoon e leggera.
Ma bando alle ciance, ecco a voi la review di Trifox in versione Xbox Series X!
Una volpe “incacchiata”
Trifox è un gioco d’azione con visuale isometrica e che unisce diversi elementi presi a piene mani da altrettanto differenti generi. In effetti, se volessimo semplificare al massimo, il titolo di Glowfish è in sintesi un po’ Torchlight e un po’ Crash Bandicoot. Il tutto, condito da meccaniche tipiche degli sparatutto “twin stick” con un pizzico di brawler gaming, nelle sue sezioni più squisitamente combattive.
Com’è d’uopo oggi giorno, anche in esperienza non particolarmente intricante esteticamente, v’è necessità di un sostegno narrativo evidente: anche Trifox non fa differenza. E le premesse, coerentemente con la “morbidezza” dell’estetica, sono simpaticamente folli: al nostro volpesco protagonista, vien sabotato il suo generatore di corrente e rubato il telecomando del suo televisore da un improbabile super cattivo. Il risultato? Una “furia” inenarrabile: di lì a breve, il nostro “orecchiuto” eroe organizzerà una vera e propria base d’operazioni per poter recuperare il maltolto. La trama, paragonabile alla divertente semplicità riscontrabile in titoli in stile Crash Bandicoot, si evolverà attraverso scenette d’intermezzo mute e divertenti, così come, in generale, il complessivo gameplay risulterà: semplice, divertente e diretto. Per tutte queste ragioni, è bene sottolineare che Trifox, probabilmente, è uno dei migliori titoli in circolazione per introdurre giovani e giovanissimi nell’ambito dei titoli action isometrici. Allo stesso modo, altrettanto probabilmente, nonostante nel titolo vi siano differenti difficoltà selezionabili, il risultato potrebbe non esser particolarmente “appetibile” per chi ha già masticato diversi titoli del settore, che ivi troverà un gioco piuttosto semplice e basilare.
Trifox, in generale, offre tutto ciò che un buon action/platform dovrebbe avere: buon sistema di combattimento, frenetico e divertente, buone sezioni “strappate” direttamente dai cliché classici dei Piattaforma, con enigmi ambientali, trappole da evitare e sezioni segrete da scoprire. In generale, va sottolineato l’ottimo lavoro svolto da Glowfish nel tarare, in modo lento ma continuo, il livello di difficoltà che aumenterà gradualmente senza mai opprimere in modo improvviso ed eccessivo il giocatore. Giocatore che, man mano, partendo dai “basici” livelli iniziali, andrà man mano scoprendo le tante caratteristiche del gameplay del gioco: ad esempio, il nostro eroe avrà a disposizione un ventaglio di abilità ed armi piuttosto vasto e che potremo sbloccare accumulando monete sparse nei vari mondi di gioco. In generale, potremo indirizzare il nostro “volpesco” protagonista verso tre distinte classi, in pieno stile ruolistico, ovvero Guerriero, Mago ed Ingegnere. Le possibilità saranno inaspettatamente vaste, visto che potremo avere contemporaneamente a disposizione ben quattro armi differenti e altrettante abilità diverse da poter utilizzare nel mentre affrontiamo i tanti, buffi nemici che cercheranno di “bullizzarci”, boss e mini boss compresi.
Chi ha preso il mio telecomando?!?
L’avventura, completabile in uno spazio che si aggira intorno alla decina di ore, scorrerà piuttosto fluidamente e ci vedrà attraversare diversi biomi, ognuno composto da tre sotto-livelli ed un cattivone finale specifico, ognuno dei quali offrirà una sfida impegnativa ed esteticamente diversa. Come già specificato, man mano che ci avvicineremo alle fasi finali del gioco, la difficoltà incrementerà non solo per quanto concerne i combattimenti ma anche la risoluzione degli enigmi. Enigmi che, però, non saranno “intellettualmente” più complicati da risolvere, solo più meccanicamente “fastidiosi”: la qual cosa, in realtà, potrebbe risultare frustrante per i nuovi venuti e tediosa per i veterani del settore. In generale, al di là di una modesta criticità, il gameplay di Trifox sarà assolutamente divertente e ben congegnato, in grado di unire scientemente pezzi ludici differenti e ricamarli assieme in modo tutto sommato fluido e coerente. Detto ciò, Trifox risulterà essere un ottimo “fritto misto” ma che, però, non riesce ad esser concretamente e definitivamente sé stesso: non vi sono guizzi di reale originalità o personalità tali da renderlo unico, “solo” una “scientificamente diligente” scelta dei citati pezzi ludici, resi in modo oggettivamente pregevole e sapientemente correlati da loro. Dunque, chi cercasse l’assoluta novità, probabilmente resterebbe deluso da Trifox, seppur il titolo abbia una sua (non particolarmente rivoluzionaria) personalità.
Ma in un gioco del genere, è importante anche analizzare l’aspetto tecnico, più squisitamente collegato ai controlli: nel titolo di Glowfish, in generale, latenza ed input sono buoni ma non perfetti, e la qual cosa si sentirà principalmente nelle fasi più avanzate del gioco, quando la nostra agguerrita volpe non sarà estremamente responsiva in segmenti platform più complicati o in alcuni ostici combattimenti (questione che è già, comunque, parzialmente rientrata grazie al “labor limae” degli sviluppatori). Detto ciò, va comunque sottolineato lo splendido lavoro profuso sull’altro versante tecnico, ovvero quella della pulizia computazionale (tranne qualche “bizza” della telecamera, nulla di particolarmente pesante da sottolineare) e dell’ottimo lavoro di design estetico, piuttosto originale seppur siano evidenti i rimandi a Ratchet & Clank, Crash Bandicoot e Jak & Daxter. Trifox offrirà stage e livelli colorati e diversificati, tra biomi glaciali, tropicali, industriali ecc., tutti caratterizzati da un pregevole lavoro di “cartoonizzazione” mai esagerato e sempre vibrante e gioioso, specialmente se si avrà la fortuna di farlo girare su di una performante Xbox Series X. La scelta della tavolozza cromatica, fatta di colori caldi e pastosi, rende principalmente nelle già citate divertenti scene d’intermezzo, che faranno apprezzare anche l’ottimo lavoro di caratterizzazione dei personaggi, degni di un “canonico” cartoon televisivo.
Concludendo…
Trifox è un gioco spensierato, divertente e strutturalmente ben congegnato: Glowfish ha portato a compimento un ottimo lavoro di “taglia e cuci”, selezionando segmenti ludici differenti, concretizzandoli in modo semplice ma concreto e ricamandoli assieme, a completar un ordito gustoso e appetibile, specialmente per i player più giovani. In generale, l’esperienza di gioco è più che valida, concedendo qualche passo falso da un punto di vista concettuale e più squisitamente tecnico. In generale, dato il prezzo di lancio piuttosto contenuto, il titolo è consigliatissimo anche ai veterani degli action/platform, che troveranno nel titolo un simpatico divertissment.