Panzer Dragoon è un titolo che richiama molti ricordi ai più vetusti videogiocatori. Uscì inizialmente nel 1995 per lo sfortunato Sega Saturn ed apparteneva al genere “Rail-Shooter”, molto in voga all’epoca. In seguito uscirono ben 3 altri capitoli della saga ed un gioco di ruolo (Panzer Dragoon Orta), a dimostrazione il successo ottenuto. Sfortunatamente si tratta di uno sparatutto tridimensionale che forse, oggi, ha poco senso di esistere… ma continuate a leggere per saperne di più!

Una trama che sa di già sentito…

Ci troviamo ovviamente in un lontano futuro, migliaia di anni dopo che una grande guerra tra gli umani e le loro stesse armi bio-ingegnerizzate ha devastato tutto. I superstiti vivono in grandi nazioni divise che cercano di sopravvivere in un pianeta popolato da mostri terrificanti, residui della guerra degli “Antichi”, che hanno anche lasciato molte rovine tecnologicamente avanzate. Una nazione in particolare, l’Impero, scopre inaspettatamente una torre nera nel mezzo di un lago vicino alla loro capitale, che dà loro accesso ad una quantità imponente di potentissime armi degli Antichi. Il tutto viene narrato durante l’avvio del gioco attraverso alcune deludenti cut-scene iniziali, quasi totalmente prive di testo od audio.

In realtà le scene introduttive sono fatte così male che non è chiarissimo quello che succede dopo … fanno la loro comparsa un piccolo gruppo di persone in groppa a curiosi bipedi che stanno andando a caccia: uno di loro, si capisce, è il protagonista. La caccia si conclude dentro ad una grotta in compagnia di un enorme mostro corazzato che però, istanti dopo, viene schiacciato dalla volta che crolla. Dal buco sul soffitto fanno la loro comparsa due draghi, uno blu ed un altro nero, con sopra dei cavalieri che combattono assiduamente. Il drago scuro (ovviamente malvagio) ha la meglio e fugge, mentre il contendente cade vicino al protagonista, incredulo. Il cavaliere del drago, dall’aspetto alieno e morente, comunica telepaticamente all’indigeno che deve impedire al drago nero di raggiungere la torre. L’avventura ha quindi inizio … anche se non si capisce bene né perché, né per cosa si sta combattendo …

Gameplay

La visuale predefinita consta in una terza persona sulla cavalcatura alata del nostro beniamino, che può muoversi liberamente lungo le 2 dimensioni dello schermo – movimento necessario per schivare proiettili ed ostacoli. Attraverso un vistoso mirino (quasi molesto oseremmo dire), il cavaliere può fare fuoco sulle orde nemiche grazie ad una sorta di pistola a raggi ereditata dal defunto cavaliere alieno. A conti fatti l’interazione in questo titolo è quasi nulla e il gameplay ricorda molto da vicino le prime interazioni del famoso Starfox di Nintendo. I livelli scorrono inesorabili sotto le poderose ali del nostro bizzarro drago bluastro mentre flotte di nemici attaccano da tutte le direzioni. A parte la visuale in terza persona è possibile anche spostare lo sguardo in prima persona con movimenti forzati di 90° sui due lati del destriero e a 180° sul retro, per difendersi dagli attacchi in tutte le direzioni. Questo è quanto: non si fa esperienza, non ci sono abilità o armi da sbloccare – il giocatore finisce il gioco esattamente come lo ha iniziato.

Forse all’epoca questa formula poteva funzionare, ma oggi le cose sono cambiate. C’è un motivo se i “rail shooter” sono nati e, soprattutto, se sono anche passati di moda: si trattava in realtà di un comodo espediente utilizzato dagli sviluppatori per creare scenari spettacolari in 3D in tempi in cui la tecnologia non avrebbe potuto consentire un movimento libero nelle tre dimensioni. Presentarsi al giorno d’oggi con un titolo appartenente a questo genere senza alcun miglioramento è decisamente anacronistico … diciamo che a nostro avviso solo i purissimi fan dell’originale potrebbero apprezzare questo tipo di gameplay. Per tutti gli altri potrebbe rivelarsi un’esperienza a dir poco castrata e ripetitiva.

Comparto tecnico

Panzer Dragoon Remake tutto sommato fa bella mostra di sè con un deciso revamp grafico del titolo originale. Sebbene il lavoro dei Megapixel Studio renda molto bene nei primi piani e nei modelli, gli scenari risultano quasi sempre scarni e poveri di dettagli. L’esito finale genera un vago sapore di discrepanza che lascia perplessi perché, se da un lato è evidente il deciso “upgrade” di tutti i modelli di gioco, dall’altro si nota l’assenza di elementi di profondità del paesaggio che sembra effettivamente concludersi poco oltre lo sguardo. Il comparto audio sfoggia una serie di remix delle musiche originali davvero orecchiabili, che abbiamo apprezzato, mentre gli effetti sonori rasentano l’indecente, specialmente nelle cut-scene che sono quasi sempre abbandonate alla sola musica di sottofondo.

Concludendo…

Panzer Dragoon Remake è un titolo che solo i fan più fedeli della serie originale potranno apprezzare. Il revamp grafico è degno di nota e merita un plauso, ma tutto il resto è rimasto invariato rispetto al titolo originale, causando una decisa sensazione di disappunto quasi in ogni aspetto. La longevità del titolo è un altro grosso problema, perché l’intero gioco consta di soli 6 livelli ed è completabile in circa 50 minuti (inclusi i lunghi caricamenti): davvero uno scandalo per il prezzo a cui viene proposto! Il fattore rigiocabilità sfortunatamente è allo stesso modo limitato dato che i livelli sono sempre gli stessi e rigiocarli esclusivamente per incrementare il proprio punteggio risulta poco attraente.

CI PIACE
  • Revamp grafico di qualità.
  • Molto fedele all’originale …
NON CI PIACE
  • … forse anche troppo!
  • Gameplay anacronistico, poco stimolante e per nulla vario.
  • Longevità limitatissima per il prezzo a cui viene proposto.
Conclusioni

Panzer Dragoon Remake è un titolo che solo pochi eletti potranno apprezzare seriamente. A prescindere dai suoi difetti e dalle sue caratteristiche, che possono anche non dispiacere, un gioco puramente arcade che si completa in 50 minuti non può essere venduto ad un prezzo simile. In giro ci sono molti altri titoli più meritevoli di attenzione.

5Cyberludus.com

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Gabriele o “Gabe” per gli amici, è un informatico di professione ed inguaribile videogiocatore. Cresciuto a colpi di Commodore 64 ed Amiga è papà di due bellissimi bimbi che ormai gli rubano quasi tutto il tempo. La sua passione sono l’informatica, il cinema, la musica ed un giorno spera di finire e vedere pubblicato il suo primo videogame … quando trova il tempo!

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