Punto di riferimento per gli appassionati di simulazioni automobilistiche, la serie di Project Cars ha raccolto intorno a sé, negli ultimi anni, un nutrito numero di appassionati. Sviluppato dal team londinese di Slightly Mad Studios, Project Cars 3 – terza iterazione della saga simulativo, nonché oggetto della nostra recensione – doveva essere l’occasione perfetta per chiudere in bellezza un anno non proprio “memorabile” per lo studio, vista la recente – disastrosa – uscita di Fast & Furious Crossroads.

Dopo aver ricevuto un codice review, in versione PC, ci siamo cimentati a lungo nelle diverse modalità presenti nel titolo, dalla carriera alle possibilità offerta da multiplayer online.
Saranno riusciti i ragazzi di Slightly Mad Studios a migliorare, con successo, la vincente formula simulativa dei due precedenti capitoli? Scopriamolo insieme nella recensione…

Non è cane. Non è lupo. Sa soltanto quello che non è.

Senza girarci troppo intorno, Project Cars 3 è l’emblema di una serie nel bel mezzo di una crisi di identità. Mentre i due giochi precedenti della serie erano stati proposti come simulatori più puri, adatti specialmente ai giocatori con hardware adeguato (volanti e driving seat, per intenderci), questo terzo capitolo si affaccia, in maniera prepotente, al mondo dei giochi di guida arcade, con tutti i pro e i contro di questa scelta

Scordatevi quindi feature prettamente simulative, come il degrado delle gomme, i pit stop e le tanto amate sessioni di qualificazione: Project Cars 3 è un titolo molto più immediato rispetto al passato, in una maniera che lo abbina spaventosamente al mercato dei titoli mobile. Parlando di feature rimosse, sono state eliminate enormi quantità di opzioni di personalizzazione delle gare, a favore di un’interfaccia più snella, mentre la modalità carriera è un chiaro tributo alla serie Forza Motorsport di Microsoft.
Lanciato da qualche giorno sul mercato, il gioco ha infatti subito ire e critiche dai fan di lunga data della saga, intenzionati più che mai a riprendere posto sui propri sedili da corsa e sfrecciare lungo i percorsi proposti dal team londinese. Analizzandolo con cura, Project Cars 3 è un titolo sì lontano dai fasti qualitativi dei primi due capitoli, ma comunque un titolo divertente, specialmente se giocato pad alla mano da chi è intenzionato ad effettuare brevi sessioni di gameplay. Project Cars 3 da il meglio di se, giocato con un gamepad piuttosto che con un volante – la manovrabilità dei veicoli è molto più accessibile e divertente, in contrasto con il realismo delle precedenti iterazioni.

La modalità carriera ci consentirà di utilizzare classi automobilistiche diversificate, oltre ad affrontare eventi a più livelli. Vincere ogni gara ci permetterà di guadagnare punti esperienza, ma saranno gli obiettivi della competizione a permetterci di sbloccare il prossimo set di eventi: gli obiettivi, proposti da ogni competizione, variano dall’effettuare il giro più veloce o superare un certo numero di auto. A livello di pura interfaccia, a stupire è la scomparsa completa della linea colorata posta sulla strada, ormai abusata dai simulatori sportivi, che mostra l’ideale traiettoria e diventa sempre più rossa in concomitanza con curve e/o rallentamenti sulla pista. In sostituzione, i ragazzi di Slightly Mad Studios hanno introdotto tre diversi indicatori su ogni curva: punto di frenata, apice e uscita dalla curva – effettuare una curva senza sbavature, ci farà guadagnare un bonus in crediti (ci sono ulteriori punti assegnati per drifting, slipstreaming e sorpassi puliti. La parte più interessante della carriera di Project Cars 3 è indubbiamente rappresentata dalle diverse possibilità di upgrade delle auto, sia in termini estetici sia di performance. Sarà quindi possibile carrozzare una vettura a tal punto da permetterle di avanzare ad una categoria superiore, aprendoci così la strada ai nuovi eventi sbloccati.

