Il tema “Diablo”, nei giorni successivi alla Blizzcon di quest’anno, si è fatto parecchio caldo. L’annuncio, un po’ a sorpresa, di Diablo Immortal – primo capitolo mobile della celebre saga hack & slash di Blizzard – ha portato non pochi malumori tra la community dei giocatori più accaniti. Sebbene Blizzard non abbia escluso l’annuncio di un quarto capitolo, oltre che a ribadire più volte che il titolo in questione sarebbe stato sviluppato da un team esterno (i cinesi di NetEase, da tempo attivissimi sul mercato mobile), riteniamo un po’ esagerate le reazioni della community che, a nostro parere, non devono vedere in Immortal il male assoluto, visto che già molte case hanno portato brand storici su un mercato in forte crescita come quello mobile.
Chiusa questa piccola parentesi, da alcuni giorni sul mercato è arrivata l’ultimo “repacking” di Diablo III, per la prima volta in versione Nintendo Switch. Diablo III: Eternal Collection è, sostanzialmente, una ri-edizione di Diablo III, Reaper of Souls e il pacchetto Ascesa del negromante per la console ibrida di casa Nintendo. Sarà riuscita Blizzard a sfoggiare un porting di successo per Switch? Grazie ad un codice fornitoci dalla casa americana abbiamo ri-preso volentieri parte al conflitto tra angeli e demoni “made in Blizzard”.
Le nostre considerazioni? Scopriamolo nella recensione…
L’impatto della stella
Per chi non avesse mai avuto modo di prendere mano al “colossal” videoludico di Blizzard, Diablo III riprende la narrazione – dopo una pausa di vent’anni – dagli eventi di Diablo II. Scelta la nostra classe (in questa edizione Switch, potremo scegliere tra 7 classi differenti – di cui potremo personalizzarne il sesso), cominceremo le nostre peripezie seguendo un “richiamo” nella cittadina di Nuova Tristram, vent’anni dopo l’uccisione del Signore della Distruzione. Nella cattedrale di Nuova Tristram, Deckard Cain e sua nipote adottiva Leah sono testimoni di una caduta di una stella dal cielo. La giovane Leah riesce ad evitare l’impatto, ma suo zio sparisce tra le profondità del cratere, generato dall’impatto della stella.
L’eroe (a scelta tra Barbaro, Crociato, Cacciatore di Demoni, Monaco, Negromante, Sciamano e Mago), incuriosito dalla caduta dell’oggetto dal cielo, si reca quindi a Nuova Tristram, scoprendo che l’impatto ha risvegliato orde di non morti. Qui ci faremo strada tra i resti della cattedrale e faremo la conoscenza di Leah. La giovane ci chiederà aiuto per cercare le tracce dello zio scomparso, e inizierà ufficialmente la nostra avventura…
Joy-con alla mano…
Sebbene Diablo sia un gioco che i “puristi” non riescono a vedere al di fuori di un contesto PC, provando il titolo Blizzard sulla console targata Nintendo, ci siamo ritrovati davvero a nostro agio controller alla mano. Sia giocato in modalità handled, sfruttando l’ausilio dei joy-con, e sia in modalità docked, sfruttando il caro Pro Controller. In quest’ultimo caso, l’esperienza di gioco assume una connotazione molto simile a quella vista sulle diverse console. Muovere il personaggio direttamente con la levetta sinistra, piuttosto che cliccando sullo schermo, offre una sensazione di maggior controllo sull’azione che sinceramente non ci saremmo abituati, da affezionati alla controparte PC.
Nel corso delle nostre lunghe sessioni di gameplay, raramente ci è successo di rimanere bloccati tra le orde di nemici, anche grazie alle meccaniche di rotolata – assegnate alla levetta analogica destra – che, sebbene non rivoluzionaria, aggiunge un certo spessore alle dinamiche del combat system.
L’utilizzo delle abilità del nostro eroe, invece, sono state distribuite sui tasti A,B,X,Y – oltre che nei due dorsali destri del joy-con/Pro Controller, e la loro implementazione all’interno del frenetico gameplay di Diablo III ci è sembrato parecchio naturale ed efficace. Manca, tuttavia, un qualsiasi supporto alle funzionalità touch screen della console, che avrebbero potuto dare una spinta in più nell’utilizzo dello stesso in modalità handled.
