Nonostante il mondo dello sport, così come altri settori prima e più “importanti” del mondo sociale e civile, siano sostanzialmente fermi a causa del Coronavirus, le piattaforme videoludiche ci consentono di sopperire, seppur in forma limitata, alla mancanza delle competizioni sportive reali. E se tanti atleti, nelle ultime settimane, si sono cimentati in titoli di corse e sportivi online, questo stand-by a carattere atletico è sentito principalmente dagli amanti di Formula 1 e di MotoGP, le cui stagioni solitamente cominciano in questo periodo. In soccorso dei tanti fan delle due ruote, arriva Milestone che è concretamente riuscita a sfornare il nuovo capitolo della sua saga motoristica, MotoGP 20, nonostante la pandemia, lo smart working e tutto lo “sfacelo” che l’emergenza sanitaria ha portato con sé. Il tutto, a poco meno di un anno dall’uscita del precedente capitolo, MotoGP 19, che aveva altresì portato con sé alcune piccole novità.

Riuscirà il nuovo capitolo ad imporsi e ad alzare ancor di più l’asticella?

L’universo ha… due ruote!

MotoGP 20 è un gioco di corse dedicato alle due ruote e, in modo particolare, proprio alla competizione internazionale MotoGP, massima categoria in termini puramente prestazionali di moto da corsa su circuito. Concretamente, la “nuova” categoria è nata nel 2002, sostituendo la precedente classe maggiore, la “500”, poiché venne modificato il regolamento che permise alle varie scuderie di progettare bolidi con un motore non più limitata ai 500 cm³ ma estendendo il limite massimo per gli engine a quattro tempi a circa il doppio, ovvero a 989 cm³. L’edizione 2020 dell’atteso titolo di moto da corso, giunge sui nostri scaffali assediati dal virus con una serie di novità, senza però rivoluzionare la classica struttura ludica a cui Milestone ci ha da tempo abituato: al centro, naturalmente, la modalità carriera che in MotoGP 20 si arricchirà di una spessa venatura manageriale, probabilmente la novità più importante introdotta da Milestone. In modo particolare, una volta avviata la campagna e scelti classe e team di partenza, inizierà la nostra carriera nel motociclismo professionistico.

Immediatamente dopo, saremo chiamati a scegliere oculatamente lo staff che ci circonderà, fondamentale nel riuscire a gestire a 360° la nostra cavalcata trionfale verso la vittoria.  MotoGP 20, come detto, ci consentirà una piuttosto approfondita pianificazione della nostra carriera: si passa da questioni più puramente economiche, in cui dovremo oculatamente gestire il nostro budget per poter finanziare elementi salienti quali lo sviluppo della moto o l’assunzione di un manager migliore e in grado di farci ottenere contratti più “succulenti”, a quelle in pista, con una moto la cui resa è irrimediabilmente legata proprio alla ricerca e allo sviluppo del nostro mezzo di competizione, frutto del lavoro e delle scelte da noi operate in termini di scelta dello staff, scelte meccaniche ecc. Infatti, in questo senso, avremo modo di seguire, seppur in una forma piuttosto leggera rispetto alla realtà delle cose, l’evoluzione tecnica della moto durante l’intero corso della stagione. Le possibilità gestionali danno sicuramente una marcia in più in termini di mera longevità, anche perché la possibilità di modificare meccanicamente e aerodinamicamente il nostro mezzo, sono davvero tantissime.

Una vita in sella

Nonostante la lodevole aggiunta, l’aspetto più squisitamente economico e “commerciale”, sarà sostanzialmente somministrato in una forma “light” e non particolarmente ostica da digerire né da fronteggiare, a tratti quasi “condotto per mano”. Non saremo invece affatto condotti per mano in pista, dove la complessiva difficoltà di gioco di MotoGP 20 si mostrerà in tutto il suo “brutale” splendore: gareggiare non sarà mai semplice e spesso, anche partendo dalle primissime posizioni, saremo presi a sberle dai nostri avversari anche grazie ad una I.A. piuttosto aggressiva e che non avrà paura di tentare sorpassi azzardati con il rischio di farci cascare. Un azzardo, come spiegheremo più innanzi, forse un po’ troppo frequente e che, unitamente ad una curva di apprendimento piuttosto irta, potrebbe rendere le cose velocemente frustranti per taluni. Naturalmente, non mancheranno le possibilità di personalizzazione estetica, grazie a cinque differenti editor con cui potremo modificare nel dettaglio caschi, sticker, livree ecc.

Oltre alla modalità carriera, MotoGP 20 ci offrirà una modalità in cui potremo sbloccare le vecchie glorie della competizione, oltre che modalità più canoniche come la sfida in singolo, le sfide a tempo, il campionato nelle vesti di un pilota reale ecc. Grazie al suo recente avvicinamento all’ambito eSport, MotoGP 20 ci offrirà un comparto multiplayer di tutto rispetto, tra match pubblici, privati e modalità tecniche più profonde dedicate a chi vuol “smanettare” coi settaggi a 360° della competizione (la famosa modalità Direttore di Gara). Ma, a risplendere in ambito online, è sicuramente la stagione competitiva eSport, con tanto di qualificazioni al campionato e che renderà sicuramente la complessiva offerta ludica del titolo nettamente superiore in termini di qualità. Il tutto poggerà su server dedicati e che offrono sicuramente prestazioni migliori rispetto ai capitoli passati, falcidiati in modo disomogeneo da problemi di latenza. In linea di massima, un buon comparto in termini di mera offerta, che però “urla” la necessità di modalità nuove e di un complessivo rinnovamento.

