Il mito del leggendario eroe greco Achille, ha origini antichissime. Infatti, la sua figura, elevata all’immortalità letteraria e storica dall’altrettanto impareggiabile autore ellenico Omero con la sua eterna Iliade, compare in tempi remoti come protagonista o co-protagonista di antiche poesie e tragedie, cuore pulsante della letteratura classica di guerra e d’avventura. Impetuoso e ribelle, forte e valoroso, dall’unico punto debole, il tallone, poiché non venne completamente immerso nelle acque del fiume Stige, Achille fu conosciuto in tutti i luoghi dell’antichità come il guerriero più temibile della Grecia, principe dei Mirmìdoni. Tanto si è visto e scritto sulla sua figura ma, probabilmente, poco si è realizzato in suo onore per quanto concerne l’ambito videoludico: in soccorso dei videogiocatori e amanti della cultura greca (ma non solo, ovviamente), giunge fiera l’opera di Dark Point Games, Achilles: Legends Untold, attualmente in Accesso Anticipato su Steam. Uscito da circa due settimane sul negozio digitale Valve, il titolo ha già riscosso un buon successo ed ha attratto diverse recensioni positive di utenti entusiastici.

Ma è tutto oro quello che luccica? Scopriamolo con la nostra anteprima!

Achilles: Legends Untold è un gioco d’azione ruolistica con visuale isometrica, seppur in alcuni frangenti essa cambi angolatura in modo piuttosto cinematografico. Se volessimo sin da subito inquadrare nel complesso l’intera struttura ludica associandola ad alcuni volti noti del panorama videoludico, si potrebbe tranquillamente affermare che il gioco è una sorta di miscela sui generis di Path of Exile e Dark Souls, con le dovutissime riserve. Naturalmente, scomodare un eroe di tal portata non può non indurre ad attendersi un intreccio narrativo degno di tal nome: in questo senso, Achilles: Legends Untold ci rimette nei panni del mitico eroe greco che, dopo esser stato ucciso dal principe troiano Paride alle porte di Troia, risorge dalle lande desolate del Tartaro grazie all’intervento salvifico del dio della morte Ade. Questi, sin da subito, farà intendere che dietro la sua morte, in realtà, vi si celi una “macchinazione divina”: di lì, partirà l’avventura di Achille in una Grecia colma di pericoli umani e soprannaturali. Il titolo, al momento, consta di due sole modalità di gioco: una modalità cooperativa, al momento limitata all’affrontare dei dungeon casuali con un altro giocato online e caratterizzata da qualche problema tecnico (sarà evidentissimo un calo di fotogrammi notevole), e una modalità campagna che consta di un solo capitolo su cinque finali. Ergo tirare le somme in modo definitivo sull’intreccio narrativo non è possibile: quello che emerge da quanto provato, è una trama non particolarmente elaborata ma comunque in linea con gli intrecci che solitamente il settore videoludico specifico propone. In questo senso, la narrazione sarà una “visibile giustificazione” per procedere innanzi e svelare il mistero che ruota attorno alla morte e resurrezione del nostro leggendario alter-ego.

Date le premesse “associative” di genere fornite, ci si attenderebbe di base un gameplay di alto livello o, visto lo stato “prematuro” di programmazione, piuttosto ben avviato. In generale, se dovessimo esprimere un giudizio generale dal lato più squisitamente ludico, potremmo indubbiamente affermare che Achilles: Legends Untold è un gioco di già piuttosto solido e sicuramente promettente, ma che ha ancora un bel po’ di strada da percorrere per poter esser definito “maturo”. In linea generale, sfruttando una visuale come detto isometrica, ci muoveremo per le lande pseudo-desolate della Grecia eseguendo gli “ordini” impartitici da Ade. Dopo pochi istanti di gioco, giungerà la prima caratteristica fondante: il personaggio si muoverà con il classico quartetto “wasd”, mentre il mouse fungerà unicamente da “input” per attacchi et similia. In sostanza, dovremo effettivamente “puntare” gli avversari con i tasti della tastiera oppure sfruttare il “lock” automatico che il gioco ci mette a disposizione (alle volte, un po’ ballerino), facendo da spola tra i vari nemici che ci si presenteranno innanzi, al contempo tenendo d’occhio le classiche barre della vita, della stamina e del mana. Un sistema di combattimento un po’ farraginoso, “appesantito” dai classici crismi tipici dei soulslike, e che rende gli scontri più complicati (probabilmente, appositamente) e che fa sentire un po’ la mancanza del supporto al pad (al momento, totalmente assente). Detto ciò, nonostante la sfida proposta sia sicuramente alta, Achilles: Legends Untold non è un gioco impossibile, anzi: la mappa, piuttosto vasta, sarà colma di checkpoint dalle funzioni simili ai bonfire in stile Dark Souls e, al contempo, sarà sin troppo semplice riempirsi le tasche di pozioni di cura e medicamenti di vario tipo. Una “non impossibilità” che, in linea di massima, deriva anche da alcune imperfezioni, figlie “naturali” dello status “acerbo” di programmazione: in generale, i nemici saranno quasi tutti ampiamente abbordabili, anche grazie ad un’intelligenza artificiale non particolarmente brillante.