Per dare ossigeno alla modalità carriera, Project Cars 3 offre ai giocatori “hardcore” diverse game mode a giocatore singolo aggiuntive, come le daily challenge e gli eventi singoli, senza dimenticare le modalità multiplayer online. A conti fatti, Project Cars 3 ci ha lasciati un po’ con l’amaro in bocca: certo, troviamo ancora elementi del franchise originale sotto il cofano, con il Madness Engine ancora protagonista, un sistema di controllo efficace ed un feedback delle vetture sui circuiti senza dubbio ottimo ma, a parer nostro, la repentina inversione su un sistema arcade, le varie rimozioni in termini di feature ed una intelligenza artificiale degli avversari un po’ troppo limitata, spingono nell’anonimato il nuovo titolo Slightly Mad Studios.

Madness Engine: tra VR e problemi tecnici

Abbiamo avuto modo di testare Project Cars 3 su una configurazione di buon livello, attrezzata con un processore i7-8700K ed una scheda video GTX 1080ti.
Il titolo targato Slightly Mad Studios, basato ancora una volta sul motore proprietario Madness Engine, ha presentato comportamenti inaspettati nella versione PC da noi provata. In primis, da evidenziare un comparto tecnico decisamente non al passo con i tempi – considerato che siamo sul finire di questa generazione, ci saremmo aspettati una maggior cura, lato circuiti, effetti e specialmente modellazione poligonale dei veicoli. Il titolo da il peggio di sé per quanto riguarda l’effettistica meteo: la pioggia dinamica (simile a quanto visto anni fa con Drive Club), oltre ad abbassare pericolosamente il frame rate, è stata curata in maniera piuttosto approssimativa, provocando un effetto “artificioso” per nulla ammirevole.

A questo pro è necessario evidenziare i diversi problemi relativi alla modalità VR del titolo. I cali di frame evidenziati precedentemente, in questo caso sono raddoppiati, costringendoci a ritoccare più e più volte i settaggi grafici (già di per sé piuttosto limitati, a dimostrazione della frettolosità nel portare il titolo da console a PC).

Insomma, il titolo allo stato attuale è contornato di diversi problemi tecnici che ci auguriamo vengano risolti con successivi aggiornamenti.

Concludendo…

Project Cars 3 è il capitolo della discordia. Abbandonata la forte componente simulativa dei primi due capitoli, i ragazzi di Slightly Mad Studios sono tornati alle origini “needforspeediane” con un titolo dalla giocabilità prettamente arcade. Il risultato? Un titolo che renderà sicuramente scontenti i fan di vecchia data della serie, che si rivolgeranno verso altri “lidi” per cercare un’esperienza simulativa adatta ai loro palati e alle loro postazioni da gaming attrezzate, ma che sarà capace di attirare nuovi giocatori, intenzionati a provare nuove esperienze di guida senza troppi fronzoli. Da segnalare, nella versione PC, da noi provata, la presenza di diversi problemi tecnici che ci auguriamo vengano risolti con futuri update.

CI PIACE
  • Gameplay immediato e funzionale, pad alla mano
  • Contenutisticamente valido
  • Progressione della modalità carriera, ben scandita
NON CI PIACE
  • Tecnicamente, è un mezzo disastro
  • La virata sull’arcade potrebbe non andare a genio a tutti
  • Diverse feature interessanti dei precedenti capitoli sono state, inspiegabilmente, rimosse
Conclusioni

Project Cars 3 giunge su PC con diversi problemi, prettamente tecnici, abbandonando inoltre la forte vena simulativa che ha sempre contraddistinto la saga di Slightly Mad Studios. Nonostante il netto cambio di rotta, il titolo riesce comunque a proporre un gameplay immediato e anche abbastanza divertente, insieme ad una mole contenutistica di tutto rispetto.

6.5Cyberludus.com

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Nerd purosangue classe 1992, si avvicina al mondo dei videogiochi grazie al SEGA Master System di sua madre. Destreggiandosi tra Alex Kidd e Sonic the Hedgehog, comincia a farsi una importante cultura videoludica a base di platform e beat ‘em up. Fedele seguace della “master race”, consuma giochi di ruolo dalla mattina alla sera, anche se la sua saga preferita rimane Grand Theft Auto degli inarrivabili Rockstar Games, che fin dal primo capitolo lo ha aiutato a diventare la brutta persona che imparerete a conoscere.

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