Da PS2 con furore
Quella di Shin Megami Tensei è una delle serie GDR più popolari nella terra del Sol Levante, nonché prodotto di nicchia per i non tanto pochi estimatori del genere anche in Europa. In attesa di Persona 2: Innocent Sin in arrivo a settembre, Atlus ha finalmente rilasciato anche nel nostro vecchio e caro continente di Shin Megami Tensei: Persona 3 Portable , porting del successo Ghostlight uscito su PS2 circa tre anni fa. Una versione riveduta e corretta di tutto rispetto, impreziosita per l’occasione da tantissime e succulente novità che andremo a trattare nel corso di questa recensione. Si torna a scuola, ma anche in azione!
Dopo mezzanotte
Al centro delle vicende di questa intrigante storia, ruota la leggenda sulla venticinquesima ora. Dopo la mezzanotte, il tempo si arresta, gli esseri umani si trasformano in bare e dall’oscurità emergono misteriose creature chiamate Shadows. Solo pochi eletti sono in grado di mantenere le proprie forme mortali e vedere oltre la dimensione che tanto bene conosciamo. Peccato che siano anche le prede più ambite dai nemici e solo le “Persona”, ovvero le manifestazioni del proprio inconscio, sono in grado di donare le abilità ed i poteri necessari per combattere le forze del male. La trama risulta molto appassionante: la vita quotidiana degli studenti, con i suoi andirivieni tra le mura della scuola, lascia il posto all’eroismo durante i combattimenti contro le forze soprannaturali che minacciano l’umanità. Inoltre biglietto da visita di questo porting è la possibilità di seguire le vicende attraverso gli occhi di un secondo personaggio, una ragazza, creando cosi non solo due punti vista ma anche due storie diverse, seppur parallele.
Sacrifici tecnici
Tecnicamente, Persona 3 Portable si difende piuttosto bene: il passaggio a Playstation Portable non ha contaminato i poligoni, rendendo ambientazioni e modelli solo leggermente inferiori in qualità a quelli della versione PS2. Stile e design, impeccabili, sono rimasti invariati. Corridoi illuminati dalla luce del sole e aule affollate di studenti lasciano spazio a dungeons dalle atmosfere dark e a tratti gotiche, grazie all’architettura bislacca delle stanze del Tartarus, che traboccano di dettagli tipicamente orientali e soprattutto di nemici. Questi sono inquietanti e ottimamente realizzati, in particolare i boss.
Sfortunatamente, l’ottima realizzazione ha dovuto pagare un prezzo parecchio alto in versione portatile: l’interazione. Nella versione Ps2 era possibile esplorare diversi scenari ed edifici, cosa assolutamente impossibile in questa versione tagliata. Un vero peccato. Stesso discorsi per alcuni splendidi filmati d’intermezzo della versione originale, qui purtroppo assenti.
La colonna sonora rappresenta il frutto del capolavoro del celebre compositore Shoji Meguro: aspettatevi quindi sicuri tocchi di classe tra musiche ed effetti speciali. E’ doveroso ricordare che Persona 3 Portable è interamente in inglese, come la maggior parte delle produzioni PSP made in japan approdate qui da noi per il rotto della cuffia. Sono avvisati coloro che masticano poco e nulla della lingua.
The Sims Persona Portable?
L’aspetto più curioso di questo terzo capitolo risiede nella possibilità di gestire e seguire le vicende dei nostri due protagonisti e il progredire delle loro azioni e interazioni nel continuo susseguirsi del ciclo giorno/notte. Tutto questa avvicina la serie più a un simulatore di vita che a un vero e proprio GDR. Durante il gioco ci daremo infatti alla vita sociale, ricamando le nostre relazioni con compagni di corso, professori e ragazze grazie alle risposte multiple. Diventare popolari o comunque apprezzati dalla maggior parte dei compagni sarà fondamentale per recuperare extra interessanti da poter sfruttare in combattimento. Si perché è al calar della notte che naturalmente il gioco si fa più intrigante grazie alle nostre escursioni notturne e ai combattimenti. Le ore notturne creano la zona d’ombra denominata “Dark Hour” : la vostra missione sarà quella di visitare il Tartarus, una sorta di imponente ed oscura torre che comprende ben 250 locazioni diverse, piene zeppe di oggetti da recuperare, crediti e ovviamente di nemici poco raccomandabili.
Ma passiamo al combattimento: dalla simulazione diurna in cui dovrete solo gironzolare in lungo e in largo e rispondendo alle domande dei vostri interlocutori, si passa a vere e proprie meccaniche in puro stile gioco di ruolo: sistema di attacco e difesa a turni e possibilità di impartire ordini alla propria squadra o più semplicemente lasciare che svolgano automaticamente il loro dovere grazie alle sacre entità (“Persona” per l’appunto). Ogni membro del party dispone di una Persona differente, ma grazie alla speciale stanza “Velvet Room” potremo combinare più entità per crearne una devastante e adatta a tutte le situazioni di gioco, soprattutto contro i boss, agguerritissimi e non sempre facili da battere. Ogni nemico va prima studiato allo scopo di prevedere ogni singola mossa. Un compagno può stordire un nemico, consentendo cosi al resto del gruppo di effettuare un attacco combinato per provocare diversi danni.
La longevità si attesta su altissimi livelli grazie alle ben 250 stanze da superare, al secondo personaggio giocabile ed al suo nuovo punto di vista e infine grazie ai tantissimi extra da recuperare.
Conclusioni
Persona 3 Portable debutta con successo in Europa su PSP grazie ad una versione riveduta e corretta del titolo originale, arricchita da un secondo personaggio giocabile e da piccole chicche che faranno la gioia degli appassionati della serie. Il titolo è decisamente longevo ed offre due stili diversi di gioco: gli accaniti seguaci dei giochi di ruolo potrebbero però storcere il naso davanti alle fasi diurne tra interazioni sociali e pettegolezzi tra le aule, a tratti davvero noiose. Ma le fasi notturne, vero fulcro di questa produzione, rappresentano un ottimo motivo per dare una chance a questo piccolo capolavoro.