Più siamo e meglio è
A differenza della controparte “always online” PC, la versione Nintendo Switch di Diablo III offre ai giocatori, oltre di poter cimentarsi nella lunga campagna a giocatore singolo totalmente slegati dalla rete, anche di lanciarsi in sessioni cooperative locali, semplicemente collegando un secondo controller alla console, oppure semplicemente utilizzando un joy-con singolo per giocatore – quest’ultima implementazione, oltre che essere ottima se voleste cimentarvi in partite coop in viaggio o in posti sprovvisti di TV, tra l’altro ci è parsa davvero ben ottimizzata sul fronte comandi.
La modalità cooperativa resta la vera e propria “anima” di Diablo III, rendendo il titolo perfetto da giocare in compagnia di altri amici (per un totale di quattro giocatori), sia online – sfruttando le potenzialità (ancora inespresse) del servizio Nintendo Switch Online – e sia in locale, collegando più controller o più console alla stessa sessione.
Verso l’infinito…
Uno tra i punti di forza della produzione targata Blizzard è senza dubbio rappresentato dalla rigiocabilità. Mettersi alla caccia di oggetti sempre più rari, sperimentare nuove combinazioni di equipaggiamento e gettarsi nella mischia con livelli di difficoltà sempre più proibitivi (anche perchè, a difficoltà standard, il gioco risulta davvero semplice da portare a termine), sono solo alcune delle ragioni che potrebbero spingervi a ricominciare la campagna una volta ultimata. Nei cinque lunghi atti della storia di Diablo III (riforniti dai contenuti bonus dell’espansione Reaper of Souls e il pacchetto Ascesa del negromante), avremo modo di sperimentare build con un’infinità di combinazioni di equipaggiamenti e abilità, rendendo la longevità del titolo Blizzard praticamente infinita.
Apprezzabile la volontà della casa statunitense di aggiungere contenuti esclusivi a tema Nintendo, come il costume di Ganondorf – il celebre villain della saga The Legend of Zelda – ali cosmetiche o cornici a forma di triforza. Contenutisticamente, la Diablo III: Eternal Collection oltre a vantare un grado di rigiocabilità elevatissimo, presenta diversi incentivi dettati dalla presenza della Modalità Avventura (che ad ogni avvio genera missioni bonus dall’elevato bottino chiamati Varchi) e da quella Stagionale, in grado di farci acquisire oggetti ed equipaggiamento sempre più ricchi nei vari loot.
Sul fronte puramente grafico, i ragazzi di Blizzard hanno effettuato un lavoro certosino nell’ottimizzare al meglio Diablo III su Nintendo Switch. Sebbene il gioco non brilli in termini di dettagli – stiamo pur parlando di un hack & slash a “visuale aerea” isometrica (sebbene non zoomabile) – abbiamo apprezzato la mancanza di rallentamenti e il frame-rate perennemente stabile, anche nelle fasi di combattimento più concitate, a 60 fps. In modalità portable, il gioco gode di un dettaglio notevole che, come accade con altri titoli Switch, sfuma un po’ nelle sessioni su TV, in modalità docked.
Sempre “ever-green” la soundtrack di gioco ed il doppiaggio – in lingua italiana (attenzione che se avete intenzione di acquistare la versione digitale del titolo, sarà necessario scaricare un pacchetto aggiuntivo – da ben 5 gb – per avere il sonoro in lingua italiana) che poco si discostano dall’ottimo livello qualitativo già apprezzato nelle altre versioni del titolo.
Concludendo…
Diablo III: Eternal Collection su Nintendo Switch non perde assolutamente lo smalto. Il gioco, contenutisticamente valido sotto ogni punto di vista, è uno tra gli hack & slash più riusciti degli ultimi anni, caratterizzato da un gameplay immediato ed appagante che potrà essere apprezzato sia che decidiate di cimentarvi nell’avventura in compagnia di amici, sia in solitudine, sfruttando le potenzialità ibride della console di casa Nintendo. Per gli appassionati della saga, la Eternal Collection su Nintendo Switch è forse una tra le migliori versioni console dedicate a Diablo III e ci sentiamo, caldamente, di consigliarla a chiunque sogni di tornare con ogni forza nelle terre di Sanctuarium, in compagnia di un set di eroi ottimamente caratterizzati.