Come prima, più di prima.
Ormai è inutile negarlo: siamo nella generazione videoludica che, più di tutte, ha premuto l’acceleratore sul pedale della nostalgia proponendo, spesso in maniera quasi pedissequa, titoli del nostro passato. In questo marasma è inutile negare la superiorità di alcune software house che han potuto beneficiare della spinta di alcuni dei giochi pìù belli della nostra infanzia, capaci di segnare praticamente la storia dell’industria.
Blizzard è proprio tra queste ultime, che, grazie alle indubbie qualità del team, è stata capace di rispolverare uno dei suoi storici brand con una capacità e un rispetto verso il prodotto originale – forse qualcuno potrebbe considerarlo eccessivo – che non ha eguali.
Vediamo insieme come si è comportato “su strada” questo Starcraft: Remastered, versione in alta definizione dello strategico Blizzard che ha letteralmente segnato un’epoca… soprattutto in Corea.
La nuova vita di Starcraft in 4K
Per chi avesse bisogno di spiegazioni generali su cos’è Starcraft – vi giustifico solo se avete meno di 15 anni e non siete riusciti ancora a recuperare tutti i classici del passato – spenderò due righe per farvi sapere che è “soltanto” uno strategico in tempo reale sublime, talmente apprezzato in multiplayer che, solo fino a qualche anno fa, era ancora il metro di paragone per quanto riguarda giocabilità e bilanciamento delle tre fazioni di gioco: i Terran, gli Zerg e i Protoss. La campagna in single-player è memorabile come poche. Consta di sei avvincenti campagne, due per ogni fazione: nelle prime tre saranno narrate le gesta di Jim Raynor, Sarah Kerrigan e Tassadar durante la guerra per il dominio di un settore della galassia, nelle altre (che sarebbero quelle afferenti all’espansione Brood War) invece sarà approfondita magistralmente la psicologia dietro il personaggio della temibile “Regina delle Lame” (non vi preoccupate, rimaniamo una recensione “Spoiler Free”). Questa versione Remastered non aggiunge nulla sotto il profilo narrativo, ma ne amplifica la pateticità attraverso nuovi intermezzi statici, costituiti da artwork veramente ben disegnati e adattissimi al compito di accompagnare i testi che preparano le oltre sessanta (!) missioni.
Com’era lecito aspettarsi è sotto il profilo tecnico che il gioco ha subito i miglioramenti più evidenti. Il gioco, rocciosamente mai al di sotto dei 60 fps, supporta ora il formato 16:9 – che i giocatori del 2017 han ben capito essere un elemento particolarmente utile in giochi di tipo strategico, visto l’aumento della porzione di mappa sotto il controllo diretto dell’utente – e, una buona notizia per chi ha svuotato il portafogli per un monitor in grado di supportarlo, risoluzioni che arrivano fino al poderosissimo 4K. Ma attenzione, non è un’operazione di becero upscaling. Gli sprite di tutte le unità e costruzioni, infatti, sono stati completamente ricreati da zero, rispettando attentamente proporzioni e aspetto originali. Medesimo discorso interessa anche il comparto audio, il quale presenta registrazioni ex-novo dei già apprezzati brani della colonna sonora del classico Starcraft del 1998.
Insomma, Starcraft: Remastered è un gioco che non farà sentire spaesato chi ha apprezzato l’originale e contemporaneamente riuscirà a colpire, seppur senza strafare, il neofita, che dal canto suo avrà la possibilità di vivere per la prima volta l’esperienza fantascientifica di Blizzard senza dover rinunciare ad un comparto grafico “decente”. Il che non è poco.
La nostalgia riuscirà a conquistare tutti?
Ahinoi, Starcraft: Remastered è esattamente quello che fu Starcraft diciannove anni fa, sia nel bene che nel male.
Tanto per cominciare il gameplay – e tutti gli assetti di gioco interni ad esso – di diciannove anni fa è rimasto esattamente identico a quanto visto nel 1998, cosa che potrebbe far storcere il naso a chi è abituato a una tipologia di gioco più snella e al passo con i tempi: non si potranno selezionare più di dodici unità contemporaneamente, non sarà possibile mettere in coda più di sei unità da addestrare alla volta, non si potranno lanciare abilità di una singola unità se in gruppo…
Non sono reali difetti se contestualizzati cronologicamente negli anni novanta, ma oggi sono tutte cose che rendono il “micromanagement” troppo più macchinoso di quanto il giocatore medio sia disposto a sopportare, obbligandolo a ricorrere a talvolta scomode hotkey al fine di ottenere un controllo accettabile delle proprie unità. Se questa macchinosità potrebbe non essere un problema in single-player (soprattutto se si decide di affrontare la campagna a livello medio-facile), tuttavia potrebbe diventare una discriminante eccessivamente selettiva per la comunità del multi-player, nella quale presto si ritroveranno a giocare solo quei “quattro gatti” che saranno in grado di superare le difficoltà di alcune meccaniche obsolete (molto probabilmente tutti giocatori provenienti dalla Repubblica di Corea, dove il gioco classico è ancora oggi un vero e proprio sport, trasmesso in TV e sul quale è possibile addirittura scommettere legalmente).
Un vero peccato soprattutto alla luce del fatto che, grazie al supporto granitico di Bettle.net, il matchmaking funziona egregiamente già da ora, e nel quale l’offerta di mappe risulta sbalorditiva sia per quantità che per qualità.
Concludendo…
Starcraft: Remastered è una copia perfetta del classico Starcraft e della sua espansione Brood War, con i pregi e i difetti che si portano dietro, tirati sapientemente a lucido, senza snaturarne in alcun modo l’esperienza. I giocatori di vecchia data, che nel 1998 erano davanti al monitor a seguire le vicende di Jim Raynor, si troveranno perfettamente a loro agio nel riscoprire questa perla e tornare a divertirsi con dei “vecchi amici”. I neofiti probabilmente incontreranno qualche difficoltà in più, dovuta quasi esclusivamente a meccaniche che oggi definiremmo “desuete”.
Nonostante tutto, chiunque ami gli strategici dovrebbe dare una possibilità all’ultimo regalo che Blizzard ha fatto al mondo dei videogiochi, soprattutto alla luce del fatto che viene venduto ad un prezzo di 14.99€, un’inezia se rapportato al pezzo di storia che vi permette di giocare. Se ve lo fate sfuggire sarà soltanto colpa vostra, noi vi abbiamo avvisati…