Ecco a voi Lovecraft’s Untold Stories, videogame dal sapore retrò basato sulle terrificanti storie del geniale scrittore inglese da cui prende il nome. Uscito da qualche giorno con la formula Early Access di Steam – ad opera del team russo Blini Games (in precedenza specializzato in giochi per la piattaforma mobile) – in qualità di veri amanti dei racconti del compianto H.P. non potevamo certo esimerci dal provarlo per voi! Se avete il coraggio, continuate a leggere …

Le storie non raccontate

La premessa è elementare. Un investigatore privato. Un telegramma che invoca aiuto. Un infausto maniero ed un culto che venera divinità rimaste dormienti da secoli. La ricetta perfetta per un gioco horror!

Lovecraft’s Untold Stories si presenta come un action-game con visuale obliqua, molto simile agli Zelda degli anni ’90 o ai più recenti Binding Of Isaac ed Enter The Gungeon. Al momento la storia è divisa in 5 capitoli con altrettante ambientazioni distinte, mentre la struttura dei livelli viene generata casualmente. Ogni livello è diviso in numerose stanze dalla forma diversa con un certo numero di porte che le collegano ad altre camere, alla stregua di un labirinto. Fondamentalmente, lo scopo è incedere a colpi di arma da fuoco fino a trovare la strada che porta al boss, che una volta ucciso permetterà di procedere al capitolo successivo.

Non appena entreremo in una nuova stanza sarà necessario ripulirla completamente dalla presenza “ostile” per riuscire ad avanzare in quella successiva – non esiste purtroppo un modo per evitare gli scontri.
Nei vari locali, a parte i nemici, si trova un abbondare di arredamenti con cui è possibile interagire: armadi, cassetti, scrivanie, vetrine, quadri, etc. dai quali è possibile ottenere oggetti di vario genere, come indossabili, armi, bombe, chiavi, consumabili che forniscono potenziamenti, e anche oggetti utili al completamente dei puzzle sparsi per i livelli.

Questi ultimi invero sono presenti in profusione nel primo capitolo, ma dal secondo in avanti si percepisce un senso di fretta da parte degli sviluppatori; dal terzo in poi il gioco diventa praticamente uno shoot-em-up multidirezionale, dato che la componente investigativa/puzzle sparisce quasi del tutto.
A detta degli sviluppatori siamo dinanzi ad un action-RPG con elementi rogue-like. La componente RPG invero è davvero ridotta all’osso: non esiste una vera e propria crescita del personaggio, e l’inventario risulta davvero elementare, permettendo al massimo di indossare 5 pezzi di vestiario e poco altro.

Comparto tecnico

Il motore alla base del gioco è ovviamente Unity (ok, avevamo promesso di smettere di farlo presente). Lo stile grafico molto pixelloso è evidentemente ispirato ai videogiochi dei primi anni ’90, ma al contrario di altri titoli dove questo aspetto rappresenta un punto di forza qui tutto sembra raffazzonato, poco curato ed in generale molto grezzo.
Il gameplay è minato da alcuni fastidiosi bug principalmente sul sistema di controllo: giocando con un joypad la mira ottenuta del secondo stick è assolutamente erratica e poco precisa, e l’interfaccia di interazione con l’inventario ed i vari menu è davvero scomoda e poco intuitiva: ci si ritrova spesso a cliccare sui bottoni sbagliati senza rendersene conto.

Il comparto audio si compone di alcune musiche di sottofondo in stile ambient di qualità discreta, che creano la giusta atmosfera inquietante. Lato effetti sonori, invece, siamo al limite del pietoso. Quasi tutti i nemici ne sono completamente privi, e nei capitoli successivi al primo la cosa peggiora a tal punto che ci si ritrova in un imbarazzante silenzio! Gli unici suoni che sentirete sono quello dell’arma da fuoco del protagonista, delle porte che si aprono ed alcune esplosioni – sotto questo aspetto l’opera di Blini Games è davvero una delusione.

Concludendo

Quasi ogni forma della produzione di questo titolo fa trapelare una gran fretta e mancanza di cura. Forse l’idea era quella che potesse essere sufficiente avere nel titolo il nome del grande Lovecraft per sfornare un prodotto di successo, ma non è così!
Il team russo sta rilasciando regolarmente patch, ma nonostante questo non ci sentiamo al momento di raccomandarne l’acquisto perché l’esperienza di gioco è compromessa da un sistema di controllo problematico, innumerevoli bug ed una storia appena abbozzata che dopo il primo capitolo praticamente sparisce per tramutare il gioco in un ignorante “slash-fest”. La pagina ufficiale asserisce che ”La forza bruta potrebbe non essere la migliore soluzione”, peccato che i combattimenti non possano essere evitati e l’unico modo di progredire sia quello di trovare e trucidare il boss di fine livello. Gli stessi scontri si riducono infine ad un continuo giro-tondo nelle stanze con i mob che ci inseguono come idioti in attesa di essere crivellati tra una ricarica e l’altra (i proiettili sono infiniti).

Insomma, è con profondo rammarico che dobbiamo affermare che Lovecraft’s Untold Stories è probabilmente una storia che forse era davvero meglio lasciare “non raccontata”.

E tu che ne pensi? Facci conoscere la tua opinione!