Dominatori incontrastati del mercato qualche lustro fa, il settore degli MMORPG vive ormai da qualche anno una stasi che, nonostante la sua incrollabile fermezza macroscopica, microscopicamente tende verso un positivo infinito: in parole semplici, i giochi di ruolo massivi online non sono affatto morti, anzi. Population Zero, il MMORPG fantascientifico attualmente in Accesso Anticipato su Steam e con un “twist” davvero intrigante e innovativo di cui parleremo in questa sede, è un progetto interessante e con delle premesse originali. Sviluppato dalla software house russa Enplex Games, il gioco promette un’interpretazione del settore, almeno sulla carta, piuttosto personale. Ma andiamo con ordine.
Population Zero è un gioco di ruolo online massivo ambientato su di un pianeta chiamato Kepler, strutturato seguendo i dettami dei giochi d’azione in terza persona. Il titolo, caratterizzato da elementi Survival e sandbox, affonda le sue radici ludiche in premesse intriganti: nel gioco, infatti, interpreteremo un pionere, incaricato di colonizzare un nuovo pianeta dopo che la Terra è stata consumata da un terribile conflitto per l’energia. Ma il pianeta alieno ci riserverà una sfida difficile: ogni colono, infatti, sarà chiamato entro 168 ore (una settimana completa) a raccogliere sufficienti risorse per riparare la propria capsula di salvataggio, utilizzata dopo l’esplosione della nave madre da trasporto, e ibernarsi per evitare una “catastrofe” e la propria completa trasformazione in una bestia dissennata, chiamata Void. Appena avviata la prima partita, scopriremo che gli elementi ruolistici di Population Zero sono “doppi”: il nostro personaggio accumulerà esperienza e materiali in gioco, scalando via via un piuttosto classico albero delle abilità. Ma, una volta terminate le 168 ore definitive, il nostro personaggio “scomparirà”. Ciò, comporterà la perdita dei progressi in game, seppur alcuni “resisteranno”, ma otterremo comunque esperienza correlata all’account, con la quale procederemo al level up dello sblocco e al successivo unlock di nuove feature, dallo sblocco di modalità differenti, come ad esempio quella in cui potremo combattere contro altri giocatori, ad unlock “tecnologici” che ci consentiranno di costruire e dotarci di strumenti via via più efficaci e utili per la dura sopravvivenza.
Muovendo i primi passi, ci accorgeremo che Kepler non è esattamente un pianeta ospitale: è facile infatti imbattersi nella fauna locale, tendenzialmente “orrida” esteticamente e molto pericolosa almeno nelle primissime fasi dove saremo sostanzialmente inermi. Dopo alcuni istanti, faremo i conti con gli elementi survival del titolo di Enplex Games: tra le nostre priorità, infatti, ci saranno anche quelle di bere e nutrirsi, esplorando e procacciando acqua e cibo di varia natura sulla superficie di Kepler. Oltre alle questioni fisiologiche, dovremo valutare bene anche l’ambiente circostante, tenendo sempre d’occhio gli indicatori della temperatura e di tossicità, i cui valori estremi potrebbero tradursi in danni per il nostro alter ego. Avremo, naturalmente, la facoltà di raccogliere elementi dagli ambienti circostanti, al contempo combattendo l’ostile fauna locale. Ogni azione compiuta dal nostro personaggio ci consentirà di guadagnare “Theory Point”, da poter spendere per apprendere la costruzione di differenti arnesi utili per la sopravvivenza: in questo senso, Population Zero eredita in parte il sistema apparso su No Man’s Sky, consentendo l’accumulo di esperienza attraverso lo studio della flora e della fauna, ma anche delle rocce ecc.
Dopo una manciata di minuti in-game, ci accorgeremo che, in sostanza, le novità si ridurranno sensibilmente una volta che inizieremo a scontrarci con il mondo di gioco: il titolo di Enplex Games non si discosta dal classico andirivieni tipico dei MMORPG, specialmente quelli più “old school” o una fetta enorme degli attuali free to play, dove saremo chiamati all’infinita raccolta di oggetti o materiali dal terreno o provenienti dall’uccisione dei nemici, chiamate dagli anglofoni “fetch quest”. Oltre alla potenziale “noia meccanica” che ciò potrebbe comportare, ma i veterani del settore saranno sin troppo temprati per affrontare la faccenda, l’estrema uguaglianza concettuale delle missioni sarà “aggravata” anche, paradossalmente, dalla vastità della mappa: spesso saremo chiamati a completare missioni che ci costringeranno a una lunghissima esplorazione che ci manderà in zone piuttosto lontane dagli Hub sicuri. Se si considera una certa lentezza motoria del nostro personaggio correlata a un ambiente ostile non solo a causa della “fauna” locale, il tutto punterà ad una “complessa ripetitività” che potrebbe indurre in molti ad abbandonare il gioco dopo poche ore di test.
Tecnicamente parlando, Population Zero si presenterà in buona forma, visto e considerato il suo status di Accesso Anticipato sulla piattaforma Valve. Partiamo dalla grafica: in generale, l’estetica del gioco sarà più che buona, seppur gli ambienti tenderanno ad essere “cloni” specialmente in alcuni dettagli che, alle volte, si ripeteranno cambiati di colore. Ambienti che, ad aumentare una certa “povertà” complessiva, saranno anche piuttosto ondivaghi nel particolareggiare estetico: alcuni saranno visivamente interessanti da osservare, altri molto meno, nonostante ci sia una buona varietà di biomi. Oltre a un’estetica in “chiaroscuro”, tecnicamente parlando Population Zero non è esente da difetti visibili, a partire da alcuni bug comuni come compenetrazioni e alcune occasioni in cui il nostro personaggio è rimasto per qualche attimo incastrato nello scenario. A questo, si aggiungano tutte le classiche difficoltà che i titoli online, specialmente quelli indipendenti, vivono nei primissimi giorni di vita: crash improvvisi, lag sia sistemico che server-side, bug che coinvolgono il completamento di missioni o il combattimento, dove spesso l’hit box non sarà sempre immediatamente comprensibile in un fighting system che, seppur non particolarmente intricato, si dimostra standard ma solido. Tutto questo, mina parzialmente la complessiva esperienza del gioco ma non è nulla che, con un valido supporto, non si possa arginare in larga misura con qualche patch.
Population Zero è un MMORPG dalle premesse interessanti ma che, sostanzialmente, proprone un gameplay solidamente basato su alcuni “dogmi” del settore survival, action e ruolistico. Il suo status di Accesso Anticipato mostra, naturalmente, tutta una serie di “fianchi” tecnici che, almeno potenzialmente, potrebbero esser risolti nel giro di pochi aggiornamenti. Il titolo Enplex Games è sicuramente promettente e va tenuto d’occhio anche la commistione di generi che offre ludicamente parlando ma, dati alla mano, serviranno contenuti diversificati e in tempi brevi.