Sarà infatti piuttosto frequente vedere gli avversari “abbandonare” il campo di battaglia immotivamente, lasciando soli i loro commilitoni, per poi far improvvisamente ritorno. Oppure, avvicinarsi ed indugiare ad attaccare prendendosi “sonori schiaffoni” dal player. Al contempo, l’imperfetto stato di programmazione si evince anche dalla tendenza, sia per i personaggi non giocanti che per l’eroe stesso, ad incastrarsi e/o bloccarsi del tutto su di alcune superfici più elaborate o particolari (ad esempio, ponti e scale). Vi saranno, però, delle “sgradite sorprese”: in primis, gli arcieri. Danno alto, hit box chirurgica e gittata epica: un trittico che ci darà seriamente del filo da torcere e che spesso, ci vedrà soccombere a dardi sparati “all’esterno” della nostra visuale, nel mentre cerchiamo di scansare i fendenti dei nemici più vicini. Naturalmente, in un gioco che unisce un po’ di Diablo e un po’ di Souls, il fulcro è costituito anche da equipaggiamento e abilità. Per quanto concerne il primo aspetto, Achilles: Legends Untold offrirà già di base una buona scelta di armi (al momento, tutte da mischia) tra lance, asce e spade di vario tipo. Ogni tipologia di arma avrà una combo basica, divisa tra attacco rapido e pesante, oltre che dipendere da particolari caratteristiche passive come Forza, Resistenza ecc. (dunque, in pieno stile Dark Souls). È da segnalare anche la presenza degli scudi che, nel corso del gioco, potremo lanciare e richiamare in stile martello di Thor. Naturalmente, com’è lecito attendersi da un ruolistico di tutto rispetto, ogni arma avrà una qualità diversa (e, con essa, anche le correlate statistiche) e sarà altresì possibile, dopo un paio d’ore di gioco circa, potenziarle accedendo ad un sistema di crafting non particolarmente elaborato ma funzionale e che si baserà sui materiali raccolti durante il gioco: in base alla rarità dell’arma, useremo materiali specifici per potenziarne gli effetti e il danno concreto.

In generale, l’armamentario, non particolarmente numeroso al momento, sarà però già piuttosto caratterizzato seppur non pienamente equilibrato. Ad esempio, sarà sin troppo evidente già dalle prime battute come prediligere armi basate sulla resistenza (che, al contempo, andrà ad aumentare la quantità di stamina disponibile, fondamentale per eseguire azioni come parate, attacchi e schivate) piuttosto che sulla forza, sia la scelta più ovvia e promettente. Oltre ad una maggiore equilibratura, sarebbe utile un più profondo dettaglio sugli effetti delle varie voci che caratterizzano le statistiche di ogni arma, alcune davvero “oscure”. L’altro elemento fondante del gioco, saranno come di regola le abilità: avremo a disposizione un ampio albero delle skill, sia passive che attive, in pieno stile Path of Exile. In sostanza, le “diramazioni” dell’albero ci condurranno in aree specifiche dello stesso, concretizzando la nostra volontà di spendere le anime ottenute dai nemici abbattuti, in stile Dark Souls, per potenziare la nostra Forza, la nostra Resistenza o la nostra Vitalità ecc. Qualsiasi sia la nostra scelta, essa ci consentirà di accedere ad abilità specifiche e legate unicamente al tipo di abilità passiva prescelta, oltre che condizionare l’output di armi specificatamente legate a quel tipo di statistica. In linea generale, le meccaniche fondanti di Achilles: Legends Untold sono già piuttosto ben funzionanti e complete, in un immaginario standard del settore, seppur limitate da alcune “storture” dovute in larga misura allo stato “embrionale” di programmazione.

