La leggenda della spada ninja del drago

Noto  in Giappone con il nome di  Ninja Ryukenden, la celebre saga di Ninja Gaiden si è sempre contraddistinta per alcune peculiarità: azione frenetica, comparto audio/video di grande spessore ed un livello di difficoltà a tratti esagerato. Il protagonista di questa incredibile serie è Ryu Hayabusa, ninja saggio e potente, cresciuto nel clan Hayabusa, capitanato da suo padre Ken. A differenza dei suoi compagni, Ryu ha da sempre sviluppato un senso di apprendimento molto differente: egli riesce ad analizzare gli eventi attraverso un punto di vista astratto e filosofico e, di conseguenza, il suo atteggiamento è tranquillo e paziente, ma diventa eroico e combattivo quando è necessario. Come un giustiziere silenzioso nella notte. L’universo di Ninja Gaiden nasce sulla console a 8-bit di Nintendo, attraverso quella che poi sarebbe divenuta una trilogia. Nel gameplay proposto venivano miscelate piuttosto bene le varie fasi di combattimento e le scene di intermezzo, allora mozzafiato. Il passaggio a 16 bit, attraverso Super Nintendo nel 1995 ha donato nuova linfa alla saga ma è con la seconda generazione videoludica che Ryu e il suo clan acquistano prestigio, una nuova storia e parecchi poligoni grazie a Xbox. Nel 2004 Tecmo sviluppa Ninja Gaiden, diventato in breve tempo una killer application Microsoft, seguita un anno dopo dall’edizione Black, nella quale sono stati aggiunti due nuovi livelli di difficoltà (Master Ninja e Ninja Dog) e vari contenuti tra cui la versione originale dell’arcade Ninja Gaiden e una nuova modalità di gioco contenente 50 nuove missioni. Nel 2007, con grande sorpresa dei veterani Sony, la serie approda su Ps3 attraverso Ninja Gaiden Sigma, ovvero un remake di Ninja Gaiden Black, ma caratterizzato da un corposo restyling grafico, con l’aggiunta di nuovi effetti speciali tra cui le ombre dinamiche sui personaggi ed il supporto completo dell’alta definizione a 1080p. Sono qui stati aggiunti nuovi filmati e alcune missioni che videro come protagonista la combattiva Rachel. Le missioni di Ryu, invece, vennero ampliate con nuovi boss e nuove armi. Nel 2008 arriva Ninja Gaiden 2 per Xbox 360 e solo un anno dopo Ninja Gaiden Sigma 2 su Ps3, che trasporta sul monolito nero tutta la carica e l’adrenalina del ninja più efferato della storia dei videogiochi, seguite da alcune novità che analizzeremo in questa recensione.

 

Il ritorno di Ryu

La trama di questo secondo capitolo ruota attorno agli eventi successivi al primo Ninja Gaiden. Dopo l’uccisione dei membri del clan di Ryu, causata da creature malvagie e bramose di potere, il ninja in nero assetato di vendetta decide di affrontare nuove e terribili minacce in compagnia della bionda e temeraria Rachel, personaggio a noi familiare presente nel prequel. In passato la trama del titolo Tecmo è passata sempre in secondo piano per dare sfogo alle acrobazie e ai combattimenti a portata di pad, ma Sigma 2 introduce stavolta una sceneggiatura più corposa e ricca di personaggi. Entrano nel cast infatti, due nuovi personaggi femminili che aiuteranno il ninja nel corso della  storia, Momiji e Ayane, ognuno di loro sarà protagonista in solitario di alcuni livelli, che creeranno cosi tasselli di un grande mosaico che si rivelerà solo nel gran finale. Pur non vantando una regia di primo ordine come Devil May Cry, Sigma 2 offre scene di intermezzo cariche di azione e colpi di scena che porteranno con sé tutto quel fascino orientale che è tipico della serie. Ryu è, in questo capitolo, ancora più determinato nella sua lotta contro i clan rivali e i demoni che ne fanno parte, e i personaggi secondari infondono quella ventata di aria fresca alla sceneggiatura che, nonostante gli sforzi, non immerge totalmente il giocatore, troppo preso dagli scontri che dagli onori del clan Hayabusa. A destare maggiore attenzione sono i filmati, di splendida fattura, che riescono ad incollare lo spettatore allo schermo dall’inizio alla fine, giustificando cosi l’assenza di una trama più ricercata per un titolo che fa del suo punto forte la componente prettamente videoludica. Da sottolineare l’ottima realizzazione del prologo, realizzato attraverso vignette in puro stile graphic novel che racconta l’antefatto della trama in maniera originale e suggestiva.

