Di titoli degni di nota, in questo 2018, ne abbiamo visti diversi ma nessuno ha saputo imporsi come God of War, almeno finora. L’ultima fatica di Santa Monica Studio ha messo d’accordo proprio tutti, rivelandosi come un incredibile successo di critica e pubblico. Sotto l’attenta egida del director Cory Balrog, la software house americana ha confezionato un prodotto eccezionale che, oltre a rasentare l’assoluta perfezione, ha definitivamente stravolto, innovato e fatto risorgere il genere degli hack’n’slash.
A questo punto sembrerebbe cosa fatta per God of War aggiudicarsi il tanto ambito titolo di Game Of The Year 2018 ma invece sarà un’impresa tutt’altro che scontata poiché, entro l’anno il colosso di Sony dovrà vedersela con un avversario temibile e assetato di sangue, stiamo ovviamente parlando dell’attesissimo Red Dead Redemption 2 di Rockstar.
Rockstar è una garanzia e questo è risaputo e, nonostante negli ultimi 5 anni si sia adagiata sui continui profitti generati da GTA V, (che è stato continuamente supportato, comunque) la cura riposta nello sviluppo del nuovo Red Dead Redemption sembra maniacale e, anzi, gli immensi profitti generati dall’ultimo GTA sembrerebbero aver garantito al colosso statunitense un notevole budget da investire nel nuovo progetto.
In questa sede cercheremo di analizzare i punti di forza del pezzo da novanta di Santa Monica Studio e, allo stesso tempo, parleremo di ciò che sappiamo ad oggi su Red Dead Redemption 2, analizzando ciò che è stato mostrato finora. Siamo pienamente consapevoli del fatto che stiamo paragonando due titoli estremamente diversi l’uno dall’altro e, soprattutto, del fatto che nonostante le aspettative altissime che accompagnano RDR2 non è da escludere che il titolo di Rockstar possa rivelarsi come un inaspettato flop, seppur tale ipotesi è oggettivamente molto improbabile.
L’importanza dell’ambientazione
God of War, oltre ad essere un capolavoro, è probabilmente il miglior action di questa generazione, innovativo e dal gameplay spettacolare ma allo stesso tempo profondamente tecnico. A ciò dobbiamo ovviamente aggiungere un comparto narrativo di pregevole fattura e dei personaggi indimenticabili. Come potremmo non citare inoltre la fantastica ambientazione che fa da sfondo alle vicende? Le gelide ed evocative terre nordiche della mitologia norrena hanno convinto, grazie ad una rappresentazione estetica invidiabile e ad una lore curata e coerente. Cosa possiamo dire invece di Red Dead Redemption 2? Partiamo innanzitutto dall’ambientazione, il vecchio e selvaggio west che, per quanto distante dal mondo di oggi è comunque più vicino e soprattutto “realistico” rispetto all’ambientazione mitologica di GoW. Questa prima, netta differenza tra i due titoli potrebbe portare buona parte dei giocatori a preferire il contesto proposto da RDR 2, per una questione di immedesimazione più che altro. Se a ciò aggiungiamo che Rockstar sembra aver riposto particolare cura nella realizzazione di un’ambientazione realistica ed estremamente varia non possiamo che fremere dalla voglia di perderci nelle sconfinate lande che fanno da sfondo al titolo.
Open world
Un altra delle certezze riguardanti Red Dead Redemption 2 è la natura open world del titolo e sappiamo bene quanto questo genere di videogiochi riesca a coinvolgere le masse e a far parlar di sé e, se RDR 2 avrà un mondo di gioco curato come il suo predecessore o come lo stesso GTA V, saremo portati a perdere un’immensa mole di ore nel selvaggio west, pienamente liberi di fare ciò che vogliamo, da una semplice partita a poker in un saloon all’andare a caccia col nostro fidato destriero. Dai trailer mostrati, sembra che Rockstar stia puntando su un tipo di interazione con personaggi e ambiente mai vista prima, in modo da risultare più naturale rispetto al passato portando il giocatore a sentirsi veramente parte di un mondo vivo, pulsante e soprattutto realistico. Quest’ultimo aspetto sembra essere uno dei cavalli di battaglia del gioco, l’esasperata ricerca del realismo fortemente voluta da Rockstar è un’arma a doppio taglio, in quanto potrebbe seriamente rivoluzionare il mondo dei videogiochi se ben implementata o, in caso contrario, rendere Red Dead Redemption 2 un mattone eccessivamente noioso. God of War è invece riuscito nell’impresa di reinventare la saga proponendo una maggior libertà al giocatore e costellando l’end game di attività secondarie curate e stimolanti ma il titolo di Santa Monica non è definibile come un open world nudo e crudo, è più corretto parlare di open map riferendosi alla libertà concessa al giocatore in God of War. La cosa impressionante è che, nonostante la parziale libertà d’azione, Cory Balrog ha insistito nella sua folle idea registica di trasformare il gioco in un lunghissimo piano sequenza senza tagli, cambi d’inquadratura o caricamenti. Come ben sappiamo, l’impresa è riuscita egregiamente e, sotto il profilo prettamente cinematografico, God of War è un gioco che ad oggi non ha rivali e siamo certi che non avrà per un bel po’ di anni.