Ad esempio, al momento l’unica attività esistente sarà quella di seguire una “linea infuocata” che ci condurrà per direttissima all’obiettivo da portare a conclusione, senza nessuna variazione sul tema se non attraversare una mappa di gioco caratterizzata da ambienti colmi di nemici tutto sommato ben realizzati (specialmente quello relativo alla fucina di Efesto), ma “morti” e dall’interazione pari a zero. Anche il complessivo design delle aree esplorabili sarà piuttosto basilare e sostanzialmente strutturato da una serie di corridoi lineari che sfociano sempre in arene dalle dimensioni variabili, ove solitamente saremo costretti a sguainare la nostra arma. Esplorazione che avrà comunque senso, data la presenza di dungeon (alcune volte però, vuoti sia di bottino che nemici) e di scrigni nascosti, ma che sarà resa complicata da alcune “caratteristiche” specifiche. Infatti, non vi sarà nessuna mappa o mini mappa a schermo: se si pensa che gli ambienti, oltre a dimensioni piuttosto vaste, saranno comunque spesso copia/incollati tra loro non solo per quanto concerne la struttura ma anche e soprattutto per gli agglomerati di elementi “scenici”, tra fontane, tombe e case, emerge chiaramente che non sarà facilissimo orientarsi e ritrovare la “giusta via”. Un cenno anche ai nemici: avremo unità “normali” e “speciali” a confrontarci, caratterizzati esclusivamente dall’unica arma “indossata” e che saranno ancorati ad una, massimo due combo che ripeteranno a iosa. Vi saranno non solo uomini, ma anche animali e bestie di diverso tipo oltre che giganteschi mostri mitologici, in grado di sfoderare in poche mosse danni devastanti.

In ultima istanza, da un punto di vista tecnico, si può tranquillamente affermare che Achilles: Legends Untold si attesti ad un buon livello qualitativo che, comunque, presuppone un necessario lavoro di rifinitura e miglioramento. A partire dall’estetica, tendenzialmente ben realizzata ma un po’ troppo altalenante: a paesaggi e sfondi evocativi ispirati alle leggende elleniche, si alternano dettagli grafici un po’ carenti e che spaziano da ambienti un po’ troppo scarni e ripetitivi a modelli poligonali non propriamente al top. Ad esempio, i pochi volti che riusciremo a scorgere da vicino, mostreranno il “fianco” da un punto di vista più squisitamente qualitativo assumendo delle qualità simil plasticose. Achilles: Legends Untold offrire già di base una buona selezione di opzioni grafiche per modellare la resa in base alle possibilità della nostra macchina, mostrandosi facilmente “digeribile” anche da macchine non particolarmente performanti. Per quanto riguarda il generale livello qualitativo di pulizia computazionale, Achilles: Legends Untold si presenterà in buona forma ma, anche in questo frangente, vi saranno delle imperfezioni. Nel nostro test, ad esempio, è capitato più volte come già detto che nemici e personaggio principale avessero qualche grattacapo su superfici “particolari” come ponti e scale. In aggiunta, saltando da alcune alture, il nostro povero Achille si è ritrovato suo malgrado in un loop di caduta infinito, risolto unicamente con il teleport al santuario più vicino. Imperfezioni dall’impatto comunque relativo e che non minano una complessiva buona prestazione tecnica e che, siamo certi, saranno risolti in celerità.

Concludendo…

Cosa resta da dire di Achilles: Legends Untold? Il prodotto, pur non portando con sé nessuna reale innovazione da principio, si attesta come un promettente gioco d’azione ruolistica a metà strada tra Path of Exile e Dark Souls. Al di là di varie imperfezioni tecniche, dovute allo stato embrionale di programmazione, e a qualche limite concettuale, il gioco è sicuramente godibile e potrebbe imporsi, a lungo andare, nel settore. A patto che, non solo gli sviluppatori intervengano da un lato puramente computazionale, ma vadano ad espandere le possibilità del gioco e, magari, potenziare in modo sostanziale l’animo (al momento, limitato) multiplayer del gioco.

Insomma, Achilles: Legends Untold ha tutte le carte in regola per essere un ottimo rappresentante dell’ambito ARPG: non ci resta che attendere!

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