 

Un fascino tutto orientale

I progressi raggiunti sul versante tecnico, rispetto alla prima incarnazione della saga su Ps3 risultano più che evidenti e riescono a colpire il giocatore anche dal punto di vista puramente visivo. Le ambientazioni, notevolmente dettagliate e molto vaste, sono ricche di particolari e vantano palette di colori vivaci e accattivanti. Gli scenari spaziano da metropoli illuminate dalle luci della notte a templi giapponesi fino ad arrivare a labirintiche radure nel fitto della vegetazione. Essendo un porting, Sigma 2 ha ereditato praticamente tutto dalla versione per Xbox 360, ma porta con sé una pulizia generale ed una definizione di ambienti, oggetti e personaggi sensibilmente migliore. Va però sottolineato cha alcuni difetti tipici del brand, quali rallentamenti e problemi di tearing sono presenti anche in questa edizione; in tal senso ci hanno negativamente colpito gli shader utilizzati per rappresentare effetti atmosferici, come la pioggia, che visivamente risulta ancora troppo “plastic osa”. Ponendo un accento sui modelli poligonali, sia Ryu che le due co-protagoniste sono splendidamente realizzati e sono dotati di animazioni realistiche, come del resto quelle dei nemici e dei mastodontici boss di fine livello. Com’é  già noto, in NGS2 la censura ha costretto i programmatori ad eliminare l’effetto del sangue (che nella versione originale scorreva a fiumi), sostituito da una sostanza verdastro fluorescente. Nonostante cio’, il tasso di violenza appare ugualmente evidente, grazie agli smembramenti dei nemici che vengono tagliuzzati a dovere dalla fedele katana di Ryu. Ottimo il comparto audio, decisamente limpido nei suoni grazie al supporto al Dolby Sorround 5.1, caratterizzato però da musiche un po’ troppo ripetitive ma che si adeguano perfettamente al contesto dei livelli. Un elemento decisamente trash è la famosa feature che consente di far sobbalzare i seni delle generose protagoniste giocabili scuotendo il sixaxis, scelta alquanto discutibile sulla quale il team ha voluto porre un accento pubblicizzandola in diverse occasioni ma che, a nostro parere, puo’ far scappare soltanto mezza risata.

 

L’arte della spada secondo un ninja

Per ciò che concerne il gameplay, Sigma 2, come da tradizione, è strutturato in livelli  che seguono un percorso abbastanza lineare, dal prologo fino ai titoli di coda. Le arene virtuali che fanno da sfondo ai combattimenti abbondano di nemici di varia natura; ninja dei clan rivali, vampiri, lupi mannari e boss improbabili, come la statua della Libertà! Il sistema di combattimento è rimasto inalterato rispetto ai titoli precedenti della serie: gli attacchi leggeri sono assegnati al tasto quadrato, quelli pesanti al triangolo e il salto al tasto X. Studiando le giuste sequenze si potranno effettuare combo spettacolari che, assieme alle magie elevano al quadrato il divertimento. Ryu potrà maneggiare diverse armi oltre alla sua fedele satana, come lo spadone Zanna di Enma o un potente cannone. La tanto sognata ri-calibrazione del livello di difficoltà ha visto il cambiamento di alcune mosse di attacco dei più potenti avversari ed il riposizionamento di alcuni di essi, necessario per fare spazio ai nuovi arrivati in occasione del porting. Momiji e Ayane saranno direttamente controllabili dal giocatore, ma avranno purtroppo uno stile di combattimento simile a quello del protagonista, salvo qualche mossa extra realizzata grazie alle diverse armi delle quali sono dotate. La telecamera virtuale, sensibilmente migliorata, tende ancora ad incastrarsi nei vari elementi presenti nei livelli. Superate le 14 ore della modalità principale i giocatori si potranno dilettare con la modalità cooperativa, giocabile solo on line o attraverso l’IA, che controllerà autonomamente le gesta del vostro partner. Una volta aperto il menù di base, si seleziona il personaggio e si gestisce l’equipaggiamento, che non potrà essere modificato durante lo svolgimento dell’azione. Si possono sbloccare ben 40 livelli e sarà possibile resuscitare il compagno in caso di morte sul campo. Ciliegina sulla torta, la modalità cinema permetterà di registrare le sequenze più rocambolesche e stylish per mostrarle agli amici.

Concludendo…

Ninja Gaiden Sigma 2 rappresenta sotto tutti gli aspetti un gradito ritorno di Ryu e del suo clan su Playstaion 3: i combattimenti impegnativi ma non più frustranti e le ambientazioni spettacolari dal design plasticoso faranno la gioia degli amanti degli action tosti e dal sapore orientale. La trama e la modalità cooperativa potevano essere meglio strutturate per confezionare un prodotto notevole ma che anche cosi si classifica tra i migliori action da acquistare ad ogni costo. La serie nipponica è d’altronde rinomata per gli scontri all’ultimo sangue e per il saggio utilizzo dell’arte della spada, e in questo il gioco in questione è pioniere assoluto.

Marco “Seth” Delle Fave

CI PIACE
  • Un gioco longevo per il suo genere
  • Piacevoli extra
  • Il gameplay è da cardiopalma
NON CI PIACE
  • Telecamera dispettosa
  • Qualche difetto tecnico
  • Il livello di difficoltà non è ancora del tutto calibrato per tutti
Conclusioni

Ninja Gaiden Sigma 2 rappresenta sotto tutti gli aspetti un gradito ritorno di Ryu e del suo clan su Playstaion 3: i combattimenti impegnativi ma non più frustranti e le ambientazioni spettacolari dal design plasticoso faranno la gioia degli amanti degli action tosti e dal sapore orientale.

8.5Cyberludus.com

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