Diffusione totale e multiplayer
Un “limite” di God of War è rappresentato dalla sua natura di esclusività per PS4. Se è vero che, in quanto esclusiva, il titolo ha potuto contare su un lavoro di ottimizzazione sopra la media è vero anche che non tutti i videogiocatori hanno potuto godere dell’ultimo capolavoro di Santa Monica. Red Dead Redemption 2 sarà rilasciato anche su Xbox One e, probabilmente, nel giro di un anno o due arriverà anche su PC, di conseguenza vanterà una diffusione molto più ampia di God of War. Sappiamo che la mole di vendite non equivale direttamente alla qualità di un titolo ma è pronosticabile che il titolo di Rockstar sarà un vero e proprio caso mediatico e che ogni videogiocatore farà di tutto per accaparrarselo e giocarci.
Un aspetto che potrebbe far pendere l’ago della bilancia a favore del titolo Rockstar è il multiplayer. God of War è un’esperienza esclusivamente single player mentre il selvaggio west offrirà svariate ore di gioco in compagnia di altri players… Red Dead Redemption 2 è probabilmente l’unico videogame che potrebbe scalzare Fortnite dal dominio del mercato multiplayer. E’ giusto precisare che apprezziamo il coraggio di Santa Monica nel focalizzarsi in un’esperienza singolo giocatore senza aver cercato di aggiungere inutili orpelli online a quel capolavoro che è God of War ma ovviamente il multiplayer tende a coinvolgere più giocatori, anche nel lungo periodo e questo gioverà alla popolarità di RDR 2.
Personaggi iconici
God of War vanta una caratterizzazione dei personaggi invidiabile ed i rapporti tra essi hanno saputo regalarci molteplici emozioni, soprattutto il legame padre-figlio tra Kratos e Atreus, che cresce ed evolve nel corso della storia, è una vera e propria eccellenza a livello di scrittura. A quanto pare anche in Red Dead Redemption 2 ci sarà un forte sistema di relazioni: il giocatore sarà chiamato a gestire un campo in cui dovrà provvedere al benessere di ogni membro del clan, tenendone alto il morale e costruendo un rapporto di fiducia. Le relazioni con gli npc porteranno ad inaspettate conseguenze e sarà riposta notevole cura anche al rapporto con le nostre cavalcature. I cavalli, infatti, non saranno soltanto dei mezzi di trasporto ma adorabili bestiole con cui instaureremo un rapporto di fiducia, che andrà ad influire direttamente sul gameplay. Uno degli aspetti su cui God of War è praticamente insuperabile è il suo protagonista, Kratos. l’ormai ex Dio della Guerra ha carisma da vendere ed è talmente iconico da essere riconoscibile da chiunque ne mastichi un minimo di videogames. In questo ultimo capitolo della saga, inoltre, il vecchio e sgorbutico spartano gode di una caratterizzazione da Oscar, risultando come un protagonista mastodontico, ricco di sfaccettature e interpretato magistralmente. Per quanto Arthur Morgan, il protagonista di Red Dead Redemption, abbia già dimostrato di avere un background interessante e nonostante la piena fiducia nelle abilità di scrittura degli sceneggiatori di Rockstar, difficilmente il rozzo cowboy ruberà la scena a Kratos.
Tiriamo le somme…
God of War è un gioco eccezionale, il migliore del 2018 finora. Ha coinvolto milioni di giocatori e infranto diversi record. Fortunatamente per noi videogiocatori, probabilmente Red Dead Redemption 2 non sarà da meno e nonostante si parli di due prodotti molto diversi da loro, essi saranno accomunati da storie e personaggi di alto livello, ambientazioni vive e stimolanti, meccaniche di gioco rivoluzionarie e un comparto tecnico d’avanguardia. Fino a qui potrebbe tranquillamente trattarsi di pareggio ma la natura multipiattaforma di RDR 2 e la sua componente online giocheranno un ruolo fondamentale nella diffusione e nel successo del titolo. Sarà un duello all’ultimo sangue ma pensiamo che le due caratteristiche citate faranno pendere l’ago del confronto a favore del titolo di Rockstar, la cosa certa è che entrambi faranno incetta di premi ma sarà durante la cerimonia più autorevole ed universalmente riconosciuta come “ufficiale”, i The Game Awards, che sarà proclamato il re dell’anno. Chi avrà la meglio? God of War, Red Dead Redemption 2 o ci sarà qualche sorpresa? Chissa, magari un Fallout 76…