Daedalic Entertainment ha cominciato da circa un anno ad esplorare nuovi orizzonti oltre a quello delle avventure grafiche, il cuore pulsante del produttore. Tra gli esperimenti sicuramente riusciti troviamo Blackguards, strategico a turni sviluppato internamente che ha portato ad ottimi risultati sul fronte dei consensi e della crescita aziendale. Nonostante il Metascore sia lontano dai concorrenti che dominano la scena, il team è tornato al lavoro deciso più che mai a migliorare le meccaniche di gioco – già piuttosto solide – a partire dai feedback dell’utenza, che hanno evidenziato i difetti principali del primo capitolo. La presentazione presso lo stand Daedalic ci ha permesso di conoscere tutte le principali novità previste in Blackguards 2, che passiamo subito a descrivervi.

Mascalzoni – Secondo tempo

Iniziamo subito con qualche dettaglio tecnico: la longevità del titolo si attesta a circa 20 h di gioco e, rispetto allo scorso anno, non è prevista alcuna fase ad accesso anticipato su Steam, in quanto gli sviluppatori hanno dovuto rallentare molto lo sviluppo per gestire la beta. Fatta questa doverosa premessa, Kai Fiebig comincia a mostrarci il gameplay del titolo e, man mano, tutte le novità che incontreremo in questo secondo capitolo. Per quanto riguarda gli eroi, gli sviluppatori hanno confermato quasi tutto il set di malscalzoni, eccetto Cassia, la protagonista, e nuovo personaggio che non hanno voluto svelare. La demo è stata costruita ad hoc per la presentazione, dunque ci viene immediatamente mostrata la mappa di gioco che presenta sostanziali novità, a cominciare dal percorso scelto. La trama di Blackguards 2 è quasi interamente gestita dal videogiocatore che, a seconda del percorso scelto per raggiungere una città, prenderà decisioni in una sequenza del tutto personalizzata, mischiando le carte della sceneggiatura. Capiterà spesso di dover rischiare una scelta cruciale prima di raggiungere il punto in cui ci si renderà conto di aver sbagliato, immaginando che, attraverso un percorso parallelo, il gioco avrebbe fornito possibilità più accattivanti per il proseguo della trama.

La non linearità provocata da strade differenti per raggiungere i punti di interesse è solo una delle caratteristiche della mappa, che adesso riporta il livello di difficoltà – una delle tante richieste della comunità ascoltate – e tutto il loot che è possibile ottenere conquistando il centro città. Anche questi dettagli aiutano il videogiocatore a scegliere il percorso, in quanto la conquista di villaggi poco ostili non consentirà all’utente di ottenere un equipaggiamento importante, tuttavia verrà assicurata la crescita a livello di skills ed abilità. Infine, per quanto i personaggi di Blackguards trovino collocazione naturale tra gli antieroi, la reputazione del gruppo inciderà in maniera decisiva sulle reazioni dei personaggi secondari, anche se in un titolo del genere non sarà sempre possibile distinguere il “bene” dal “male”.

Alle armi!

Terminata la panoramica relativa a mappa e storyline, Kai comincia a mostrarci le nuove caratteristiche del combat system. E’ possibile scegliere un team di 10 personaggi da portare in battaglia, ai quali vanno aggiunti i prigionieri liberati durante uno scontro, che diventeranno preziosi alleati temporanei. Le figurine dei personaggi impegnati in battaglia sono ora più complete: troviamo la barra della stamina e gli eventuali indicatori di parry e dodge, rispettivamente parata e schivata. Con le suddette icone, starà al videogiocatore rischiare mosse che potrebbero venir respinte o eluse dai nemici: Kai ci tiene a precisare che Blackguards 2 non sarà affatto più semplice del primo capitolo, in quanto il potere decisionale del videogiocatore è stato talmente incrementato che potrebbe finire col ritorcersi contro in qualsiasi occasione. Non a caso, il Senior Producer comincia a mostrarci come sia fondamentale giocare con la testa, magari bloccando le porte della città per non rischiare di dover affrontare nuove truppe nemiche, piuttosto che far cadere massi sui soldati spaccando la trave di sostegno di un’impalcatura.

E’ stato leggermente rivisto anche il posizionamento del team all’interno del campo di battaglia, e come ciascun personaggio possa infliggere danni ai nemici. Per cominciare, il videogiocatore deve collocare sul terreno tutti gli eroi: questa è la prima, importante, decisione per le sorti della battaglia. Per indicare le percentuali di riuscita del colpo, è stato utilizzato un pattern di colori che va dal verde al rosso, passando per giallo e arancione. Diverse location permettono al videogiocatore di dividere il gruppo, attaccando da due lati separati: non sempre questa scelta rappresenta la soluzione migliore, ed è proprio per questo che Blackguards 2 è talmente libero da risultare più difficile, a conti fatti, del primo titolo della serie. Infine, in alcune locations sarà possibile eseguire interessanti rituali – interagendo con un oggetto dello scenario – per debilitare soldati e creature più ostili. Sul comparto tecnico non possiamo esprimere alcun parere certo, in quanto il gioco è ancora in fase beta, ma abbiamo visto un netto miglioramento rispetto a texture ed animazioni del primo capitolo.

Commento finale

Blackguards 2 ha tanta voglia di emergere e proporsi come uno dei principali strategici a turni del 2015. Nonostante la concorrenza sia piuttosto agguerrita, Daedalic ha dimostrato che costanza e attenzione per i dettagli possono fare molto di più di budget e marketing in alcune occasioni. Il lavoro di Kai e compagni sembra procedere per il meglio, ma per il giudizio finale dovremo attendere la build finale.