Curve, pneumatici e competizione

Da un punto di vista più squisitamente ludico, MotoGP 20 si presenta ai suoi fan in una veste sicuramente migliorate. Primo tassello di una produzione che, in sostanza, conferma la buona prestazione del precedente capitolo, è l’intelligenza artificiale complessiva del titolo, definita “neurale”, che gestirà a 360° tutti gli aspetti del gioco. In modo particolare, Milestone ha fatto un ottimo lavoro nel caratterizzare i nostri avversari, più astuti e aggressivi in pista (alle volte sin troppo, vista una certa tendenza degli stessi ad impattare fisicamente e causare incidenti). Anche a livello di mera simulazione sull’asfalto, MotoGP 20 è un deciso passo in avanti rispetto al precedente capitolo, e vive di tante piccole migliorie. Ad esempio, dovremo valutare strategicamente l’apporto di benzina, che non si ricaricherà automaticamente ad ogni rientro in pista, oppure al cambio complessivo delle gomme, con la loro ipotetica usura che andrà ad incidere pesantamente sulla resa del bolide in pista. Il tutto, incorniciato da un ampio ventaglio di opzioni e di personalizzazioni, che renderanno molto facile per il giocatore plasmare l’esperienza ludica di Milestone a suo completo piacimento.

Sul piano più squisitamente tecnico ed estetico, MotoGP 20 è un sicuro “plus”. I modelli delle modo sono eccezionali e rifiniti sin nei minimi dettagli. Stesso discorso per quanto concerne le piste, fedelissime alle controparti reali e curate in ogni aspetto, anche nei dettagli secondari solitamente “ventre molle” di tante produzioni racing, soprattutto nella modalità di gioco che predilige la qualità grafica. Per quanto concerne la complessiva fisica di gioco, essa sarà piuttosto realistica nel suo complesso, offrendo un comparto sicuramente migliorato e più raffinato rispetto al precedente capitolo. Basterà, in questo senso, “imbracciare” una Moto2 e una MotoGP, per notare le radicali differenza in termini di gestione in pista e complessiva aerodinamica del mezzo. La qual cosa, com’è lecito che sia, rende fondamentale il setup pre-gara e, nel complesso, la lunga e “lenta” preparazione del bolide durante la stagione. Unico nei di una fisica altresì quasi perfetta, è una caratterizzazione un po’ manchevole sul bagnato, unitamente ad una sensazione di “leggerezza” del mezzo, in alcune situazioni, che non restituisce un feeling particolarmente realistico e concreto.

Il test del gioco, avvenuto su di una fiammante PlayStation 4 Pro, ha confermato l’ottimo lavoro a livello di programmazione: MotoGP 20 vanta performance di alto spessore, confermando in gara i 60 frame al secondo, solo per le console “hardcore” se si opterà per una modalità che sacrifica (un bel po’) la resa grafica. Versioni “hardcore” che avranno anche la possibilità di optare per una modalità di resa visiva superiore che sacrificherà i fotogrammi al secondo per ottenere una qualità superiore. Nonostante una buona performance complessiva, il gioco non sarà esente da alcuni sporadici cali di frame e piccoli glitch grafici, specialmente nelle scene di intermezzo. Nulla da eccepire sul comparto audio, sostanzialmente invariato rispetto all’anno scorso e che offre una complessiva qualità eccellente. È bene sottolineare che, una buona fetta delle problematiche tecniche del gioco, sono state già tamponate almeno in parte dagli aggiornamenti pubblicati da Milestone.

Concludendo…

MotoGP 20 è sicuramente un deciso passo in avanti della serie, migliorato in quasi ogni aspetto. Ciò, però, non lo rende di fatto perfetto o esente da nei. Un buon pacchetto di contenuti, sia online che in single player, arricchiti da alcune gradite aggiunte, come l’aspetto manageriale della carriera in singolo, e incorniciato da un comparto tecnico sicuramente ben realizzato. Ma, qualche piccola “falla” qui e lì, rendono il titolo Milestone un deciso passo in avanti verso la perfezione, che però non giunge appieno.

CI PIACE
  • Carriera con aspetti manageriali
  • Fisica di alto livello
  • Piuttosto longevo
NON CI PIACE
  • Alcuni problemi tecnici
  • I.A spesso troppo aggressiva
  • Multiplayer “espandibile”
Conclusioni

MotoGP 20 riesce a migliorare la già ottima formula ludica imbastita in passato da Milestone, aggiungendo una venatura manageriale alla carriera, una fisica migliorata (seppur non perfetta), ed un comparto tecnico che fa un passo in avanti rispetto al passato. Un pacchetto ludico ben realizzato e longevo, che però non è esente da difetti, tendenzialmente minori ma visibili, sparsi un po’ in ogni settore. Un ottimo gioco di corse ed un sicuro passo in avanti, con qualche “falla”, rispetto al capitolo precedente.

8.5Cyberludus.com

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