Cyberludus ha una storia di circa 7 anni con altrettante Gamescom all’attivo, ma per quanto mi riguarda è stata la mia seconda esperienza sul campo dopo quella dello scorso anno. Mentre la Gamescom 2013 l’ho vissuta con occhi emozionati, lasciandomi trasportare da tutto quello che mi offriva la trasferta, e per una serie di ragioni non è andata benissimo. Stavolta, però, sono completamente soddisfatto della mia settimana in terra tedesca, a cominciare dal gruppo di idioti che ha vissuto con me questa esperienza.

Caratterizzazione dei personaggi

C’erano una volta due terroni pugliesi, un romanaccio e un gigante buono genovese. Il piano del giorno 11 è molto semplice: i terroni (tra cui il sottoscritto) partono da Bari e arrivano in Italia, a Roma Fiumicino, incontrando il genovese, anch’egli sceso in Lazio per partire tutti insieme. Purtroppo le cose non cominciano col piede giusto: le valigie mie e del mio amico Eugenio, vengono spostate dal Terminal 1 al Terminal 3 senza che nessuno ci dicesse niente. Dopo varie peripezie e personale di sicurezza in modalità comodino, raggiungiamo finalmente i nostri bagagli e incontriamo Mattia, il gigante buono. Stiamo lì in aeroporto tanto, veramente tanto, aspettando l’arrivo del romaccio Matteo e l’imbarco verso Colonia.

Il volo va benone, incontriamo un po’ di pioggia ma nulla di cui preoccuparsi. Prendiamo le valigie, poi un taxi per l’appartamento e, dopo aver mollato tutto, facciamo la spesa (tutto nel segno di JA per andare a nozze con la banalità), prendiamo gli abbonamenti per il treno (oltre 45 minuti davanti il terminal, ma questa è un’altra storia) e andiamo a cenare?a mezzanotte inoltrata. Non ci mettiamo molto ad esportare la nostra ignoranza: da bravi redattori, cominciamo a fornire first look ricchi di dettagli sulle ragazze tedesche, anche se non riusciremo fino alla fine a proporre un hands on. Cominciano ad uscire fuori riferimenti tutti nostri, dalla politica al Diprè, passando da personaggi anfibi ad opere d’arte mobili. Da parfetti italiani andiamo a mangiare una pizza in una pizzeria gestita da un italiano, bevendo la tipica birra locale, la Kölsch, e concludendo la prima giornata della settimana Gamescom con una cosa come questa:

Non ci crederete mai, ma Mattia è capace anche di questo:

A voi scegliere il suo vero volto.

Una giornata da mollaccioni

Il 12 è un giorno fantozziano: avevamo previsto un itinerario da brividi per tutta la città tra il ritiro dei pass e la conferenza Sony. Se non fosse stato per chilometri percorsi inutilmente verso chiese chiuse, a conti fatti è andato tutto alla perfezione:

  • l’Ottoplatz è un palazzone di 28 che permette di avere una vista incredibile su Colonia.
  • il Rheinpark è un parco grandissimo situato proprio alle spalle della Koelnmesse. E’ diviso in due aree: nella prima c’è il verde, con tante giostre per bambini, rotaie per un trenino, laghetti e altre piccole attrazioni; nella seconda ci sono spazi adibiti a varie attività, dal basket al minigolf, ed addirittura il freestyle con pattini e skateboard.
  • il Museo del cioccolato ci ha colpito particolarmente per la gentilezza del personale, ma anche per l’organizzazione dei vari punti di interesse, che ci ha permesso di conoscere un po’ di questo dolcissimo mondo. Certo, forse non è bellissimo per gli impiegati stare al centro della stanza a confezionare cioccolatini mentre tutti scattano delle foto?

Da qui, la situazione ha cominciato a prendere la piega sbagliata. La stanchezza piano piano iniziava a prendere il sopravvento e diventava difficile fare più di 500 metri di fila con 2 viaggi sulle spalle e appena 4 ore di sonno. Dopo un check rapidissimo al Museo dello sport, abbiamo cominciato a fare un giro di chiese chiuse e fermate sempre più frequenti (tra cui all’Hard Rock, proprio al centro città). Immancabili i first look durante il percorso e, dopo aver ingaggiato il confronto con due ragazze e ottenuto ottimi riscontri, ci dirigiamo sfiniti verso il Duomo e poi alla conferenza Sony.

Tempo di lavorare

Ce ne sarebbero davvero tante di cose da dire e mostrare, ma dopo due giorni ignoranti arriva il momento di cominciare a lavorare sul serio. I tre giorni di appuntamenti sono stati davvero intensi, con pochissime soste (al più di mezz’ora in tutta la giornata) e costante via-vai tra gli strand. E’ sempre un piacere incontrare direttamente gli sviluppatori per fare due chiacchiere, senza passare da vari intermediari o perderci in email formali. Ma è stato anche un piacere incontrare vari colleghi, fare amicizia e bere qualcosa insieme. Ricordiamo che la Gamescom non rappresenta solo l’opportunità di presentare titoli tripla A, ma è anche la vetrina ideale per sviluppatori indipendenti che colgono l’occasione per cercare partner e dare un’importante svolta al proprio progetto.

Tornando a noi, siamo riusciti a coprire interamente le intere line-up dei publisher più importanti, ma abbiamo anche dedicato attenzione a svariati progetti low-budget e di nicchia per dare a voi lettori un’ampia scelta tra gli articoli da leggere. Non abbiamo neppure dimenticato il gaming hardware, con il coverage delle ultime novità di Kingston e Razer. Sul fronte stand, quest’anno la Gamescom ci ha dato l’impressione di un settore che inizia seriamente a sentire la crisi: diversi booth importanti erano organizzati superficialmente, con postazioni di gioco per hands on senza alcuna presentazione riguardo i titoli giocabili; anche il numero di gadget (sì, eravamo lì anche per questo) si è abbassato rispetto lo scorso anno. Invece, hanno dominato la scena i publisher in salute: Take Two ci ha talmente colpiti con la presentazione di Evolve, che è scattato l’applauso immediato, stessa cosa riguardo i BCD di Deep Silver, mentre la crescita di Daedalic è evindentissima per chi, come me, ne ha curato la line-up anche lo scorso anno. Hanno deluso in tanti, a cominciare da KONAMI che, partendo col botto con la presentazione privata di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain con Kojima, ha presentato la propria line-up attraverso demo anonime e parecchio noiose. Ai livelli dello scorso anno Electronic Arts, Ubisoft e Activision Blizzard, con i loro grandi e super organizzati stand, mentre CD Projekt Red non ha deluso le aspettative. Organizzato benissimo anche lo stand Warner Bros, che ha ospitato Techland in un paio di room. Infine, vale la pena sottolineare la costante espansione di Oculus Rift, che ha portato il device (attualmente alla fase 2 di sviluppo) in vari stand per hands on mozzafiato.

Tempo di tornare a casa?

Abbandoniamo la civiltà, la pulizia e le piste ciclabili di Colonia con somma amarezza, ma c’è ancora tempo per farsi paninazzi per il ritorno al supermercato accanto, e poi 5 minuti a Düsseldorf prendendo un treno diverso da quello per l’aeroporto. Panico finale. Terrore nei nostri occhi. E’ stata una Gamescom ricca di appuntamenti, risate e stress?ma ne è valsa la pena.

L’album dei ricordi

Se vi va, guardate il nostro album Gamescom 2014 su Facebook, in cui troverete le foto del giorno libero e quelle in fiera.

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