Gli anni ‘90 verranno sicuramente ricordati come l’era dei beat ’em up, definibili come picchiaduro – a scorrimento – dove spesso il giocatore (o più giocatori, considerata l’onnipresente modalità cooperativa) è tenuto ad affrontare a mani nude gruppi sempre più numerosi e ardui di nemici. Impossibile non citare i vari Streets of Rage, Cadillacs and Dinosaurs, Final Fight o il primissimo Battletoads, titoli che, nella loro semplicità, segnarono un’era, sia per i giocatori console sia per gli assidui frequentatori delle sale giochi.
Battletoads, l’ultimo tra i titoli citati, vide la luce nel lontano 1991. Sviluppato da Rare, software house tutt’oggi attivissima sul mercato con Sea of Thieves, il titolo ci metteva nei panni di tre rane antropomorfe, dei veri e propri “Street Sharks” gracchianti, impegnati a salvare il mondo dai nefasti piani della Dark Queen.

Il titolo, rilasciato sia su console Nintendo che SEGA, riscosse un discreto successo, tanto che dal gioco furono tratti numerosi spin-off, iterazioni arcade e – addirittura – una serie animata per la televisione. A quasi trent’anni dall’uscita del capitolo originale, Microsoft – nuova proprietaria dei diritti della saga – esce allo scoperto con un nuovo progetto dedicato ai tre particolari anfibi da battaglia: Battletoads è, a tutti gli effetti, un sequel/reboot del titolo del 1991, sviluppato questa volta dai ragazzi Dlala Studios (sotto la supervisione di Rare), disponibile da qualche giorno su PC e Xbox One, anche su catalogo Game Pass.

Dopo aver provato nella sua interezza l’avventura, siamo quindi pronti a fornirvi, come sempre, il nostro responso finale…

Eroi in declino

Dopo essere stati rinchiusi in un bunker di simulatore fantasy per 26 anni, i Battletoads non sono più gli eroi intergalattici a cui eravamo abituati. Caduti in disgrazia, i tre anfibi antropomorfi Rash, Pimple, e Zitz sono costretti ad abituarsi alla vita di tutti i giorni, cercando un lavoro e “sopravvivendo” alla noia di una comune vita da impiegati. Intenzionati più che mai a riacquistare la gloria perduta, i tre si mettono così alla ricerca della loro antica nemesi, la Dark Queen. Tutto non sembra andare secondo i piani e, sfuggiti alla loro nuova vita, incappano in un nemico ancora potente: la malvagia razza aliena dei Topiani. I Battletoads, per affrontare questo nuovo nemico, saranno invece costretti ad allearsi con la Dark Queen e rispedire nel baratro, una volta per tutte, la minaccia incombente.

Nelle circa cinque ore necessarie a portare a termine l’avventura, Battletoads offre un numero sorprendente di intermezzi animati di pregevole qualità, caratterizzati da una buone dose di humor e situazioni esilaranti. Il trio protagonista, le gag proposte e gli innumerevoli ottimi personaggi sembrano quasi pronti per una serie animata che, a nostro parere, ben si adatterebbe a questo nuovo stile impostato dal reboot.

Il troppo stroppia

Difficile definire un genere di appartenenza per Battletoads. Il titolo Microsoft è sì, alla base, un ottimo beat ‘em up, ma va altresì detto che le sezioni in cui, effettivamente, saremo tenuti a “menare le mani” non sono poi così tante. Dalla metà dell’avventura, fino al risicato finale, saremo infatti impegnati in una lunga sequenza di mini giochi, alternati a fasi platform e shooter a scorrimento verticale. Il gioco purtroppo fatica a trovare una propria identità e, dal canto nostro, non siamo riusciti ad apprezzare appieno ogni quadro proposto: le fasi beat ‘em up sono divertenti, oltre che particolarmente ostiche a livelli di difficoltà più alti, ma danno il loro meglio se giocate in coop visto che, alla lunga, potrebbero risultare ripetitive; i minigiochi sono tanti – forse anche troppi – e alcuni meno riusciti, risultando inutilmente tediosi e lunghi da affrontare (più e più volte ci siamo ritrovati sul punto di uscire dal gioco una volta per tutte), così come le sequenze shooter verticali – a tema spaziale – spesso eccessivamente caotiche e non sempre precise dal punto di vista del gameplay; si salvano in corner le sequenze platform – forse le più semplici di tutto il gioco – caratterizzate da un ottimo stile artistico che, più di una volta, ci hanno ricordato i bellissimi livelli bidimensionali di Rayman Origins e Rayman Legends.

Come già detto, il gioco riesce a dare il meglio se giocato in cooperativa: in questo contesto sia le sequenze beat ‘em up che quelle shooter riescono a rendere l’esperienza di gioco ancor più divertente. Battletoads, purtroppo, manca di una feature, a nostro parere, fondamentale, ovvero la cooperativa online che, in un titolo che poggia gran parte del fattore divertimento sulla condivisione dell’esperienza di gioco, ci saremmo quantomeno aspettati un sistema di matchmaking pubblico o, alla peggio, privato. Un vero peccato.

Pronti per il debutto televiso

Come precedentemente accennato, siamo rimasti piacevolmente colpiti dal comparto audiovisivo di Battletoads. Il titolo sviluppato dai ragazzi di Dlala Studios è riuscito, con successo, a ridisegnare con uno stile unico i tre protagonisti, insieme ad altri ed esilaranti personaggi che ci terranno compagnia per tutta l’avventura. Il gioco, seppur in maniera altalenante, è capace di regalare ottimi fondali e scenari di gioco, nei quali muoveremo – a suon di calci e pugni – i nostri rissosi Battletoads (a questo pro, da segnalare l’ottimo comparto animazioni che, specialmente nelle fasi beat ‘em up, mette in mostra abilità davvero sorprendenti).

Come già detto, abbiamo apprezzato particolarmente le sequenze animate, di buona durata e capaci di intrattenere a dover, anche grazie ad un doppiaggio in lingua inglese (non mancheranno i sottotitoli in lingua italina a supporto) di discreta fattura.

Concludendo…

Battletoads ci ha sorpresi. La saga riesumata da Microsoft – e disponibile da qualche giorno anche sul catalogo Game Pass (Xbox One e PC) – è riuscita a sfornare un capitolo divertente, contornato sì di grossolani difetti, ma in grado di intrattenere i giocatori per una manciata di ore. Se siete dotati di PC o Xbox, il nostro consiglio è quello di provarlo, magari in compagnia di un familiare/convivente visto che, allo stato attuale, non è stata integrata alcuna modalità multiplayer online (visti i tempi “particolari” in cui viviamo, sarebbe stata una cosa gradita la sua integrazione).

CI PIACE
  • Buon comparto tecnico
  • Sequenze animate d’intermezzo esilaranti
  • In cooperativa offre una sana dose di divertimento…
NON CI PIACE
  • …un po’ meno se giocato da solo
  • Alcuni mini giochi inutilmente tediosi e ripetitiv
  • Nella seconda metà dell’avventura, le sezioni beat ‘em up scompaiono quasi totalmente
  • Si completa in una manciata di ore
Conclusioni

Battletoads, nonostante i grossolani errori “strutturali”, riesce ad intrattenere. Nelle – circa – cinque ore necessarie a portare a termine l’avventura, guideremo gli eroi Rash, Pimple, e Zitz in quadri che variano dal beat ‘em up più classico alle fasi platform. Vista la presenza su Game Pass dal lancio, impossibile non consigliarne la prova, specialmente in compagnia di amici/familiari.

7Cyberludus.com

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Nerd purosangue classe 1992, si avvicina al mondo dei videogiochi grazie al SEGA Master System di sua madre. Destreggiandosi tra Alex Kidd e Sonic the Hedgehog, comincia a farsi una importante cultura videoludica a base di platform e beat ‘em up. Fedele seguace della “master race”, consuma giochi di ruolo dalla mattina alla sera, anche se la sua saga preferita rimane Grand Theft Auto degli inarrivabili Rockstar Games, che fin dal primo capitolo lo ha aiutato a diventare la brutta persona che imparerete a conoscere.

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